- Sono in ritardo, lo so... - disse Izzy varcando la porta dello studio affittato per poter lavorare alle tracce che sarebbero finite nel nuovo album. Incollata alla sua schiena c'era Lucy, con il berretto sceso fin sopra al naso e la giacca a coprire i lunghi capelli biondi. Quel lunedì sera l'aria era particolarmente fredda tanto da riuscire a gelarle le dita delle mani coperte da scuri guanti di pelle. Chiuse la porta alle proprie spalle e si poggiò contro la parete, alla sua destra.
- Stiamo ancora aspettando Axl e non sappiamo quando deciderà di presentarsi... chi è lei?- chiese Slash, indicandola con un cenno del capo mentre scaldava le dita lasciandole correre lungo le sei corde della sua Les Paul. Una serie di occhi furono puntati verso Lucy che sollevò la testa, guardando i ragazzi di fronte a sé. Sapeva bene di essere irriconoscibile, trincerata dietro quell'infinito strato di indumenti.
Izzy si voltò da sopra la spalla, indicando la figura della ragazza ancora barricata, di cui si scorgevano solo il naso e le gote - È Lucy- rispose semplicemente e, chitarra alla mano, raggiunse gli altri prendendo posto su uno degli sgabelli liberi, tra Slash e Duff, nell'esatto istante in cui Lucy liberò il corpo dalla lunga giacca scura, seguita a ruota dal capello, aprendo i capelli a ventaglio sulle spalle. Incontrò di nuovo lo sguardo serio del chitarrista riccio che le scannerizzò il corpo, dalla testa ai piedi e sentì le guance avvampare e spostò gli occhi da Slash a Izzy che sistemava la chitarra sulla coscia, flettendo il ginocchio per meglio sorreggerla. Slash non aggiunse nulla, si limitò a muovere frenetico le dita della mano destra sulle corde, producendo quello che alle orecchie di Lucy parve un violento ruggito, più che una sequenza di note di riscaldamento.
- Cosa facciamo? Lo dobbiamo aspettare?- chiese accendendosi una sigaretta mentre reggeva la chitarra in equilibrio sulla coscia destra.
- Direi, intanto, di far sentire a Izzy il materiale pronto, così da lasciarlo lavorare sulla parte ritmica, e rifinire qualche altro passaggio. Poi ci concentriamo su quello che ha portato da Lafayette - rispose Duff rivolto al chitarrista, poi si voltò verso la ragazza, reclamando la sua attenzione - Ah, Lucy, sei disposta a dare la tua voce per Coma? Sai, quella traccia alla quale hai dato il tuo contributo, abbiamo deciso di tenerla e ampliarla, sovrascrivendo anche la voce di Tory. Che ne dici?-
Izzy inarcò le sopracciglia, non capendo bene a cosa si riferissero e chiese loro di essere informato, prima di poter dare il tocco ritmico al pezzo ancora in bozza.
Dopo circa due ore e mezza, di Axl ancora non vi era traccia e i ragazzi avevano terminato tre dei sei brani ai quali avevano lavorato separatamente durante i mesi antecedenti al rientro di Izzy. Erano state portate a termine le basi musicali di Coma e 14 years, e gettati accordi, non ancora completamente puliti e chiari, di una ballata e un pezzo con il basso in apertura. Avevano inoltre pronti per la registrazione anche un importante pezzo accompagnato dal pianoforte e della durata di dieci minuti, con due potenti assoli di Slash e un brano in cui mancava solamente la chitarra di Izzy, con titolo Don't cry.
Lucy si era nutrita per tutto il tempo di quella chimica che scorreva tra i componenti della band e il risultato era stato un perenne stato di estasi dei sensi e incandescenti brividi ghiacciati lungo la colonna vertebrale, ogni qual volta Slash metteva mano ai riff, scegliendo una volta una chitarra e una volta l'altra. Nonostante avesse trovato in Izzy un buon interlocutore, un'ottima presenza su cui contare e condiviso con lui quasi due giorni completi di convivenza, con tutti i suoi pro e contro del trovarsi un uomo che gironzola per casa, alternati da estenuanti sessioni di sesso perfetto e interessanti chiacchierate circa la sua vita e il ritorno a Lafayette, non riusciva a staccare gli occhi dal chitarrista riccio, che l'aveva ancorata al suolo con la semplice presenza scenica, condita da quel talento innegabile che aveva quando buttava giù note su note. Poteva ammette, ora più che mai, che uomo e chitarra si fondevano in un connubio perfetto, ove sentimenti ed emozioni si riversavano, attraverso gli accordi, nello spazio fisico ed emotivo.
STAI LEGGENDO
Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTO
FanfictionAnno 1989, parallelamente al raggiungimento del successo, la band comincia a essere ampiamente conosciuta dal pubblico anche e sopratutto per via degli eccessi: alcol, droga, sesso e musica scandiscono le vite dei cinque giovani in un via vai di don...