XXI

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- Spero che tu non sia schizzinosa. Questa bottiglia sta qua da un pezzo- disse il ragazzo frugando tra i vestiti accatastati su di una sedia, accanto al letto del suo compagno di stanza.- Penso che Slash se la sia dimenticata, altrimenti non sarebbe mai durata giorni e giorni- aggiunse passandogliela.

Tory l'afferrò e passò il bordo della gonna sul collo della bottiglia, dopo quello che aveva visto non si fidava più di chi poteva posare le labbra su bottiglie e sigarette. Il chitarrista la guardò e sogghignò divertito ribadendo che quelle fossero pratiche esclusive di Axl. Lui e Slash erano più tradizionali nei gusti e nelle attività attinenti al sesso.

- Allora, mi dici cosa è accaduto prima al Rainbow?- gli chiese mentre portava alle labbra la bottiglia.

- Piccoli screzi e Vince è un idiota- le rispose sedendosi a circa un metro dal suo corpo.

- Siete proprio rissosi, voi ragazzi. Comunque, Lucy non c'è. Avevo ragione io e non mi sembra il caso di attenderla oltre- disse guardandolo e passandogli la bottiglia. - Se non hai bisogno di altro, io me ne andrei-

Izzy accennò un sorriso e strinse la bottiglia tra i palmi, gustando il sapore acre del whisky sulla lingua. - Se non vuoi venire a letto con me, puoi tranquillamente andartene, non mi offendo- le disse e sentì lo sguardo della ragazza su di sé. Voltò la testa e la guardò negli occhi - o potremmo sbronzarci, drogarci e attendere che quei due arrivino per giocare insieme. Infondo non sarebbe la prima volta -

- Non oggi- rispose lei e si sporse per lasciargli un bacio delicato sulle labbra prima di alzarsi e andare alla porta.

Solo nella stanza, Izzy si stese sul letto del suo amico e, dopo l'ultimo sorso di Jack, rotolò sul fianco, aprendo il secondo cassetto del comodino che divideva i due letti. Il primo cassetto era di Slash, il secondo era il suo ed entrambi contenevano gli strumenti necessari per toccare il cielo con un dito.

Estrasse la scatola di alluminio e la aprì. Conteneva un paio di siringhe, un accendino, un elastico da capelli stretto, un cucchiaio, un pezzo di limone e una bustina contenente l'eroina. Attendeva quel momento già da troppo tempo, e l'ultima dose se l'era sparata in vena nel pomeriggio, assieme a Slash, prima di sedersi in terra, schiena al muro, uno accanto all'altro, con in grembo le proprie chitarre per buttare giù accordi su accordi per il nuovo album.

L'eroina era sempre stata il collante tra loro e la musica che producevano e più erano fatti e più gli accordi e i riff erano elaborati. Si mise seduto e iniziò a prepararsi la dose, curioso di vedere quale tra i tanti amici e strani esseri immaginari venivano a fargli visita quella volta.

Tory si chiuse la porta alle spalle e, voltata la testa verso il corridoio che collegava la sala al reparto notte, vide seduto in terra, schiena contro il legno scuro della porta, il biondo bassista. Aveva le gambe leggermente divaricate e i gomiti poggiati sulle ginocchia, mentre la testa penzolava reclinata verso il basso. Non emetteva alcun fiato e pareva dormire. La ragazza si accucciò al suo fianco e lo chiamò sussurrando il suo nome. Duff voltò la testa e le sorrise prima di poggiarla contro il braccio.

- Sei ubriaco lercio, Duff- disse lei scostandogli i capelli biondi appiccicati sul volto- Forza, andiamo. Alzati che ti porto i camera tua- disse sollevando il braccio del giovane e passandoselo attorno alle spalle, aiutandolo con uno sforzo sovrumano ad issarsi sulle lunghe gambe instabili. Non parlava, si limitava a ciondolare la testa e accasciarsi.

- Giuro che se ti fai venire il coma etilico, ti prendo a sberle. Parlami...- gli disse cercando di farlo rimanere sveglio, mentre lo conduceva nella stanza alle loro spalle. Era più o meno come quella che dividevano Izzy e Slash ma, se possibile, con ancor più sporcizia e disordine.

- Chi dorme con te in questo porcile?- chiese, mentre lo stendeva sul primo
dei due letti a tiro.

- Pop corn...- farfugliò lui sorridendole a occhi chiusi.

- Duff, non penso di averti mai visto così devastanto, nemmeno ai concerti, ragazzo. Comunque ora, dolente o nolente, ti infilo in doccia e ti ci lascio finché non ti riprendi... e pensare che volevo conoscerti e passare qualche ora con te... -

- Possiamo... lo stesso, baby- le rispose accarezzandole il braccio nudo.

Tory rise e scosse la testa. Posò la borsa in terra e ne estrasse un elastico per capelli con il quale legò il caschetto in una disordinata coda. - Oh, no. Magari, se ti ricorderai di me domani, potresti offrirmi un caffè e sdebitarti di quello che ora mi tocca fare con te. E non farti venire strane idee, ragazzo. Ora, solleva la schiena- gli disse aiutandolo a mettersi seduto prima di sfilargli la maglietta dalla testa.

Duff puntò i palmi appena dietro al busto per assicurare la stabilità necessaria a non crollare come un sacco di patate  e Tory gli sfilò gli anfibi e i calzini che lanciò via. Poi afferrò i pantaloni per la cintola e slacciò il primo bottone, ma lui le fermò la mano, guardandola negli occhi castani.

- No...- ridacchiò ubriaco

- Cosa vuol dire no? Come se non avessi mai visto un ragazzo in mutande...- rispose sollevando gli occhi al cielo con fare plateale, cercando di reprimere quel sorriso che affiorava a filo di labbra.

- Il problema... - fece una pausa e rise- è che non ho le mutande- Tory staccò veloce le mani dalla sua patta e sorrise imbarazzata

- Bene, ti infilo in doccia vestito-

Duff l'attiro a sé e lei finì addosso al petto umido del bassista. Poggiò le mani contro il materasso e si staccò da quella pelle fresca e leggermente bagnata - Non è che voglio fare la guastafeste, ma puzzi troppo- replicò schizzando via da lui che scoppiò a ridere mentre si issava per alzarsi dal letto.

- Aiutami... la doccia- disse vorticando su se stesso prima di essere acchiappato dalla giovane che lo trascinò fuori dalla stanza, in bagno, facendolo sedere sopra il water.

Aprì l'acqua della doccia e sistemò il miscelatore appena sopra la goccia fredda disegnata. Sentì con la mano e aiutò Duff ad entrare, ancora avvolto nei calzoni neri. Il giovane si strinse nelle braccia e scivolò con la schiena lungo la parete rivestita di mattonelle azzurre, mentre il getto dell'acqua gli inzuppava capelli, volto e corpo.

Tory sedette sul water a sospirò guardandolo. Si sarebbe appisolata con lui, non lo avrebbe lasciato in quelle condizioni. Sperò solo che al risveglio non l'avrebbe spedita fuori dalla sua camera a calci in culo.

Tory aprì gli occhi quando il trambusto di una serie di porte sbattute la svegliarono, strappandola dal sonno. Dormiva sulla schiena di Duff che, nudo e con ancora i capelli umidi, riposava con il lenzuolo a coprirgli le natiche.

- Duff...- lo chiamò a bassa voce cercando di svegliarlo scuotendolo per le spalle, ma ricevette solo qualche borbottio sommesso. Scivolò via dal letto e raggiunse la porta chiusa.

Oltre la parete, forse in corridoio, sentì Axl urlare e qualcuno correre, mentre il rumore di qualcosa non definito si infranse e la fece sobbalzare sul posto. Portò la mano sulla maniglia e la ruotò, trovandosi di fronte l'inferno.

Preparatevi alla sotto trama di Dust N Bones.

Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora