Tripli salti mortali.

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Non andai a scuola il giorno dopo.
Non gli scrissi su whatsapp.
Non avevo alcuna intenzione di parlargli.

Non ero arrabbiato, ero deluso.

Pretendevo che si fidasse si me al 100% come io mi fidavo di lui, ma non aveva intenzione di farlo, né di provare ad attivare il cervello davanti a situazioni del genere.

Partiva in quinta, non gli interessava di niente, voleva avere ragione sempre.

Con me non funzionava.

Federico sarebbe venuto a dirmi che avevo ragione.
Speravo.

E invece non si fece sentire, non mi scrisse per tutto il giorno, non chiese a Zambo di me.

Dopo cena ritornando in camera vidi lo schermo del cellulare sul letto illuminato:
Mi stava chiamando, ma smise di squillare non appena mi avvicinai.

Notai di avere due chiamate perse, sicuramente meglio così, non sarei riuscito ad ignorarle se avessi sentito il telefono squillare.

Zambo entrò in camera:

"Lo vuoi il dolce?" Mi chiese.

"No." Risposi.

"Ma lo ha fatto tua mamma!"

"Ma cosa mi interessa? Non lo voglio!" Sbraitai.

"Benjamin stai bene?" Cercò di guardarmi bene negli occhi.

Gli squillò il telefono e riuscii ad evitare la risposta.

"Pronto?
Si è qui.
E cosa..
Ma si può sapere che avete tutti oggi?
Ora lo faccio scendere.
Si sì ci vediamo domani ciao."

Riattaccò lanciando il telefono sul letto.
"C'è Federico giù, vuole vederti ma tu non gli rispondi al cellulare."

Non mi aspettavo che venisse a casa.
Lo ammetto, il cuore nel petto fece delle capriole.. ma che dico: tripli salti mortali.

Misi il cellulare in tasca e scesi, senza neanche un giubbotto.

Aprii la portiera e mi sedetti, lo guardai, aveva il viso dispiaciuto.
Però non diceva niente, e io pretendevo delle scuse.

"Beh?" Chiesi un paio di minuti più tardi.

"Sto riordinando i pensieri." Mi rispose, mordendosi il labbro.

"Potresti cominciare chiedendomi scusa." Mi impuntai.

Annuì "potrei" disse.
"Però inizio col dirti che ti amo e che stasera è una di quelle sere che hai quegli occhi così belli che me li mangerei."

Sorrise.
Sorrisi.

"Pensavo che fossi venuto fin qui per chiedermi scusa non per testare ancora le tue doti da adulatore fallito." Scherzai.

"Fallito o meno, la persona che voglio per tutta la vita l'ho già conquistata."
Si avvicinò quanto possibile a me.

"Io non ci giurerei." Mi avvicinai a mia volta.

Mi diede un bacio veloce sulle labbra ma mi spostai subito prendendo il suo viso tra le mani.

"Arriviamo al dunque." Lo invitai a parlare facendomi di nuovo indietro.

"Ti devo chiedere di perdonare la mia gelosia. Davvero, Ben, io mi fido di te solo che quando ti immagino con qualcuno che non sono io mi si appanna la vista. Non so come spiegartelo. Ti chiedo scusa e prometto che non succederà mai più una cosa del genere."

Era sincero ed era sinceramente dispiaciuto.
Mi avvicinai di nuovo per baciarlo ma lui si allontanò, prese una cosa dal giubbotto e me la mostrò.

Ti dedico tutto. // fenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora