signorina Valenti, per caso aspetta qualcuno ? - disse sbucando davanti a lei.
Cristo che paura Sfe' - disse mettendo una mano sul volto.
dai, scusa - rise e si avvicinò a lei per baciarla, e così fece.
lei rimase leggermente scossa; non che non volesse quel bacio, ma perchè era diventato “strano” dopo tanto tempo che non si erano neanche più visti e si erano rivolti poco la parola.
tieni, ti ho portato queste - gli porse il mazzo di orchidee e margherite con sfumature di viola che lei adorava.
grazie mille, sono molto belle - sorrise imbarazzata.
già ti imbarazzi ? non ti ho nemmeno toccata - rise.
eddai, finiscila, lo sai come sono io - gli diede una pacca sulla spalla e poi chinò il capo per non mostrare l'imbarazzo.
perché abbassi la testa ? lo sai che quando arrossisci sei ancora bella, perché lo fai ? - chiese scherzoso per metterla ancora di più in imbarazzo.
ma la finisci Sfera ? - gli diede un'altra pacca sulla spalla.
lui non rispose; semplicemente rimase a fissarla guardando che, effettivamente, aveva le guance rosse come i suoi capelli e che l'aveva messa in un imbarazzo assurdo.
dopo qualche minuto passato a parlar tra i due di quello che era successo in quei mesi, partirono per il ristorante.
arrivati lì, gionata chiese per il tavolo preparato apposta per loro sulla terrazza, al suo fidato amico angelo.
li portò in terrazza, li fece accomodare e ordinarono.nell'attesa, lei si alzò ed andò alla ringhiera della terrazza al coperto e guardò un po' il panorama dal vetro.
Milano illuminata era uno spettacolo.
lui le si avvicinò e guardò anche lui fuori il vetro.dovevi proprio ordinare una terrazza dove siamo solo io e te ? - chiese ridendo.
sai come sono, mi piace stupire, e soprattutto mi piace fare le cose fatte davvero bene - rise.
stasera ti sei superato parecchio; ma potevi benissimo prenotare anche in una pizzeria, lo sai -
i miei canoni di organizzazione sono ben diversi - rise - dopo ti va di andare in centro ? - chiese.
mh, non rifiuto affatto l'invito; Milano di sera è una figata - disse sbalordita - che palle però, domani già vado via da qua -
anche tu via ? pensavo dovessi rimanere qui per un altro po' -
dovevo, ma Achille mi ha chiesto di andare da lui perché gli servono delle foto per l'album, e quindi - rise amaramente guardando quanto erano belli i palazzi illuminati.
gionata, timoroso, si avvicinò a lei pian piano e le circondò il collo con il braccio e l'avvicinò verso di lui.
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andate sulla bacheca, c'è un argomento importante.
tra due giorni uscirà anche "Raptus Vol.3" finalmente.
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𝐋𝐎𝐎𝐊𝐒
Fanfiction❝ - Io credo che tu non mi abbia mai amato davvero - gridò. - L' erba ti ha dato alla testa - sbottò. - E sentiamo, perché mi ami ? - urlò nuovamente mettendosi di fronte allo specchio intendo a guardare il cellulare❞ È in rewiev 📍