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Il ragazzo ne parlò con Marco, che gli consigliò di non correre troppo, ma semplicemente di far capire a Gaia che la amava davvero dimostrandolo.

Gionata:"Marco, grazie mille del prezioso aiuto."

Marco:"Sempre a disposizione."
Fece un occhiolino e poi sorrise, per poi salutarlo ed uscire.

Il ragazzo prese un respiro, salì le scale e arrivò di fronte alla porta della ragazza.
Bussò, ma nessuno rispose; Gaia stava ormai dormendo.
Aprì lentamente la porta e vide che aveva ancora il computer sulle cosce.
Lo spense, lo poggiò sul ripiano della scrivania e notò la loro foto, con i petali della rosa che le aveva regalato accanto ad essa.
Prese la foto e la guardò con tanta attenzione, nonostante fosse venuta male,fosse sfocata ed i due fossero in condizioni mattiniere pessime, l'aveva ugualmente messa lì, di fronte a dove sedeva lei.
Riguardò nuovamente la foto, e poi la riposò sulla scrivania.
Mentre si infilava un pantalone della tuta, che in precedenza dato Gaia, notò un busta abbastanza nascosta, con scritto "Per Sfera, il mio Daddy."
La aprì ed iniziò a leggere con un tono di voce molto flebile, per non far rumore, sussurrando.

"Forse non ti darò questa lettera prima che tu ritorni a Milano, ma nonostante ciò volevo scriverti, anche se non te la consegnerò, però il mio cuore mi dice di scrivere.
Questi giorni a Salerno ti sono piaciuti, almeno spero tu sia stato bene qui da me, nella mia casetta.
Mi ha fatto piacere costruire bei momenti con te in questi giorni, e spero che avremo possibilità di creare un bagaglio pieno di ricordi vissuti assieme, anche se io con te ho un mondo intero, per tutte le volte che sei stato presente nonostante lo schermo.
E magari ti annoierò dicendo queste cose, o forse ti farà piacere leggere che anche io sono stata bene con te.
Perché è proprio questo che voglio dirti, che mi hai fatto stare sempre bene, mi hai sempre resa felice anche non avendoti accanto.
Grazie, perché nel tuo piccolo ci sei stato in passato, e grazie, perché sei venuto qui e hai realizzato il mio sogno.
Dentro questa bustina c'è anche la foto che hai scattato tu, l'altro giorno, e ho voluto inviartene una copia.
Quando ritornerai a Salerno vedrai che anche io ce l'ho sempre sulla scrivania, per averti sempre con me.
~I love you, despite being stupid, in fact that's why I love you XD💗"

Gionata rifletté molto su quella lettera, infondo lei era sempre stata felice con lui, e anche lui voleva la stessa cosa, ma la paura lo aveva fatto scappare come uno stupido.

Rimise tutto al suo posto, e si infilò sotto le coperte accanto a lei e la guardò attentamente, come la stesse studiando in ogni lineamento.

Inclinò il braccio, in modo da tenere la testa, che poggiò sul suo palmo.
Con l'altra mano prese ad accarezzarle delicatamente il volto.

Gionata:"perché ti ho fatto così male ?
Insomma, guardati, non meriti soffrire per uno stupido.
Sei così fragile e forte allo stesso momento, che ti rende ancor più unica di quanto tu lo sia già così.
Perché mi sono fatto opprimere dalla paura, dalla paura di amarti ?
Perché dovrei aver paura di chi mi da certezza e dimostrazione di amarmi ?
Perché sono scappato da chi, nonostante avesse uno schermo davanti, aveva sentimenti certi per me e non ha mai smesso di starmi accanto, anche nel suo piccolo ?
Spero che un giorno perdonerai le stronzate inutili che ho fatto, scusami." sospirò.

Gaia era in dormiveglia, ed aveva sentito buona parte di ciò che il rosso le aveva detto.
Il ragazzo si stese portandosi le mani al volto.

Gionata:"ora parlo pure da solo.
Ci mancava anche che diventavo un coglione che parla con una persona che nemmeno può sentirlo."

Il ragazzo sbuffò, per poi alzarsi dal letto e guardando la bacheca delle foto, che era dall'altra parte della camera.
Gaia si alzò silenziosamente, andando dietro di lui.

Gaia:"e comunque, guarda che non parlavi da solo, se è per questo lo psicologo ti serve per altri motivi."
Incrociò le braccia e si posizionò dietro di lui ridendo.

Gionata si girò di scatto, dallo spavento e rimase di stucco nel vedere che Gaia, in realtà aveva sentito ciò che aveva detto.
Fece un'espressione imbarazzata e stupida nello stesso momento, senza esprimere una vera e propria emozione sul volto.

Gionata:"ah...ehm, ouh..."

Gaia capì che Gionata era in palese imbarazzo, non sapeva che lei sentisse tutto ciò che aveva detto, così non fece altro che abbracciarlo.
All'inizio, era titubante, ma poi si sciolse anche lui in quel caloroso abbraccio.

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~spazio autrice.
buonasera loves, nuovo capitolo arrived.
io andrò all'instore di gio,ieri ho pianto in chat con usshbabe,l'amore mia che mi sopporta always.👼🏼💗
in tutto ciò non è ancora arrivata la felpa ;
sto un sacco in fissa con 'ops' di Nayt e 'iniorap' ;
taylor e gio mi insospettiscono fin troppo, palle.
°vostra Boschettizzata♡

𝐋𝐎𝐎𝐊𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora