XI- 🔞

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Avviso alle lettrici: questo capitolo contiene scene di sesso abbastanza esplicite.

Izzy si chiuse la porta alle spalle e Lucy spostò lo sguardo verso Slash che, fermo di fronte a lei, si accendeva una sigaretta. Fece scendere lo sguardo lungo il corpo del ragazzo: il busto era coperto da una t-shirt nera con la stampa di un teschio sul davanti, mentre le gambe erano fasciate da pantaloni di pelle anch'essi neri. Notò che al collo portava una croce in argento, non proprio piccola e ai polsi vari bracciali, alcuni di cuoio e altri in argento.

- Come mai sei qua, in casa mia?- chiese soffiando il fumo dalle labbra schiuse, mentre fuori la pioggia continuava a battere imperterrita contro il vetro della finestra.

Lucy spostò lo sguardo attorno a lei, passando in rassegna la stanza in cui dormivano di per certo i due ragazzi. Era spoglia, solo un armadio di legno chiaro, un comò dai cassetti ammaccati e due letti separati da un comodino pieno di bottiglie vuote e qualche bicchieri contenete una sostanza non identificata all'interno. Guardò poi oltre la finestra il cielo plumbeo in lontananza, sopra i tetti delle case che si ergevano attorno al quartiere.

- Izzy mi ha offerto riparo dalla pioggia, dopo che mi ha accompagnata a comprare delle birre che io, per la mia età, non posso ancora acquistare. Appena smette me ne andrò, tranquillo- rispose tornando a guardarlo.

Slash accennò un sorriso poi inclinò la testa di lato e passò lo sguardo lungo la figura sottile di Lucy. - Quanti anni hai?- le chiese curioso.

- Diciassette-

- Bene...- fece una pausa per aspirare il fumo dalla sigaretta che reggeva tra indice e medio e si spostò verso il vecchio comò mezzo rotto per prendere il posacenere zeppo di mozziconi. Lascio cadere la cenere e tornò a guardarla. - Mi è dispiaciuto non averti visto con le altre, ieri... e mi ha anche rotto un bel po' le palle sapere che poi hai preferito Duff a me-

Lucy scosse il capo ridacchiando, attirando ancor più l'attenzione del ragazzo che, in risposta, aggrottò la fronte.

- Ridi perché volevo vederti?-chiese prima di sedersi sul letto accanto a quello sul quale era prima steso Izzy.

- Mi fa ridere il fatto che sia tu che l'altro siate saltati subito alla conclusione per voi più ovvia- rispose incrociando le braccia al petto e scatenando la risata irriverente del ragazzo seduto a qualche passo da lei. - Ti fa ridere, per caso?- domandò piccata.

Slash le fece segno di sedersi accanto a lui mentre cercava di tornare serio. - Scusami, ma stento a credere che abbiate parlato tutta la notte e, conoscendo Duff, l'alternativa per non aver scopato può essere solo una: è svenuto per il troppo alcol-

Lucy si avvicinò e sedette accanto a Slash, scuotendo il capo. - Non so cosa vi abbia riferito lui, ma non è andata come pensi...- fece una pausa e tornò a guardalo, perdendosi in quelle iridi,  nere come le pupille . Osservò i suoi lineamenti ora liberi dalla montagna di ricci e sentì il cuore volare nel petto, mentre lo stomaco compiva una capriola. Era come lo ricordava, se non meglio: eros allo stato puro.

- E io ti piaccio?- le sussurrò avvicinandosi con il busto, mentre la teneva incatenata con il suo sguardo.

"Sì! Sì che mi piaci, stupido selvaggio sempre sudato che non sei altro" disse fra sé, ma non riuscì a far altro che fissargli la bocca e annuire, prima che lui prendesse l'iniziativa e si fiodasse sulle sue labbra, spingendola contro il materasso con il suo peso, divorandole la bocca prima di scendere con la lingua lungo il collo e con la mano dalla spalla al seno, che strinse nel palmo.

Lucy divaricò appena le cosce, permettendo al chitarrista di piazzarsi tra di esse e imprimere, con il bacino, la leggera frizione necessaria per scaldare entrambi. Tornò con le labbra sulla sua bocca mentre con la mano sinistra, quella non impegnata a sorreggere il peso del suo corpo contro il materasso, scivolava lento sotto l'orlo della leggera maglietta che indossava.

Gli morse il labbro e lui in risposta mosse il bacino contro la sua intimità già pronta, mentre sfilava un seno dal reggiseno in cotone.

- Voglio vederti...- disse lei e Slash si allontanò quel poco che servi a Lucy per sfilargli la maglia e sfiorare con i polpastrelli il petto e il ventre tonico. Si inginocchiò sul materasso e lasciò a lei il compito di sbottonare i pantaloni che a malapena contenevano la sua eccitazione. - Sei perfetto. Come immaginavo...- gli disse e lui le sorrise mentre osservava, iniziando ad ansimare.

Quando sentì ormai prossimo l'orgasmo, si dedicò al corpo di lei che spogliò dei vestiti senza troppa gentilezza. Con la bocca sul seno le si spinse dentro e Lucy lo strinse ancor di più contro il suo corpo, lasciandosi andare alle sensazioni che si stavano regalando a vicenda. Improvvisamente il ventre le andò in mille pezzi, esplodendo dall'interno e, ancora scossa dall'orgasmo, fu voltata pancia in giù e penetrata nuovamente, con maggior vigore, finché non lo sentì gemere e uscire da lei, rotolando sul fianco con il fiatone.

- Oh cazzo... - disse lui scoppiando a ridere mentre le guardava il sedere.

- Cosa?- rispose Lucy

-Ti sono venuto addosso e non ho fazzoletti qui. Ora chiamo Izzy...- ridacchiò sollevando il busto umido di sudore.

- Non provarci nemmeno- rispose lei visibilmente agitata e con il viso in fiamme.

Slash le baciò le labbra. - Non lo farei mai-

Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora