Da morire.

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Era quasi buio quando arrivai sotto casa di Federico.
Mangiai velocemente un panino e presi un taxi, fremevo dalla voglia di vederlo.

Mi si accelerò il battito anche solo da lontano.

Faceva un dannato freddo li giù, ma mi presi qualche attimo per osservarlo e basta mentre seduto sul davanzale fumava fissando un punto vuoto.

Poi lo chiamai.

Cercò di tirare velocemente il cellulare dalla tasca e posso giurare di aver sentito il suo solito respiro di sollievo nel vedere il mio nome sullo schermo.

"Ben? Ma che fine hai fatto?"

Sorrisi, non gli avevo risposto tutto il tempo.

"Tua mamma ora ti lascia fumare in casa?"

"Non.. aspetta.. Ben ma che.."

"Guarda giù." Lo interruppi prima di farlo andare nel panico.

Guardò fuori dalla finestra, era a metà tra lo stupito e spaventato, ma era felice.

Chiuse la telefonata, spense la sigaretta sul posacenere sul davanzale e corse fuori dalla sua camera.
Misi il cellulare in tasca e mi avvicinai alla porta che di lì a poco si sarebbe spalancata.

Federico, scalzo, corse verso di me.

Lasciai il borsone sul vialetto e mi preparai ad accoglierlo, aprendo leggermente le braccia.

"Ma che cazzo ci fai qui?!"
Quasi urlò, saltandomi addosso.

Chiusi gli occhi stringendolo forte a me, come lui stringeva me.

"Mi mancavi troppo."
Giustificai.

Mi guardò negli occhi per poi darmi un bacio a stampo.

"E io che pensavo che non volessi più stare con me!"

"Non ci sono i tuoi?" Notai una volta entrato.

Prese il mio cappotto e lo poggiò sul divano.

"No, sono dai nonni.. non ci posso credere!"
Non stava realizzando.

Prese la mia mano tirandomi verso di sé seduto sul divano, mi baciò ripetutamente la guancia, poi le labbra.

Mi sistemai a cavalcioni su di lui, feci in modo che i nostri occhi si incrociassero:

"Ti amo da morire" disse.

"Nel senso che moriresti per me?"

"Nel senso che l'amore per te mi sta consumando talmente tanto che mi sento svanire nel nulla quando so che non ci sei."

Rimasi stupito da quelle parole, non che non sapessi quanto mi amasse, lo sapevo benissimo, solo che non mi aspettavo lo dicesse in quel momento e soprattutto in quel modo.

Tenni la bocca schiusa per una manciata di secondi, con gli occhi fissi nei suoi.

"Ti ho spaventato?"
Mi chiese in un sussurro visibilmente a disagio.

"No..no."
Abbozzai un sorriso e mi sedetti accanto a lui, scendendo dalle sue gambe.

"Solo che non mi aspettavo lo dicessi. Tutto qui."
Lo abbracciai poggiando la faccia tra il collo e la spalla.

Mi strinse forte a lui.

Poi il silenzio ci avvolse, lo avevo evidentemente fatto preoccupare.

"Ben.. tu mi ami ancora come il primo giorno?"

Mi accarezzava la schiena mentre sussurrava quelle parole.

"No."

Dissi, guardandolo in faccia.

Ti dedico tutto. // fenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora