Erano passati tre giorni da quando Izzy era stato prelevato di forza dalla casa, in condizioni che rasentavano la follia, e traferito nella clinica che si sarebbe occupata del suo processo di disintossicazione... se il chitarrista avesse collaborato quel minimo necessario a intraprendere lì il percorso.
Izzy aveva firmato le dimissioni contro il parere dei medici e del manager proprio la mattina di quella domenica, tornandosene a casa e chiudendosi a chiave in camera per più di un'ora, dopo essersi sincerato che Slash non fosse nel suo letto; per tutto il tempo Axl, Duff e Steven avevano cercato prima con le buone e poi con le cattive di aprire quella porta, rischiando anche di farla saltare in mille pezzi se non avesse aperto al terzo richiamo. E così Izzy aveva spalancato la porta della sua stanza, quella che condivideva con Slash, e seguito dal suo cane, zaino in spalla e chiavi della sua auto personale alla mano, aveva lasciato di stucco gli altri con tre semplici parole.
Me ne vado!
Me ne vado, aveva detto prima di fermarsi e guardare in faccia i suoi compagni di band, osservandoli uno dopo l'altro precipitare lentamente verso il punto di non ritorno. Izzy aveva avuto un assaggio di quello che poteva essere l'inferno indotto dalla merda che lo stava distruggendo ed era rimasto pulito abbastanza a lungo da capire che quella roba l'avrebbe ucciso, li avrebbe uccisi tutti.
Si era detto che poteva farcela, che solo a casa sua, a Lafayette, lontano da quei luoghi di perdizioni che popolavano Los Angeles, sarebbe riuscito a liberarsene e tornare se stesso.
Li aveva guardati un'ultima volta, assicurando loro che sarebbe tornato pulito per quando sarebbero dovuti tornare in studio, in inverno, per registrare i nuovi brani. Ne aveva bisogno, Izzy. Aveva bisogno di prendere quella palla al balzo e trattenerla il più possibile, fino a diventare una persona nuova, migliore.
Così, quella domenica mattina, quasi libero dalla morsa stretta dell'astinenza da droga e alcol, Izzy aveva varcato la porta d'ingresso senza voltarsi indietro, come sempre aveva fatto: guardare avanti senza ripensamenti alcuni.
Slash rincasò appena dopo le tre di pomeriggio. Aveva passato due interi giorni e tre intere notti, giovedì, venerdì e sabato nel motel di Lucy, troppo sconvolto per tornare nella casa dove aveva assistito al crollo del suo amico. Aveva paura di ciò che avrebbe potuto vedere quando si sarebbe lasciato andare. Dopo che Izzy era stato portato via di forza, Slash si era attaccato alla sua fidata amica dal gusto acre e, stanco di rimuginare su ciò che era accaduto, era uscito di casa alle prime luci dell'alba, raggiungendo traballante la stanza della ragazza con la quale aveva notato quello strano feeling crescente... covando una sorta di fissazione che ancora non riusciva a spiegarsi.
Era rimasto chiuso là dentro con lei per tre lunghi giorni, vivendo ogni momento della giornata con lei e attendendola rincasare dopo il lavoro. Per colmare il vuoto che gli lasciava mentre era al Rainbow, Slash legava un elastico al braccio e lasciava che il suo corpo si nutrisse di quella fittizia ninfa vitale che scorreva calda nelle vene. Aveva pensato anche di provare lo speedball, ma aveva rilegato l'idea in un angolo della sua mente.
- Cosa vuol dire che se ne è tornato a Lafayette?- chiese Slash ancora fermo sulla soglia della cucina, fissando le facce degli altri.
- Vuole ripulirsi. Ha detto così. Che questa merda non la vuole più attorno- rispose Duff aspirando il fumo della sua Marlboro consumata per metà.
Slash lo guardò a bocca aperta, incapace di aggiungere altro che un timoroso ma torna vero? Non poteva averlo fatto veramente, non li avrebbe mollati così, alla fine. Si fidava di Izzy e sapeva quanto era caparbio: se si metteva in testa una qualche sfida, la porta a termine senza ma e senza se. Se aveva deciso di dare un taglio agli eccessi, sarebbe tornato da loro pulito, pronto per registrare nuovamente.
- E quando torna?- aggiunse il chitarrista guardando i ragazzi con espressione seria, senza mai lasciare cadere il discorso che gli altri parevano voler archiviare. - Allora? Quando torna?-
Steven lo guardò e fece spallucce mentre portava alle labbra una lattina di birra. - Ha detto che per l'inverno sarà nuovamente pronto-
Il ragazzo girò sui tacchi e si diresse a passo veloce nella camera che condivideva con Izzy, trovandola vuota, spoglia, sebbene fosse ancora sottosopra e sporca, come sempre. Mancava però l'anima di Izzy. Si era portato via i pochi averi che lasciavano ovunque la sua impronta: la chitarra, i baschetto e i cappelli, i suoi due gilet e i vinili che conservava come reliquie. Slash serrò la mascella e sospirò prima di infilare nella federa che usava come valigia le sue cose e sistemare le tre chitarre nei rispettivi foderi, pronte a lasciare quell'abitazione e chiudersi alle spalle un pezzo del suo passato.
- Dove vai?- chiese Axl parandoglisi davanti.
Slash accennò un sorriso e inforcò gli occhiali da sole, guardando quello che era stato ed era ancora il suo migliore amico. - Mi trasferisco. Questa casa ha fantasmi che urlano tra le mure e io ho bisogno di pace. Vado a stare da Lucy. Ci vediamo presto, amico- rispose e uscì, chiudendosi la porta alle spalle.
Non era certo che lei lo avrebbe accettato, ma ci avrebbe provato. Voleva vivere quella infatuazione e disintossicarsi a modo suo, ancora una volta.
- Speriamo solo che Lucy vada d'accordo con Pandora e Clive... - poi guardò in terra, a qualche metro dai suoi piedi, proprio in mezzo alla strada. Un cucciolo di gatto dal grigio manto tigrato era immobile al centro della carreggiata. Slash lasciò la sacca e le chitarre in terra e si diresse verso il gattino intento a fissarlo. Lo prese in mano e sorrise vedendolo stare perfettamente nel palmo della sua mano. Il cucciolo miagolò un paio di volte e Slash si guardò attorno per sincerarsi che non ci fosse la madre nei paraggi.
- Andiamo, piccolo. Anche tu hai bisogno di una nuova casa-
Capitolo corto ma essenziale per legare la seconda parte alla prima appena terminata.
Pareri?
Che vi sembra la storia?
Quale è il vostro Guns preferito, qui? E la ragazza meglio presentata?Commentate , così so se sto facendo un lavoro schifoso, sufficiente o buonetto!
Ditemi la vostra, liberamente!
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Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTO
FanfictionAnno 1989, parallelamente al raggiungimento del successo, la band comincia a essere ampiamente conosciuta dal pubblico anche e sopratutto per via degli eccessi: alcol, droga, sesso e musica scandiscono le vite dei cinque giovani in un via vai di don...