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dopo tanti cambi, scatti e cipria finirono lo shooting ed andarono dove si sarebbe tenuta la sfilata.

come mai ci avete messo così tanto ? - chiese Marcelo appena li vide.

ho avuto problemi con la memory card, ed a Sfera si erano un po'rotte le scarpe così siamo andati a cambiarle -

sì, siamo andati a casa mia per prenderne un altro paio e mi sono permesso di andarci per evitare che in foto si vedessero - mentirono.

capisco, comunque Sfe' hai le labbra molto arrossate, hai fatto lotta ? - rise lui.

no, è che si sono screpolate per il freddo e poi sono anche spaccate - mentì ancora una volta.

la sfilata si svolse con tantissimi scatti, e finalmente terminò nel migliore dei modi.

mentre camminava per il corridoio, qualcuno la chiamò da un camerino : era ancora una volta gionata.
la prese per il polso è la tirò da lui in camerino.

cosa ti salta in mente ? io non posso stare qui, e lo sai Sfe' - disse mentre lui si sfilava i pantaloni - e poi, che cavolo ci fai mezzo nudo ? -

ero il tuo ragazzo e mi hai visto diecimila volte in mutande, non dirmi che sei scandalizzata - si sfilò i jeans e poi le scarpe.

no, ma sai che se mi trovano qui con te sono cavoli, vero ? - sistemò i vestiti.

al massimo possono pensare che abbiamo fatto qualcosa in camerino, ma non è quello il problema, sanno come sono fatto - sistemò i capelli.

per te è un niente dirlo, ci sei abituato che pensino chissà cosa di te, io potrei perdere punti -

oh, ma basta paranoie, che te ne frega, tanto sanno che stavamo insieme, quindi se ci troviamo nello stesso camerino o no, cambia molto poco, tanto qualcosa verrà fatto ugualmente - rise.

boschetti, moderati con il lessico - gli diede una pacca sulla spalla.

comunque hai un outfit approvato - la guardò da capo a piedi e le girò intorno per vederla meglio.

ma hai capito con chi parli, frà ? - rise.

credo di sapere bene a chi mi rivolgo - si allacciò le scarpe - stasera sei impegnata ? - chiese.

dovrei editare le foto di oggi, ma domani sono libera e posso rimandare a domattina il tutto, perché ? -

volevo chiederti se ti va di venire a cena insieme a me - guardò il cellulare dall'imbarazzo di un suo rifiuto.

hai finito le tipe, Boschetti ? - rise.

non mi scrivo con nessuna dall'epoca arcaica, escluse mamma e 'drè; e comunque stronzetta, ti invito perché è tanto tempo che non ci vediamo ed una serata tra amici non fa male a nessuno, no ? - disse un po' insicuro sulla definizione di loro due.

ironia, comunque accetto volentieri - guardo anche lei il cellulare imbarazzata.

okay, allora per le 20:30 sotto casa tua - nel frattempo scrisse a Charlie - casa tua è sempre al solito posto, giusto ? -

sono in hotel queste volte, la tizia dell' appartamento vuole 650€ ogni 15 giorni; okay che posso permettermelo, però è esageratamente troppo - sbuffò.

perché non mi hai chiamato ? saresti potuta venire a stare a casa mia anche mentre non c'ero -

ma no, non volevo disturbarti dandoti il pensiero che c'ero io a casa tua -

sai che puoi venire quando ti pare a casa mia, figurati se è un fastidio per me - le mise un braccio intorno a collo e bevve un sorso di Sprite - io vado a prepararmi, ci vediamo dopo - le lasciò un bacio sulla guancia, la salutò ed andò a casa.

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