XL

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La serata non andò come si era sperato,  colpa forse dell'ora tarda in cui Lucy e Izzy si erano presentati alla porta o forse del degrado nel quale ultimamente tre dei cinque componenti solevano sguazzare, fatto sta che gli ultimi arrivati avevano passato una buona mezz'ora seduti sul divano, in silenzio, a guardare gli altri darci dentro con alcol e cocaina. Lucy aveva accettato qualche tiro di canna, ma nulla di più, declinando sia litri di puro alcol, eccezione per una fresca birra, che coca e aveva assistito controvoglia a qualche iterazione particolarmente bollente tra quello che era stato il suo ragazzo e l'esuberante amica di Steven.
Erano le uniche note stonate in quel deprimente inno all'autodistruzione.

Lucy spense la sigaretta nel bicchiere pieno per metà di birra che reggeva da ormai troppo tempo tra le mani e spostò lo sguardo in grembo, cercando di mettere distanza tra lei e l'ennesimo spudorato numero che stava prendendo forma davanti a lei. Notò che Izzy la guardava da dietro le ciglia e si chiese se era veramente così semplice leggere i suoi stati d'animo. Umettò le labbra e si alzò senza regalare occhiate a nessuno dei presenti, puntò dritta verso la cucina, decisa a spegnere il fuoco della rabbia che rischiava di carbonizzarla dall'interno. In quel momento era pronta a provare al mondo che l'autocombustione esisteva per davvero.

Miscelò l'acqua del lavandino e bagnò le mani, che portò in viso e fra i capelli, prima di prendere un bicchiere e riempirlo per dissetarsi. Deterse il viso asciugandolo con la maglietta che sollevò per passarla sulla pelle; si chiese come mai si fosse lasciata trascinare in quella casa, e sospirò quando il suo pensiero andò a Tory e a quanto la sua relazione con Duff l'avesse cambiata. Non nel senso che fosse sparita o l'avesse dimenticata, no, ma era stata risucchiata dal vortice degli abusi nel quale aveva da tempo messo radici il suo ragazzo e probabilmente lei stessa avrebbe fatto la stessa fine se avesse continuato a frequentare assiduamente Slash. Si voltò con ancora la mente fissa su quei pensieri e intercettò una figura immobile contro lo stipite della porta, che la fece letteralmente saltare sul posto.

- Sono io- le disse, avanzando di qualche passo con l'immancabile sigaretta tra le labbra e il baschetto sceso sui lunghi capelli castani.

- Mi hai spaventata-

- Scusami, non volevo- rispose accarezzando la testa del suo pastore tedesco, deviando lo sguardo dal viso della giovane al corpo di Treader fermo alla sua destra. - Sembriamo pesci fuor d'acqua, eh- aggiunse con un sorriso tirato prima di tornare a guardarla.

- Si vede così tanto?- chiese Lucy artigliando il braccio destro con le dita della mano sinistra e si accorse che quel gesto destabilizzò per un momento Izzy, che corrugò la fronte e aspirò il fumo dalla sigaretta stretta tra le labbra. Lasciò la presa e si sentì stranamente di troppo anche in quel momento. Lui sbatté le palpebre e si ridestò da quello strano stato di catalessi in cui sembrava essere finito.

- Solitamente non me ne fregherebbe un cazzo di tutta questa situazione, ma prendilo come un consiglio da amico: dimenticalo. Non è fatto per le relazioni di coppia. Soffriresti e basta-

Lucy sentì il cuore accelerare nel petto e un calore improvviso diffondersi sulle gote, perché Izzy aveva centrato appieno il punto. Poteva reggere tutto quel degrado, poteva reggere le frecciate di Axl, ma non era ancora capace di assistere alla totale noncuranza di Slash nei suoi confronti. Sospirò di nuovo e piegò le labbra all'interno della bocca, guardandolo ora negli occhi.

- Sono così semplice da leggere?- gli chiese e lui le si avvicinò per spegnere la sigaretta sotto l'acqua del rubinetto. Poi la gettò nel lavandino dove vi erano i piatti sporchi, forse della cena, e ruotò il corpo verso di lei, sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora