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Gionata andò in bagno, dove c'erano i suoi vestiti, ormai asciutti.
Scese e si rivestì, e si aggiustò attentamente i suoi morbidi capelli e si mise il giubbotto di jeans che aveva.
Gaia lo guardava con sguardo interrogativo, non sapeva cosa volesse fare il ragazzo in quel momento.

Gionata:"credo si sia fatta l'ora di togliere il disturbo, ho già rotto abbastanza il cavolo."

Gaia:"illuminami, su dove vorresti andare con quel tempo lì fuori - indicò la finestra - e poi, a piedi."

Gionata:"ci arriverò, l'auto dista venti minuti da qui, non è molto."

Gaia:"come vuoi, anche se uscire con quei lampi, non credo sia ottimo."
Scoppiò dal ridere guardando fuori.

Gionata:"baby, io sono Sfera Ebbasta, non mi spaventano due goccioline."

In quel momento tuonò, così forte che venne a mancare la luce ed i due rimasero al buio.
In quel momento, il rosso non vedeva nulla e spaventato cadde.

Gionata:"Gaia, Gaia dove cavolo sei ?"

Urlò mentre si rimetteva in piedi, muovendo le mani a vanvera, cercando in vano la ragazza.
Lei, furba decise di andargli dietro e farlo spaventare facendogli il solletico nei fianchi.

Gionata:"vaffanculo Gaia !"

Gaia:"sì, ti odio anch'io." rise come una matta per la reazione che ebbe.

Gionata:"piove troppo, meglio che rimanga qui, non voglio la febbre."

Gaia:"lo sapevo, bambinone."






Non passò molto, che ormai si fecero le ventitré, ed i due decisero di andare a dormire, dato che erano stanchi.
Nonostante tutto, a Gionata venne la febbre e l'influenza e anche a Gaia, sembravano entrambi due zombie.
Si misero sotto le coperte, e in poco si addormentarono.
Marco, rientrando da una serata passata a cena fuori e qualche ora in discoteca, vide i due dormire in tutta tranquillità e in pace.
A quella scena sorrise nel vedere che il ragazzo la teneva accanto a sé, con la testa sul suo petto, e la sua testa sotto il mento del ragazzo.
Marco uscì con il suo compagno sul terrazzo coperto, nonostante il diluvio, a fumare una sigaretta.

Marco:"quei due sono due pazzi."

Salvo:"sono la cura alla loro stessa pazzia, insomma guardali - sorrise - è bastato poco per fare pace."

Marco:"l'unica cosa importante è che lei sia felice, insomma la conosco da quando era un ragazzina, e non è mai stata felice davvero."

Salvo:"sai sono orgoglioso di te per questo, le vuoi così tanto bene, per lei ci sei sempre, le dai la forza che le manca - sbuffò il fumo - e non fai mai in modo che crollo di nuovo."

Marco:"non deve crollare più, se crolla lei, crollerò anch'io nel vederla così giù, così male."

I due chiacchierarono ancora un po', ma poi rientrarono e Marco sì affacciò nuovamente in camera dell'amica, e sorrise di nuovo nel vedere i due di nuovo come prima.
Decise di fare una foto a quel momento, che avrebbe fatto vedere ai due.

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~spazio autrice.
scusate il capitolo corto, e se posto a quest'ora, ma rimedierò.
francesco monte è bellissimo, ma mai quanto il mio pizzetto gion🙆🏼‍♀
è arrivata la felpa, e adoro troppo, è bellissima.
mancano solo 22 giorni, la voglia di vedere il suo sorriso si fa sentire sempre di più, usshbabe -23♡
~Boschettizzata.💍🦄

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