Non sei complicato.

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"Rossi. Se non fosse che sei appena tornato da una sospensione di metterei.....10."

Un boato si alzò in classe.

"Per questo ti do 9,5."

Un boato ancora più forte si alzò.

"Fate 5 minuti di pausa."

La campanella suonò.

Federico tornò al suo posto tutto rosso, non so se per la vergogna o per la fatica che aveva fatto dopo due ore di interrogazione di fisica alla lavagna.
Fatto sta che bevve tutta la mia acqua, ma non gli dissi niente, nemmeno me lo chiese e io nemmeno glielo feci notare.

"Ti prego usciamo un attimo" mi disse
Prese le sigarette e si avviò, io lo seguii.

Era passata una settimana circa dal suo rientro dalla sospensione, era in punizione e non usciva se non per andare a scuola e io lo andavo a trovare tutti i pomeriggi, almeno si sarebbe sentito meno solo di quanto in realtà fosse in quella camera così vuota.

Notavo che aveva cominciato a dare meno confidenza a Zambo, a Yuri e a Giovanni e ciò mi dispiaceva molto, anche se sapevo fosse dovuto al fatto che non fossero arrivati in tempo per salvarlo dall'annegamento.

Avevo preso troppo sul serio quella metafora, dovevo smetterla.

In quei giorni avevo cercato di parlare con Zambo, secondo lui era "tutto a posto" e gli sarebbe passato prima o poi, secondo me invece, Zambo stava cercando personalmente una giustificazione ai suoi comportamenti, e fino a quando lui stesso avrebbe creduto che fosse tutto a posto, sarebbe stato tutto a posto.

Federico invece, pian piano, stava ritrovando il suo equilibrio.
Si accese una sigaretta in bagno:

"Dio, credo di non aver mai parlato così tanto."

Sorrisi vedendolo felice.

"Non ho mai visto 9 e mezzo nemmeno alle elementari Fede, vorrei leccarti il culo ma forse la prenderesti male."

Risi, pensavo di aver fatto semplicemente una battuta.

E pure il suo umore cambiò improvvisamente.

"Ti ha infastidito?" Chiesi.

"Hai presente quando.. sei consapevole di qualcosa ma non così sicuro da volerlo ammettere?"

Annuii.

Buttò fuori il fumo.

"Vorrei essere un po' meno complicato."
Confessò.

Ci pensai. Ripercorsi mentalmente tutti i momenti che mi legavano a lui.

"Non sei complicato" sussurrai, non pensavo mi sentisse
Invece alzò lo sguardo per guardami

"A stronzoni, che fate le riunioni di gabinetto senza di me?"

Giovanni entrò in un momento che per alcuni sarebbe potuto essere il meno opportuno, eppure per me, in quel momento, significava svignarmela da una affermazione senza alcun fondamento.

"Vabbè io vado ai distributori" dissi e mi allontanai.
Sentivo lo sguardo di Federico bruciarmi la schiena.
Dovevo imparare a pensare prima di parlare.

Ovviamente il quasi 10 in fisica annullò tutte le punizioni, e quale sarebbe il desiderio più ovvio di uno che ha appena finito i domiciliari se non uscire?
Nessuno, infatti Federico voleva uscire.

Mi aveva chiamato 7 volte nel giro di 10 minuti appena dopo pranzo, ma io non avevo preso 9,5 in fisica, neanche mi ero fatto interrogare, dunque avevo semplicemente risposto "no" a tutte le sue proposte.

Ti dedico tutto. // fenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora