Il Rainbow era come lo ricordava, chiassoso e pieno di giovani anche nel cuore della notte: il tempio del Rock N' Roll.
Varcò l'ingresso quando ormai era l'una e dieci del mattino (era arrivato con largo anticipo, avendo bruciato l'ultima fermata per tirare dritto fino a casa), trovando una folla di ragazzi che a Lafayette non aveva mai visto in nessuno dei suoi locali. Non poteva dire che gli era mancata la calca e la vita notturna di Los Angeles, così come la conosceva lui, ne avrebbe fatto volentieri a meno preferendo di gran lunga luoghi tranquilli in cui fare quello per cui era nato: suonare e condividere con altri la sua stessa passione.
Osservò i vari volti in cerca dei suoi amici e puntò lo sguardo verso la piccola folla accalcata sotto al palco, dove degli emergenti ci stavano dando dentro con i proprio strumenti: calchi imperfetti di quello che erano loro, nient'altro che cloni esasperati di Slash e Axl.
Avanzò con profilo basso tra i ragazzi ricevendo qualche sguardo curioso e diverse moine, nonché carezze, da mani femminili prima di scorgere il tavolo sul qualche erano seduti i ragazzi con rispettive compagne.
Conosceva tutti i volti tranne uno che ipotizzò appartenere la prorompente amica di Steven: una formosa bionda tutte curve coperte da uno striminzito tubino nero, nel quale sembrava essersi infilata a forza. Sedeva tra Slash e Steven, entrambi prossimi a finire di muso contro il tavolino pieno di bottiglie e bicchieri.Raggiunse il tavolo e prese posto accanto al chitarrista riccio, che lo guardò soprappensiero per una manciata di secondi prima di rendersi conto di chi, in carne e ossa, si fosse seduto accanto a lui.
- Izzy?! Ma che cazzo... non ti avevo mica riconosciuto- esordì Slash posando il palmo contro la sua schiena. Duff lo salutò con un caloroso bentornato, seguito da Tory che si sporse sopra il busto del suo bassista per abbracciare il ragazzo appena arrivato. Non si limitò solo a ricambiare il saluto, ma si ritrovò a guardarla forse per la prima vera volta, con occhi nuovi, non ricordando quanto quel viso acqua e sapone fosse bello. L'unico ricordo che aveva di lei era distorto da fiumi di alcol e grammi di coca, e se quella ragazza ora le appariva avvenente, non osava immaginare come le sarebbe apparsa Lucy, musa di mille vecchi sogni erotici.
- Hey, man. Sembra che tu abbia visto un fantasma. È Tory- gli disse Duff tracannando birra dal boccale pieno per metà.
- Sì, sì, ma non ricordavo fosse così bella. Comunque vedo che le vecchie abitudini non sono passate, anzi, se possibile si sono consolidate: lui sempre cotto, l'altro sempre più stonato; lui storto e... in ottima compagnia - sorrise alla bionda che affondò i denti sul labbro inferiore, sostenendo lo sguardo critico di Izzy- e tu, rosso, sempre in prima fila - ridacchiò e si accese una sigaretta dopo aver indicato in sequenza Duff, Slash, Steven e in fine Axl.
- L'eremita ha parlato, Dio esiste... comunque, era ora che tornassi, Izzy. È tempo di mettersi a lavoro e finirla con queste cazzate e con il tergiversare. Le idee ci sono, molto pezzi mancano solo del tuo tocco e dobbiamo iniziare il prima possibile che il tempo stringe, e i soldi scarseggiano... - esordì il cantante stringendo tra le mani un bicchiere colmo di liquido ambrato. In quel momento Slash sollevò la testa poggiata sugli avambracci, i capelli lo schermavano da qualsiasi sguardo puntato su di lui e interruppe il discorso di Axl.
- Merda! Ho dimenticato di riprendere le mie chitarre!- si grattò il capo, lanciandosi in mille colorite imprecazione.
Izzy ruotò la testa nella sua direzione e serrò le labbra corrugando la fronte.
- Hai impegnato di nuovo le migliori?- gli chiese sapendo già la risposta che arrivò biascicata tra i denti. Lo vide scostarsi i capelli dal viso e portare alla bocca la bottiglia di Jack.- Che coglione...- rispose poi scuotendo la testa con un sorriso divertito. Axl richiamò la sua attenzione e puntando gli occhi verso di lui.
- Bevi qualcosa o ti limiti solo a fumare?- gli domandò, passandogli la birra. Il ragazzo la rifiutò e, portando la sigaretta alle labbra, intercettò tra le varie sagome che si muovevano lente davanti al suo campo visivo una familiare lunga coda di cavallo bionda: Lucy. La riconobbe subito, senza avere la conferma del viso. La seguì con lo sguardo finché non ne scorse il profilo, rimanendo colpito dalla bellezza dei lineamenti angelici. Ora l'esatto opposto di Sarah: se la sua ragazza di Lafayette rappresentava appieno la tipica bellezza messicana, con lunghi capelli neri, occhi scuri e profondi, statura piccola ma proporzionata, Lucy incarnava invece la bellezza nordeuropea, con soffici e lisci capelli platino, occhi azzurri e carnagione talmente pallida da poter scorgere l'intricata rete di vene al di sotto della pelle lattea. Di una cosa si vergognò, Izzy, in quel momento aveva relegato la sua Sarah nel dimenticatoio delle scopate senza volto né nome.
STAI LEGGENDO
Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTO
FanfictionAnno 1989, parallelamente al raggiungimento del successo, la band comincia a essere ampiamente conosciuta dal pubblico anche e sopratutto per via degli eccessi: alcol, droga, sesso e musica scandiscono le vite dei cinque giovani in un via vai di don...