XXII

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- Spostati! Via!- Axl gli sfrecciò accanto, con le braccia a coprire la testa e si richiuse la porta alle spalle, investendola in pieno come un treno merci mandato alla massima velocità. Il rumore di cocci rotti contro la parete della porta li fece entrambi sobbalzare, e Tory si sporse oltre la spalla di Axl a cercare la causa di tutto quel casino.

- Ma che state combinando. Che diavolo di mal di testa!- borbottò Duff sollevando il busto e appoggiandosi di schiena contro la testiera del letto, mentre sollevava il lenzuolo a coprire bene il bacino nudo.

Axl mollò la presa sulla ragazza e, ravvivando i capelli appiccicati alla fronte, si avvicinò al letto da dove il bassista lo guardava stranito. Puntò l'indice verso la porta della stanza e disse concitato.

- Izzy è fuori di testa. Non so di cosa si sia fatto, ma ha le allucinazioni. Tira oggetti contro le pareti, in terra e contro il soffitto- voltò la testa verso la porta, appena un altro tonfo squarciò il silenzio.

- Cosa vuol dire che vede cose?- chiese Tory avvolgendosi le braccia attorno alle spalle, come a volersi proteggere da un pericolo imminente. Anche lei guardò verso la porta della stanza prima di riportare gli occhi sulla figura spaventata di Axl.

- Blatera di vedere serpenti, insetti grossi così e non so cosa altro, ma di una cosa sono certo: è pericoloso in questo stato- rispose iniziando a muoversi per la stanza come una belva in trappola.

- Quando lo ho lasciato nella sua stanza...- spostò lo sguardo sul polso sinistro per vedere l'ora- circa due ore e mezzo fa era pulito; beh, dite che ci ha dato dentro fino a ora? - aggiunse Tory e si incamminò verso la porta incurante della voce di Axl che la richiamava, intimandole di non aprirla, quella fottuta.

Posò la mano contro la maniglia e ruotò il pomello tenendo alta l'attenzione per captare qualsiasi rumore dietro quel pezzo di legno. Una mano si posò contro la superficie della porta, davanti al suo campo visivo, bloccando qualsiasi intenzione di aprirla. Tory seguì la curva del gomito, fino a giungere alla spalla e si accigliò nel vedere Duff determinato a non farla uscire da lì.

- No. È pericoloso. Quando si hanno le allucinazioni si può diventare violenti e la droga prende il sopravvento, annullandoti- disse serio, fissandola con occhi determinati.

Tory si accigliò e spostò lo sguardo da lui a Axl che continuava a camminare per la stanza, con una mano piantata contro l'anca e l'altra a scostare i lunghi capelli sciolti.

- Non possiamo lasciarlo solo. Potrebbe fare qualche pazzia... ragazzi, fatemi provare e...- delle risate catturarono la loro attenzione e riconobbero il timbro profondo di Slash e la voce divertita di Steven. Tory approfittò dell'attimo di confusione dei due per aprire la porta e sgattaiolare fuori. Si guardò attorno e notò nella penombra dell'ambiente, in fondo al corridoio, la figura del ragazzo raggomitolato nell'angolo che, abbracciato alle ginocchia, si dondolava avanti e dietro tenendo il mento appoggiato alle ginocchia.

- Izzy- sussurrò muovendo un passo verso lui, con il cuore in procinto di esploderle. - Hey...-

All'improvviso le luci si accesero e le voci di Slash e di Steven proruppero rompendo quella apparente comfort zone, quello che poteva essere definito silenzio. Izzy sollevò di scatto la testa e prese a dondolarsi ancora di più. Aveva gli occhi sbarrati, sudava e respirava velocemente, mentre il volto era più pallido del solito.

- Hey. Che succede qui?- chiese Steven intercettando lo sguardo di Tory che li supplicava di stare calmi e non fare movimenti azzardati. Il batterista spostò gli occhi in terra e calciò quello che sembrava un coccio di un piatto.- Che vuol dire questo?-

- Amico. Che succede?- domandò Slash avanzando fin oltre la ragazza con passo titubante. Si voltò verso lei e la guardò con espressione interrogativa, increspando le sopracciglia ora scoperte dai ricci; Tory si avvicinò a Slash e non staccando gli occhi da Izzy parlò con tono di voce moderato.

- Non ho ben capito, ma vede cose. È strafatto e ha le allucinazioni, e...- fecero a tempo ad abbassarsi che una lattina piena di birra volò sopra le loro teste, scoppiando contro il pavimento in una bomba di schiuma e schizzi, a due passi da Steven che sfrecciò nella stanza dalla quale era uscita Tory, la stessa che in quel momento ospitava le teste di Axl e Duff fermi a osservare la scena.

- Col cazzo che rimango qua a fare da bersaglio! - disse Slash afferrando la ragazza per il braccio e portandola nella stanza. Qualcosa impattò contro la schiena del chitarrista che urlò, mentre Axl richiudeva la porta a chiave.

- Cazzo! Cazzo! Mi ha colpito...- si lamentò lanciandosi di pancia sul letto. Tory calciò la lattina che Izzy aveva tirato contro Slash e sollevò la maglia del ragazzo.

- Tranquillo. Hai solo lo stampo della lattina alla base della schiena. Non morirai- ridacchiò e rimise giù la maglia

- Vaffanculo!- sibilò di dolore. - sembrava una fucilata in piena colonna vertebrale!- si sollevò e si mise a sedere, guardando gli altri, soffermandosi su Duff.

- E tu perché hai il lenzuolo stretto in vita?- chiese inclinando la testa.

- Forse perché sono nudo sotto? Mi hanno svegliato quei due e Izzy- bofonchiò andando a prendere dei boxer dal cassetto dell'intimo. Erano nuovi, con tanto di cartellino attaccato.

- E ora che facciamo? Non possiamo lasciarlo così- disse Tory decisa a non abbandonare il ragazzo ai suoi demoni.

- Chiamiamo la clinica. Lo facciamo venire a prendere da loro- fu Steven a parlare e quella volta trovò il modo di salvare le chiappe all'amico.

Gli infermieri della clinica e il medico di turno arrivarono dopo circa venti minuti dalla chiamata e impiegarono più di mezz'ora per portare via un Izzy completamente fuori fase. Lo sedarono per renderlo più mansueto e collaborativo e lo caricarono nell'ambulanza, assicurandogli le braccia e le gambe al lettino sul quale era stato steso. Dopo che se ne fu andato, i ragazzi vennero interrogati circa l'accaduto e furono invitati a firmare dei moduli per il ricovero coatto, almeno finché il paziente non si fosse ripreso.

Seduti in sala, i cinque ragazzi fumavano in silenzio, mentre le prime luci della alba rischiaravano il manto stellato. Non avevano parlato molto da quando il medico se ne fu andato, si erano limitati a dare una sistemata al campo di battaglia in cui verteva la casa prima di sedersi e scambiare qualche parola sterile.

- Ragazzi, io torno a casa. Datemi il vostro numero che voglio sapere come sta Izzy- disse Tory spezzando il silenzio e si alzò seguita a ruota da Duff che le scrisse il numero di telefono su di un pezzo di carta.

Lei gli sorrise e lui ricambiò di rimando, poi Tory uscì da quella casa, consapevole di non aver chiuso occhio e di essere ancora sconvolta. Guardò l'orologio: tra un paio di ore sarebbe dovuta essere a scuola, il suo ultimo giorno di scuola.

Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora