Per giorni interi ho avuto il cellulare che mi esplodeva di notifiche, il nostro video al ristorante con me che facevo la proposta a Federico era diventato virale e anche qualche parente nel Burundi decise di telefonarmi.
È andata così: ho portato Federico a Parigi, la capitale dell'amore. Avevamo un debito in quella città, dovevamo attaccare il nostro lucchetto. Avevo prenotato lo stesso albergo, la stessa stanza, lo avevo portato a cena nel ristorante della Tour Eiffel, lui era così entusiasta.. ad un certo punto della cena mi sono alzato con la scusa del bagno e ho rubato il microfono a colui che stava facendo di tutto fuorché intrattenere le persone in quella sala.
Ho approfittato del fatto che c'era una specie di evento benefico organizzato da un'associazione italiana, e ho iniziato raccontando di quando mi sono trasferito a Modena, quando l'ho visto per la prima volta. Ho raccontato passo passo tutto quello che ci era accaduto e ho ripercorso la nostra storia in tutte le sue meravigliose tappe.
Qualche cameriere si guardava in torno per capire se lui fosse in sala, se fossi da solo e stessi solamente raccontando frottole.
Ogni tanto lo guardavo e vedevo diversi sguardi girarsi verso di lui.Era tremendamente imbarazzato.
Fortunatamente non annoiai nessuno. Tutti sembravano attenti e curiosi di sapere come andasse a finire.. e come sarebbe dovuta finire se non in quel modo?
Federico non aveva esitato a rispondermi: era un sì, senza alcun dubbio.
Era totalmente sotto shock e quando entrammo in taxi non potè fare a meno di scoppiare a piangere, non si immaginava una cosa del genere, non se la immaginava affatto.
"Sul serio, Ben?" Ripeteva.
"Sul serio, amore, sul serio."
Mathias aveva 6 anni e aveva iniziato le elementari. Viveva con Gesine e suo marito a circa 200mt di distanza dalla casa di Federico, dalla nostra casa, perché sì, c'eravamo trasferiti lì: i primi tempi alternammo 3 settimane in Germania a 1 in Italia, non riuscivo a starci, mi mancava troppo tutto.
Poi pian piano, anche grazie al fatto che trovammo subito lavoro cominciai ad abituarmi all'idea di casa e ritornavamo per qualche settimana ogni due mesi.Dopo un anno passato in questo modo cominciai a capire che i giorni in cui eravamo in Italia erano complicati: non riuscivo più a concepire di dover "vivere" lontano da lui. Ovviamente io andavo da mamma e Bruno, lui dai suoi, e sebbene stessimo quasi sempre assieme in casa o coi nostri amici in giro durante il giorno, salutarlo la sera e ritornare nel mio letto da solo non mi andava più.
Non riuscivo più ad abituarmi alla mia vita di prima, e neanche lui.Fu così che decidemmo, in estate, di alloggiare in hotel, sebbene avessimo nella stessa città le nostre case.
Avevamo bisogno dei nostri spazi, della nostra vita.. e fu per questo che ormai dopo un anno ritornavamo solo ogni tanto.
Zambo veniva spesso a trovarci, anzi, si poteva dire fosse ospite fisso.
Con Flora ormai era acqua passata e divertirsi con le tedesche era tutto quello che voleva. Vallo a capire.Ora è sposato con una modenese, comunque.
Abitando a 200mt da casa nostra, Mathias era sempre da noi. Adorava suo padre, a 6 anni conosceva quasi perfettamente due lingue e anche qualche parola di napoletano.
Soprattutto le offese, quelle le sapeva benissimo.
Merito mio, ovviamente.Ne andavo estremamente fiero.
Federico mi rimproverava, ma alla fine piacevano anche a lui.Mathias parlava solo in italiano con noi.
Una volta mi aveva chiamato "papà", non so, forse per sbaglio, non se ne accorse nemmeno. Sta di fatto che ci piansi un intera notte.
Federico non poteva credere alle mie lacrime:
STAI LEGGENDO
Ti dedico tutto. // fenji
FanfictionNon sentirsi mai nel posto giusto e non avere nessuno su cui appoggiarsi tormentava Benjamin da tutta la vita. Benjamin Mascolo ha da poco compiuto 18 anni e si trasferisce insieme a sua madre a Modena. È di nuovo costretto a ricominciare da capo co...