Ho inserito 2 capitoli dal punto di vista di Federico, spero apprezziate 💕
Mi lasciò lì, da solo, tra le lacrime.
Rimasi ad aspettarlo, ancora, lo aspettai fino alla fine, fino a quando non riuscii più a vederlo nemmeno da lontano.
Speravo che ritornasse.
Dovevo aspettarmelo, non lo fece.
Il mio cuore era distrutto, e non solo il mio cuore, il mio cervello, il mio corpo, era tutto distrutto.
Ci misi un po' di tempo, poi mi decisi a chiamare Zambo.
Rispose assonnato.
"Mh?"
"Hey.."
Cercai di non fargli sentire la mia voce rotta."Fede? Ben è tornato in hotel ieri? Va tutto bene?"
Notai dalla sua voce un pizzico d'ansia."Si." Tirai su col naso. "È tornato, gli ho spiegato tutto e.. abbiamo anche dormito decentemente direi."
"Beh? Perfetto no?"
"No. È in volo, sta tornando a casa."
Mi si spezzò la voce sull'ultima parola."Da solo? Scusa non gli hai detto di Amburgo?"
Annuii come se avesse potuto vedermi, riprendendo a piangere.
"Si è arrabbiato ancora di più, mi ha detto che non mi conosce e non vuole più avere niente a che fare con me.."
"Ma no.. Federico sono sicuro che lo abbia fatto perché è arrabbiato, non lo pensa davvero, sai quanto ti ama."
Scossi la testa.
"Tu non lo hai visto, non hai visto la rabbia nei suoi occhi."
Ci fu un attimo di silenzio.
"Cazzo, Federico, ti ho ripetuto milioni di volte che avresti dovuto dirglielo!"
"Lo so che avrei dovuto, lo so! Non ce l'ho fatta! Pensavo che portandolo direttamente lì sarebbe stato più... più semplice.."
Sbuffò.
"Che situazione. Beh intanto tu prendi comunque l'aereo e vai ad Amburgo. Con Ben vedo di parlarci io, ma tuo figlio ha bisogno di suo padre, ricordati che ora che inizia a crescere avrà sempre più bisogno di te e tu non puoi passare il tempo a piangerti addosso. Ricomponiti e va da lui."
Dal momento in cui ho saputo di stare per diventare padre ero cambiato, la mia vita era stata stravolta completamente.
Per molto tempo ho pensato che alla fine avrei sposato Gesine, anche se io non l'amavo, perché chi avrebbe mai voluto stare con un ragazzo così giovane e con già un bambino?Nonostante ciò, io mio figlio lo amavo e per quanto potessi amare anche Benjamin, non avrei messo nessuno davanti a lui, nessuno.
Forse nemmeno Benjamin.Quindi a malincuore presi quell'aereo da solo.
Arrivato ad Amburgo tutto mi sembrò un po' più facile, mia madre mi aspettava in aeroporto, l'avevo avvisata che non avrei più portato Benjamin e mi sembrava un po' più sollevata alla notizia.
Mi chiese del viaggio, le dissi che era andato bene, che Parigi era bellissima, che sicuramente avrebbe apprezzato.
Lei mi disse che Gesine era infuriata, che aveva intenzione di parlare con me del bambino, che non era corretto da parte mia farmi la fuga romantica mentre lei cresceva nostro figlio da sola.
Non l'avevo nemmeno presa in considerazione, 2 giorni in più non avrebbero risolto sicuramente niente.
Odiavo le sue inutili accuse, non perdeva un attimo per incolparmi di qualsiasi cosa e per dirmi che ero un padre di merda.
Non me la filavo nemmeno per sbaglio.
Fumai frettolosamente una sigaretta prima di entrare in casa sua, buttai il mozzicone tra la poca e sporca neve del giardino.
Quando rividi Mathias, mio figlio, il mio cuore sembrò ricomporsi.
Giocava con Gesine sul divano di casa sua, era cresciuto tantissimo in quel tempo, quasi mi somigliava ancora di più.
Gli tesi le braccia speranzoso, ma non mi riconobbe.
Ci rimasi male, lo ammetto.
"Cosa pretendi? Che ti riconosca? Non ti vede da 3 mesi."
Sputò avida.La guardai male.
Poi ripresi ad osservarlo.
"Guarda amore! Ti ho portato un regalo!"
Gli dissi con la voce dolce.
Aprii la busta che avevo con me:Era una specie di stereo per bambini, ad ogni pulsante aveva una canzone in varie lingue, i versi degli animali, i numeri e le lettere dell'alfabeto.
Sembrava gli piacesse.
Rise al suono dell'asino.Cercò di afferrarlo venendo verso di me, si arrampicò per prenderlo nonostante fosse di molto più grande delle sue manine e dovessi tenerglielo io da dietro, lo lasciai fare.
Iniziò a giocarci rimanendo seduto sulle mie gambe.Gli diedi un infinità di bacini tra i capelli mentre lo osservavo, mi era mancato tantissimo.
Restai con lui tutto il pomeriggio, fino alla sera, fui io a metterlo nella sua culla.
Gli diedi il ciuccio e gli cantai la ninna nanna, la stessa che di solito gli cantavo in videochiamata.Mi riconobbe, lo notai, ero sicuro di essere l'unico a cantargli canzoncine in italiano.
Volle venire improvvisamente in braccio, non so se lo facesse abitualmente o solo perché aveva riconosciuto la canzone, sta di fatto che senza che gli dicessi nulla si accoccolò su di me.
Continuai a cantargli la ninna nanna, cercava di tenere gli occhi aperti, mi guardava.
Poi si addormentò.
Aveva le guance rosse rosse, era un bambino meraviglioso.Il mio amore verso di lui era incondizionato, lo avevo messo a mondo io, lui era sangue del mio sangue.
Non ero mai stato più felice di essere padre.
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Ti dedico tutto. // fenji
FanfictionNon sentirsi mai nel posto giusto e non avere nessuno su cui appoggiarsi tormentava Benjamin da tutta la vita. Benjamin Mascolo ha da poco compiuto 18 anni e si trasferisce insieme a sua madre a Modena. È di nuovo costretto a ricominciare da capo co...