XLI - Dust and Bone-

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Il soggiorno a casa Adler era durato meno del previsto, il tempo necessario per capire che le imboscate di Angel non erano casuali, ma mirate a farsi uno dei musicisti mancanti alla sua lista di rockstar fighe da scoparsi entro l'anno, e per sentirsi apostrofare, da Steven prima e Axl poi, come " infinicchito di botto"; così, la sera stessa, sacca alla mano e cane al suo fianco, Izzy aveva lasciato la casa del batterista per guidare verso il Rainbow, con la speranza di poter vedere lì Lucy e chiederle il divano per qualche giorno, tempo di rimediare un tetto sopra la testa dove avrebbe potuto anche ospitare, nell'eventualità, Sarah.

Ripensandoci la telefonata con lei non era stata poi così articolata, dopo averle chiesto come stava, dopo averle riferito a singhiozzi del suo arrivo a Los Angel, evitando saggiamente la parentesi Lucy, e aver risposto alle sue domande, l'aveva salutata ripiombando ancora una volta in quella fottuta spirale di confusione che gli stava logorando la testa, conteso tra passione e sentimento, cruda lussuria e pura venerazione. Era passato per davvero da una dipendenza a un'altra. Si era chiesto se quello fosse il prezzo per essere finalmente libero dalla morsa di alcol e droghe, impegnando, senza volerlo e senza saperlo, la mente in alternativi giochi di assuefazione: Eros e devozione, carnalità contro spiritualità, o quella che poteva maggiormente avvicinarsi a un sentimento tanto idealizzato.

Varcò l'ingresso del Rainbow quando il locale era già affollato e, da quello che poteva vedere, la stragrande maggioranza degli avventori, quella sera, erano uomini. In fondo al locale, oltre i tavoli, sopra al palco, scorse una sinuosa figura femminile, che vestita di solo un perizoma, ondeggiava sensuale attorno a un palo. Rimase a guardare la giovane mora strusciarsi contro quel supporto di ferro, davanti a famelici occhi maschili che reclamavano la vista del corpo completo, e si accese una sigaretta scorgendo poi, con la coda dell'occhio, il suo fedele amico puntare il muso verso destra prima di allontanarsi dal padrone trotterellando sereno. Izzy seguì il cane con lo sguardo, finendo per incrociare un paio di lunghe gambe nude coperte da una cortissima gonnellina a scacchi, nera e azzurra. Treader si era fermato proprio di fronte a quelle gambe spettacolari e scodinzolava felice, così Izzy risalì con lo sguardo lungo quel corpo, sapendo già a chi appartenesse; porzioni di troppa pelle pallida rizzarono le sue antenne a riposo e finì per sorridere a un bel viso incorniciato da lisci capelli biondissimi: Lucy.

- Ciao Izzy. Che piacere vederti qua-disse la ragazza raggiungendolo, seguita a ruota dal pastore tedesco. Le brillavano gli occhi di una luce che Izzy non seppe definire, sebbene riuscisse a percepire attorno a lei un'aura di gioiosa complicità.

- Hey. In effetti stavo cercando proprio te. Hai un momento?- le rispose in maniera precipitosa, senza badare ai convenevoli saluti che si sarebbero dovuti scambiare, da manuale. Una delle caratteristiche del chitarrista era proprio quella di essere sempre di fretta e non tergiversare su alcun tipo di situazione. Andava dritto al nocciolo e, con la stessa velocità con cui ci si fiondava nella questione, schivo, se ne andava.

- Avrei bisogno di un posto in cui stare, per almeno qualche giorno, il tempo necessario per trovarmi una nuova sistemazione. Puoi aiutarmi?- le chiese guardandola serio, mentre spingeva le dita ancora più in profondità nelle tasche dei pantaloni color senape.

Lucy inarcò le sopracciglia e schiuse le labbra, ma dalla bocca non uscì alcun suono e tornò a serrare quelle labbra dipinte di rosso che sparirono agguantate dai denti. Si accigliò e voltò la testa verso un braccio che le aveva accidentalmente colpito un fianco.

- Lucy, non saprei dove altro andare, non ora che sono pulito...- le disse, cercando di lasciarle intendere che chiedere aiuto a persone come Slash o come Tommy avrebbe avuto lo stesso, identico happy ending del collocare un agnello in un recinto di affamati lupi. Sarebbe stato un suicidio assicurato, perché ricadere in quello stile di vita lo avrebbe portato a una dipendenza ancora più forte e ingestibile.

Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora