Babbo Natale.

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Era la prima domenica di dicembre.
Sentivo già l'aria natalizia ovunque, per strada, a casa, a scuola, in ogni dove.

Mamma aveva già messo l'albero, Federico andava in giro solo e unicamente con maglioni con sopra renne e alberelli, Zambo sparava All I Want For Christmas Is You a ogni ora della giornata e io ero già pieno.

Alle 11 ero in cucina e inzuppavo il terzo pandoro della settimana nel latte caldo, Zambo mi guardava schifato, ma io ero abituato a fare così.

"Ragazzi, a Federico piacciono le lasagne?"
Mamma entrò in cucina per controllare il forno.

Stavo per strozzarmi.

"Tutto a posto Ben?"
Mi venne vicino per controllare.

"Ti rendi conto di che schifo ti stai mangiando?" Chiese ovvio Zambo, pensando fosse colpa del pandoro.

Non lo considerai, rivolsi l'attenzione a mamma.

"Si credo.. si, gli piacciono, perché?"

"Potreste invitarlo, è sempre qui in giro e non resta mai a mangiare con noi."

Zambo rise e si coprì il volto, mi madre lo vide:

"Che c'è qui a Modena non si invita gente a pranzo?"
Chiese.

"Si, si, si, certo. Anzi, ora lo chiamo!"
Prese il telefono.

"Bene!" Disse.
Mi diede una pacca sulla spalla.
"È arrivato il momento che me lo presenti come si deve, no?"

Mi fece l'occhiolino e uscì dalla cucina.

Guardai Zambo impietrito, lui scoppiò a ridere.

"Che cazzo hai da ridere? Che devo fare adesso? Come mi comporto?"
Ero nel panico.

"Semplicemente dì "mamma, Bruno, questo è Federico.""
Rispose.

"Ma non ha senso! Tuo padre lo conosce da quando eri all'asilo e mia mamma sa già chi è!"

"E allora digli che state insieme!"
Sembrava tutto così semplice per come lo diceva.

"Ma sei pazzo?"

Roteò gli occhi:
"Ben tua mamma sa già che state insieme, me ne aveva già parlato, e sicuramente se lo sa tua mamma lo sa anche mio padre quindi il problema non sussiste!"

Persi un battito:
"Come lo sa già? Quando ne ha parlato con te?"

"Ti sembra normale passare un mese intero a fare avanti e indietro dall'ospedale per un ragazzo che conosci da due mesi?"

Ci pensai su.
"No?" Chiesi.

"Lei mi ha chiesto se ne valesse la pena per te restare così tante ore con lui togliendo tempo alla tua vita personale, io gli ho risposto semplicemente di sì, dicendogli che per te Federico è una persona importante.
Non gli ho detto più nulla e lei non mi ha chiesto altro."
Mi spiegò.

Trovai improvvisamente il coraggio dentro di me e chiamai Federico per invitarlo.

Quando gli aprii era anche lui più o meno impietrito.

"Che cazzo devo dire?" Sussurrò spaventato mentre posava la giacca sull'attaccapanni.

"Tu niente, tranquillo."
Lo rassicurai dandogli un bacio a stampo veloce e mi seguì in cucina.

"Salve!" Disse.

"Ma buongiorno!"
Mamma finì di riempire anche il suo piatto e venne vicino per dargli un bacio.

Bruno entrò in cucina e diede un paio di pacche sulla spalla a Federico.
"Che si dice, campione?"

"Tutto bene." Rispose imbarazzato e si sedette accanto a me.

Ti dedico tutto. // fenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora