XIII

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Lucy rincasò quando ormai il sole stava lentamente scendendo dietro la collina, per lasciare il posto alle giovani ombre che avrebbero trascinato con loro la notte stellata. Quando guardò l'orologio, sulla soglia di casa, si rese conto che era quasi ora di cena; varcata la porta d'ingresso si diresse lesta in cucina dove appoggiò non più due buste, ma una contenente le quattro birre. Attraversò nuovamente la sala per andare in camera e liberarsi della maglietta, infilandosi una canotta nera con una croce celtica scolorita al centro prima di tornare di volata in cucina.

- Sei tu?- chiese il padre dalla poltrona della sala, dalla quale guardava un programma sportivo in TV.

- Sì, papà sono io- rispose lei, mentre sistemava le bottiglie al fresco in frigorifero e prendeva le uova per preparare una frittata.

- Come mai questo ritardo? Dove sei stata?- domandò con un leggero borbottio nel tono di voce che le fece subito ricredere sul fatto che fosse stranamente ancora lucido di mente.

Lucy si sporse dalla porta della cucina e vide la sagoma del padre seduta sulla poltrona con in mano una birra, la quinta della serata a vedere da quelle lasciate vuote in terra. Scosse la testa e tornò dentro, avvicinandosi ai fornelli per improvvisare la cena, dato che sua madre non si era ancora fatta viva. Neppure sapeva se fosse effettivamente in casa.

- Lucy! Dove sei stata? Uhm? - la voce inaspettata del padre la fece sobbalzare sul posto e ruppe accidentalmente una delle due uova che reggeva nel palmo. Si voltò e arricciò il naso quando il
tanfo delle troppe birre la investì in pieno volto.

- Sono andata a comprare le birre come mi aveva detto la mamma. Quale è il problema?- chiese lei cercando di mantenere la calma, mentre l'uomo spostava lo sguardo dal viso al collo della ragazza fino a scendere appena sotto alla clavicola. Si accigliò e aprì il frigo alla loro sinistra.

- Quattro...fottute...birre... ci hai messo tutto il pomeriggio per comprare quattro birre che non serviranno neanche a coprire la cena. Non amo le bugie, Lucy. Te lo ripeterò ancora una volta e pretendo la verità. Con chi sei stata?-

Sbatté le palpebre mentre la morsa della paura iniziava a stringerle lo stomaco e parte del petto. Era già accaduto in passato, un paio di volte, e ne portava i segni indelebili sull'avambraccio, una sottile cicatrice
da sutura appena sotto il gomito tingeva di rosa la sua pelle candida.

- Rispondi, cazzo!- urlò, sbattendo violentemente il pugno contro la superficie del lavello. - Cosa sono
questi segni che hai addosso, uhm?- Lucy sgranò gli occhi non capendo cosa volesse dirle. Impossibile che Slash le avesse lasciato segni sulla pelle... era stato tutt'altro che dolce, ma non le aveva fatto alcun male.

- Io... non capisco cosa dici? Così mi spaventi...- balbettò incapace di ribattere come avrebbe dovuto o voluto e rimase senza capire finché non le afferrò un braccio, facendola lamentare per la stretta esercitata contro la sua pelle, trascinandola all'ingresso, di fronte al grande specchio. Era fuori di sé e l'alcol non faceva altro che alimentare in maniera smisurata la rabbia, confinando in un angolino il buon senso. Lucy osservò la sua figura riflessa e notò un piccolo marchio rosso sul collo scoperto e, ancor più preoccupante, un succhiotto più vistoso sotto la clavicola, contro la pelle del seno destro. Sentì le gambe farsi di gelatina, mentre si guardava senza dire nulla per salvare l'insalvabile. Un brivido le percorse la schiena quando vide la collera offuscare lo sguardo dell'uomo alle sue spalle. La gelosia e la
possessione diventavano incontrollabili se nella sua testa c'era l'alcol, come quella volta, e urlò quando sentì i capelli venire strattonati. Aprì gli occhi pieni di lacrime e trovò il coraggio di ribattere, assestandogli una gomitata sul fianco e sfuggendo alla presa appena allentò la pressione della mano contro il suo braccio. Afferrò al volo lo zaino all'ingresso e uscì di casa correndo, fermandosi poi oltre il giardino curato, con i piedi sul marciapiede.

Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora