XIX

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- Mi chiedo ancora perché mi abbia dato una taglia S, come divisa- si lamentò Lucy osservandosi il lato B strizzato in un paio di aderentissimi leggings che arrivavano al polpaccio. Erano neri, lucidi e la fasciavano come una seconda pelle. Passò le mani sopra le natiche, mentre continuava a guardare il suo riflesso. - Almeno sono neri, così non mi sentirò una balena - borbottò reggendo la cornetta del telefono tra orecchio e spalla.

- Ti hanno dato una small perché tu vesti una small, anche se insisti a portare jeans taglia media. Allora, dimmi. Che metterai sopra? Corpetto in ecopelle? Copri capezzoli? La tua Madonna ne ha fatto un must, no?- ridacchiò Tory dall'altro lato del telefono mentre anche lei iniziava a prepararsi per la serata.

- Ho una camicia nera da legare in vita e lasciare aperta davanti. Sotto metto un semplice top... nero- rispose andando verso il cassetto delle magliette, per recuperare l'indumento che l'avrebbe fatta passare inosservata quella sera. Non aveva voglia di mettersi in tiro, non di martedì e non dopo la levataccia mattutina per andare a scuola. Voleva stare comoda, essere sportiva e stare bene dentro i suoi vestiti.

- Figo, una cameriera barbona...- ridacchiò l'amica.- Io non so cosa mettere. Non ho nulla in questo armadio...-

Lucy rise e disse all'amica di attendere il linea, il tempo necessario per infilarsi il top. Tolse il reggiseno e sistemò i seni nella fascia in cotone prima di chiudere i lembi della camicia con un nodo morbido.

- Sei piena di vestiti. Mettiti comoda. Lascia perdere ore di preparativi, tanto so che poi finirai nuda... forse...-

Si fermò davanti allo specchio e guardò l'immagine senza veramente prestarci attenzione; il suo cervello era impegnato altrove. - Sai, mi chiedevo... e se Duff fosse gay? Cioè, alla fine non me la ha chiesta.... Potrebbe non piacergli e il tuo sarebbe uno spreco di tempo-

- Ma stai zitta, solo perché non è fissato, anzi, malato come Slash non vuol dire che sia gay. Ora vado a prepararmi. Ci vediamo al Rainbow per le undici e mezza-

Lucy riagganciò la cornetta al supporto e andò a sistemare i capelli e il trucco: una biondissima coda alta che, lasciata ondeggiare sulla schiena, creava un netto contrasto con il nero della camicia, mentre il trucco leggero acqua e sapone, risaltava la bellezza eterea del suo volto.

Era pronta.

Guardò l'orologio che segnava le sette mezza di sera e, dopo un'ultima occhiata allo specchio, prese il suo zaino e uscì di casa, diretta alla fermata degli autobus.

Arrivò al Rainbow quando ancora il locale era chiuso al pubblico e aiutò a sistemare le ultime cose prima di prendersi una pausa di un'ora per mettere qualcosa sotto i denti e accogliere, dopo le dieci, i primi avventori. I successivi sessanta minuti di servizio passarono veloci e senza troppa fatica, dato che il locale si sarebbe riempito con i live delle Rock band emergenti.

La musica dello stereo fu rimpiazzata dai colpi di batteria del gruppo che si sarebbe esibito a breve; si voltò verso l'ingresso, dove scorse la prima ondata di ragazzi entrare dopo l'attesa fuori. Sorrise a Tory che si avvicinò al bancone assieme ai primi clienti.

- Sei bellissima, Lu-

Lucy la guardò e le sorrise, inarcando un sopracciglio curato. - Sembri pronta per un primo appuntamento-

- Beh, ho un'amica che deve impegnarsi per farmi conoscere un ragazzo- ridacchiò e si voltò verso il barman per ordinare una birra.

- Se rispettano i tempi della scorsa volta, tra un'oretta e mezza forse dovrebbero arrivare- disse sfilando il taccuino dal marsupio legato in vita.- Vado a fare un giro per i tavoli. A dopo-

Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora