"C-come hai parlato con..""Sono andato a casa sua per risolvere questa storia."
"Tu? Ma cosa?"
Non saprei definire la sua faccia, era forse a metà tra lo sconvolto -nuovamente- e la delusione.
Non capivo perché Federico fosse deluso, forse era deluso da se stesso per non essere riuscito ad impedirmi di mettermi in mezzo, quando mi aveva evidentemente consigliato di stare al mio posto.
Forse era spaventato perché non sapeva come era andata, forse aveva solo paura che avessi potuto peggiorare la situazione."Federico, ascolta, non volevo in alcun modo mettermi in mezzo ma volevo che lei mi conoscesse.."
Si sedette sbuffando sul letto e smise di guardarmi.
"Ti ho chiesto di non metterti in mezzo."
"Lo so! Ma sul serio, io non volevo. Solo che tu non saresti riuscito a prendere in mano la.."
Mi fulminò con lo sguardo:
"Ben, ma cosa dici? Hai così poca fiducia in me? Ti senti tanto più forte e in gamba di me da non ritenermi capace di nulla?"
"Ma certo che no! solo.. non volevo più vederti soffrire, sentirti triste.. l'ho fatto perché sei tutta la mia vita e non riuscivo più a starmene con le mani in mano!"
Sedendomi accanto a lui cercai di calmarlo, riuscendoci a malapena.
"Che ti ha detto? Perlomeno ti ha fatto parlare senza fare scenate o ha chiamato i suoi?"
Sembrava preoccupato per me.
"Le ho parlato, amore, mi ha ascoltato. Le ho parlato di me e le ho fatto capire che saremo una bella famiglia.."
Respirava a fatica mentre cercava di prendermi e stringermi una mano.
"E?"
"E ha chiamato il suo avvocato, Federico. Lo ha fatto con me presente: è tutto a posto. È tutto come prima."
In quel momento esatto sentii qualcosa cambiare, averlo detto ad alta voce mi aveva reso più leggero.
Sentivo il mio cuore libero, così come il suo..
Trascorremmo circa sette giorni ancora lì ad Amburgo. Alternavamo visite a Mathias a ore intere passate a baciarci sulla panchina di qualche parco non troppo distante da casa sua.
Amburgo non mi piaceva, lo ammetto, io amavo l'Italia, ero nato e cresciuto nella provincia di Napoli e già Modena per me era un altro mondo, ma non mi trovavo male.
Federico questo lo aveva capito e stava cercando in tutti i modi di mostrarmi solo il positivo di quei posti, il cibo, la gente e l'intera nazione.. ma sapeva anche lui che fosse ormai inutile.
"Metti che vogliamo sposarci" diceva "qui sarebbe tutto più semplice e veloce."
E io sapevo che aveva ragione.
Ma nonostante ciò, desideravo tantissimo che Federico mi dicesse che era l'italia il posto in cui voleva vivere. Con me, per sempre.Esattamente una settimana più tardi ritornammo finalmente in Italia.
Federico era quasi un'altra persona, era spensierato, era felice.
Io ero felice.Non mi interessava cosa avremmo fatto nel futuro, a me interessava la mattina svegliarmi e trovare i suoi messaggi del buongiorno, ricevere mille baci ancora da stordito quando alla prima ora mi sedevo al nostro banco.
A me interessava il sabato sera passeggiare con lui al centro.. andare alle partite di calcio a 5 e distrarlo tutto il tempo, ballare allo Snoopy sulle note della nostra canzone preferita, litigare per la sua gelosia campata in aria.Volevo vivermi una normale storia d'amore di due 18enni innamorati persi.
Volevo essere tranquillo, solo che lui aveva un figlio in un'altra nazione.. e tutto si complicava.
E spesso ci pensavo, spesso pensavo alla possibilità di essere felice e avere una relazione più semplice con un ragazzo più semplice.
Per un po' di settimane non si siamo capiti, tu dalla tua parte della ragione io dalla mia, nessuno demordeva.
Eppure nonostante le mille complicazioni mi veniva così naturale stare con Federico, era così semplice per me stare con lui e accompagnarlo sempre mano nella mano.E quindi, nonostante tutto, in una tranquilla sera di marzo mi decisi: ricordi quando ti chiesi di passarmi a prendere e farci un giro?
I nostri cuori erano troppo deboli per continuare a lottare e solo dopo 100 metri da casa mia tolsi la cintura di sicurezza per avvicinarmi a te, a costo di fare un brutto incidente."Un giorno andiamo insieme a casa tua ad Amburgo? Intendo, solo io e te. Cioè, intendo, andiamo un po' a vedere come sarebbe vivere lì io e te."
Stava guidando la sua nuova auto regalatagli da suo padre quando un mese prima aveva compiuto 19 anni.
Mi guardò bene e scrutò attentamente il mio sguardo per quanto poteva essendo alla guida, poi incredulo, rispose:
"credevo che non lo avresti mai detto, ti senti bene?"
Ironizzò.
"Benissimo!" Sorrisi, dandogli un bacio subito dopo.
Da quel momento è stato tutto in discesa: non ho più avuto bisogno di ripensarci, io volevo stare con te e nient'altro, non mi importava dove e non mi importava cosa avrebbe comportato.
Ed ora eccoci qua, Federico.
Siamo in questo ristorante così tanto importante che non credo avremo mai la possibilità di poterci rimettere piede una prossima volta.E davanti a noi c'è tutta questa gente che, poverina, ha dovuto subire il discorso di questo stupido che ha rubato il microfono da questo bravissimo cantante -mi scusi ancora- per raccontare la stupida storia d'amore di due stupidi ragazzi quali siamo e quali eravamo.
Amore.. io ti ho amato con tutti i "se",
con tutti i "ma",
con tutti "forse",
E per tutte le volte che abbiamo detto che non era il momento.
Ti ho amato con tutto me stesso, Federico, ti ho amato in ogni singolo secondo della nostra meravigliosa storia. Ti ho amato e continuerò a farlo per tutto il resto della mia vita.Ti ho amato, Federico, perché due come noi non possono fare a meno di amarsi e di viversi.. perché non c'è niente, Federico, che si possa paragonare all'emozione che si sprigiona nei nostri cuori quando siamo insieme.
E davanti a tutti, Federico, esattamente 5 anni dopo il nostro primo incontro, amore mio, davanti a tutta questa platea di gente che non conosco e che tu non conosci, ma che ora conosce noi, ti devo chiedere una cosa.. forse la richiesta più importante che io possa mai farti in tutto questo lasso inutile di tempo che tutti chiamano vita.
Restituisco il microfono al cantante.
Mi avvicino a te con le lacrime agli occhi al nostro tavolo nella sala.
Mi inginocchio davanti a te, sei bellissimo.Ti dedico tutto ciò che ho,
Ti dedico tutto me stesso,
Ti dedico tutto.Mi vuoi sposare, Federico?
👋
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Ti dedico tutto. // fenji
FanfictionNon sentirsi mai nel posto giusto e non avere nessuno su cui appoggiarsi tormentava Benjamin da tutta la vita. Benjamin Mascolo ha da poco compiuto 18 anni e si trasferisce insieme a sua madre a Modena. È di nuovo costretto a ricominciare da capo co...