"Senti ma.. cosa si fa qui il pomeriggio?"
Che palle questa città.
Che palle questa casa.
Che palle questa vita.
Che palle questo ragazzo.
Pensavo.Dio, stavo per scoppiare dopo solo un'ora e mezza passata sul divano davanti a Netflix.
"Fa caldo"
Rispose Federico.
Era di fatto il mio fratellastro anche se non avevamo alcun legame sanguigno, né i nostri genitori avevano intenzioni di sposarsi. Speravo."Ho capito, ma se teniamo ancora il condizionatore acceso tra un po' arrivano i pinguini"
Sorrise, avevo mica fatto colpo? Incredibile, mr so tutto io stava per parlarmi:
"Alle 6:30 mi vedo coi miei amici al bar; dobbiamo scambiarci dei file su.. dei file e basta. Se vieni ti presento a loro."
"Era ora" mi venne da urlare, ma "okay.. vado a fare una doccia." Dissi
Erano tutti in ritardo, tutti, pure lui sarebbe stato in ritardo se non avessi spento il condizionatore e fatto entrare i 47 gradi che ci aspettavano lì fuori.
Roteai gli occhi alle 6:45 per la quinta volta mentre bevevo probabilmente la seconda Coca-Cola ghiacciata.Si decise a chiamarli ma erano appena arrivati:
"Ragazzi, lui è Benjamin il figlio della compagna di mio padre"
disse, lasciando la palla a me."Ehm, ciao"
dissi. Li avevo visti tutti più o meno nelle sue foto di Instagram."Io sono Giovanni" mi strinse la mano il moro .
"Federico" fece lo stesso il biondo ossigenato.
"Yuri" non ho mai capito di che colore avesse i capelli.
Non mi avevano rivolto la parola tutto il tempo né Federico (quello che doveva essere il mio fratellastro, perché ora come dovrei distinguerli questi due che si chiamano allo stesso modo?) aveva cercato di introdurmi nella conversazione.
Avevo notato però che lo chiamavano "Zambo", forse prorpio per distinguerlo da Federico, ma chi lo sa.
Lo avrei chiamato anche io così da allora."Sei stato fuori con gli amici di Federico, Benji?"
Mi chiese suo padre la sera stessa, odiavo quando mi chiamavano """benji""".Lo odio ancora a dirla tutta.
"Ehm, si"
Risposi imbarazzato. Non mi rivolgeva spesso la parola, non lo aveva mai fatto pensandoci.Il padre di Federico si chiamava Bruno, insieme con suo fratello era il proprietario di una concessionaria.
"Ti avranno costretto a fare il fantacalcio immagino" continuò.
"Non mi hanno calcolato minimamente" volevo dire
Ma "in realtà no" dissi"A Benjamin piace la musica!"
Mi salvò in calcio d'angolo mia mamma."Davvero? Quindi non ti interessa il calcio? E neanche le auto?" Mi chiese ancora, sembrava shockato.
"Sa suonare molto bene" intervenne Federico, o meglio, Zambo.
Mi aveva ascoltato?
Lo guardai stranito, poi una telefonata interruppe quell'accenno di conversazione familiare.Avevo bisogno di una sigaretta.
Era qualche settimana che avevo smesso di fumare, ma in quel momento cominciavo a sentirne veramente il bisogno.Mamma e il suo tipo erano usciti a fare due passi, Zambo si era di nuovo appiccicato a netflix.
Mi alzai dal divano e aprii la porta finestra che affacciava sul terrazzino:
"hai per caso una sigaretta?" Gli chiesi uscendo
"Ho smesso." rispose senza guardarmi.
Annuii, gli avevo visto un accendino cadere dalla tasca prima, ma figuratevi se me ne avrebbe data una."Però tra un po' viene Federico, scroccagliene una."
Mi sorprese.Cercai di ricordare chi fosse, poi mi vennero in mente i suoi capelli ossigenati, ma tutto il resto proprio no.
Avevo passato tutto il pomeriggio su instagram, neanche li avevo osservati a dirla tutta.
Cominciai a pensare che forse avrei dovuto io stesso cercare di inserirmi nella conversazione e non aspettare che mi introducessero a caso.Quando Federico arrivò, mi salutò con un cenno di una mano e si sedette accanto al mio fratellastro sul divano, iniziarono a parlare di calcio, da quel che avevo capito.
"Scusate" mi avvicinai "non è che.."
non riuscii a completare la frase perché squillò il telefono a Zambo, che si allontanò velocemente.Federico mi rivolse tutta la sua attenzione
"Credo che ne avrà per un po'" disse riferendosi alla telefonata, senza lasciare che completassi la frase."Usciamo?" chiese, guardando il terrazzino.
Annuii e mi avviai aspettandomi mi seguisse.
"Vuoi?" Mi offrì una sigaretta mentre ne avvicinava una alle labbra.
"Beh si in realtà si, credo proprio di star aspettando con ansia questo momento."
Scherzai e ne tirai una fuori dal pacchetto, mi sorrise, poi la accese ad entrambi."Come ti trovi qui?" Mi chiese
Lo guardai quasi per dire "sul serio?" Ma "carino" dissi alla fine.Capì.
"Non sei stato a mare?" Notò probabilmente la mia carnagione chiarissima.
Scossi la testa "in generale non sono stato per niente in vacanza, ma anche se fossi stato 4 mesi al mare sarei rimasto bianco così"
Sorrise ancora, sorrideva decisamente troppo.
"Tu?" Mi ricordai di chiedere.
"Parto domani mattina, vado a trovare la mia famiglia in Germania. Di solito tutta l'estate la passo lì ma sono tornato questa settimana in Italia quest'estate.. ho preso il debito in latino e ho dato l'esame ieri.
Comunque ritorno giusto il giorno prima che inizi la scuola. Tu sei in classe con noi immagino."Ascoltai interessato, aveva un non so che di attraente il suo discorso.
"Probabilmente si, non lo so."
Non mi ero ancora preoccupato della scuola.Federico era simpatico, magari era molto a modo e basta.
Era carino anche.
Forse il classico a cui le ragazzine muoiono dietro.
E anche i ragazzi immagino, nel 2018 non basta dire che solo le ragazze muoiono dietro ai ragazzi.
Andiamo, anche a me sembrava carino. Carino e basta.Credevo.
Ma io, allora, cosa ne potevo sapere?
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Ti dedico tutto. // fenji
FanfictionNon sentirsi mai nel posto giusto e non avere nessuno su cui appoggiarsi tormentava Benjamin da tutta la vita. Benjamin Mascolo ha da poco compiuto 18 anni e si trasferisce insieme a sua madre a Modena. È di nuovo costretto a ricominciare da capo co...