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Lucy guardò l'orologio quando ormai fuori dalla finestra della sala dei ragazzi la notte aveva fagocitato anche le ultime luci del giorno, che era andato a morire dietro le colline della città. Avevano trascorso l'intero pomeriggio a parlare, ridere e darci dentro con alcol e fumo, in compagnia di qualche striscia che ogni tanto i ragazzi stendevano sulla superficie del tavolino da sala. Aveva finalmente capito l'uso che Slash faceva del suo ciondolo conico appeso al collo: non una semplice collana da aggiungere alla collezione di acciaio e argento che sfoggiava abitualmente, ma un vero contenitore con il quale il ragazzo portava sempre con sé piccole dosi di cocaina da usare dove è quando voleva. Sulle prime era rimasta di stucco per l'alternativo formato viaggio adottato dal chitarrista, ma poi il suo sorriso sfrontato e paraculo l'aveva distratta e trascinata via dal pensiero razionale che si era fatto strada.

- Cosa è questa fame mostruosa che ho?- disse Lucy, finalmente libera di godere della sua giornata di riposo in maniera spensierata e festaiola.

- Chiamasi fame chimica... Chi esce per andare a comprare qualcosa da mangiare? Propongo panino e patatine- biascicò Slash, passando una canna consumata per metà a Duff e lasciandosi cadere contro il divano. Si liberò della maglietta e scostò i capelli dal viso, imprecando contro il caldo appiccicoso.

- Cinese d'asporto o pizza. Mi sono rotto le pelle di mangiare sempre e solo patate e panini- ribattè Duff, passando ora la canna a Tory, che seduta sulle sue gambe e visibilmente sconvolta dagli eccessi di alcol e droghe leggere consumate durate quelle ore, sorrideva a occhi socchiusi contro il collo del bassista.

- Per me va bene qualsiasi cosa vogliate, purché mi facciate mettere qualcosa sotto i denti, subito - lamentò Lucy, portando alle labbra la canna che Duff le aveva passato, e aspirò godendo della sensazione di capogiro che avvertiva a ogni boccata di fumo. La passò a sua volta a Steven e si lasciò cadere contro il petto nudo di Slash, svaccato contro l'angolo del divano, ma non durò molto. - Tu avresti bisogno di una doccia, guarda qua, mi hai bagnato la maglia- si sollevò lanciandosi dal lato opposto del divano, direttamente tra le braccia di Steven che sorrideva serafico.

- Condividiamo, Slasher?- ridacchiò, mentre baciava divertito il collo di Lucy, che era preda di un forte attacco di ridarella.

- Se lei vuole, per me non ci sono problemi, lo sai- fece spallucce il chitarrista riccio, prima di sporgersi dal divano e allungare il braccio verso terra per agguantare una sigaretta da uno dei pacchetti.

- Porci...- rispose lei, scostando la testa di Steven dal suo collo accaldato e riprendendo tra le dita la canna per allungarla a Slash, mentre la stanza finiva in un silenzio anomalo.

In quell'istante di momentaneo stallo mentale da parte dei cinque ragazzi, Axl varcò l'ingresso dell'appartamento e, occhiali da sole sollevati sulla fronte, si fermò a fissare quel gruppo di reietti steso sui divani.

- Ho sentito Izzy. Sta meglio. È pulito ora e sta combattendo contro le sue dipendenze. Ha detto che sta lavorando su alcune nuove tracce che ci... -

- Hey, Axl, visto che sei in piedi e sei il più vicino alla porta, perché non vai a prendere qualcosa da mangiare?- Slash lo interruppe, cercando si alzarsi dal divano, facendo leva sul braccio sinistro, che logicamente non resse il peso del corpo e del mix di alcol e droghe. Rovinò in terra lasciandosi andare a una serie di colorite imprecazioni intervallate da melodici fanculo nel tentativo di rialzarsi da terra. - Ho bisogno di una sveglia...- e barcollando in una posizione che ricordava vagamente quella di un bipede, raggiunse il tavolinetto dove stese la quarta o quinta pista della sera.

- Io ti sto dicendo che Izzy sta bene e sta componendo musica da Lafayette e tu mi ordini di andare a prendere del fottuto cibo fuori? Guarda in che condizioni sei, cazzone... - si voltò verso gli altri e inspirò a pieni polmoni.

Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora