Quel venerdì era il compleanno del padre di Zambo: Zambo senior.
Andammo in pizzeria tutti e quattro, a me non interessava molto della festa di inizio anno, ma al mio fratellino si e si era innervosito molto quando alle 22:30 il cameriere non aveva ancora portato il conto.
Gli feci notare che era irrispettoso per suo padre avere così tanta voglia di andare via, ma lui semplicemente roteò gli occhi.Alle 23 in punto eravamo al locale per la festa, il rappresentate d'istituto distribuiva all'entrata un biglietto per un drink gratis e ne approfittai per prendermi un bel Moscow Mule, che era un po' una delle cose che più mi mancava delle vecchie estati passate sulla spiaggia.
Tra l'entrata e la fila al bancone mancava ormai poco alla mezzanotte, Zambo mi aveva abbandonato già da un po' e non riuscivo a trovare nessuno che conoscessi con lo sguardo.
Poi qualcuno mi poggiò una mano sulla spalla:
"Siete venuti alla fine!"
Giovanni sembrava abbastanza sobrio.Da qualche giorno avevamo ripreso a parlarci e tutta la questione sembrava ormai acqua passata.
Non mi era neanche più capitato di pensarlo in quel modo.
Immaginai fosse solo una cotta passeggera."Si ma mi ha abbandonato, non so che fine abbia fatto."
Gli urlai all'orecchio."Sarà in giro, tu prenditi qualcos altro."
Fece lo stesso lui mettendomi di nascosto in mano altri tre bigliettini free drink.Stavo per ringraziarlo quando sentimmo un boato provenire dal fondo della pista.
Ci girammo a guardare: Federico stava per fare uno spogliarello su un cubo al centro della pista.
Tutto apposto?"Scusami, questa non me la perdo" mi disse Giovanni e si allontanò.
Io annuii e rimasi a guardare da lontano.Lo spogliarello durò relativamente poco.
Con la camicia sbottonata ma ancora addosso, tirò verso di se una ragazza che cominciò a limonare come se non ci fosse un domani, poi, salutando con la mano la folla, uscirono dal locale."Cose da pazzi." Dissi.
Mi appuntai mentalmente che sarebbe stata una cosa di cui non avrei mai parlato con lui in futuro - nel caso fossimo diventati amici -perché troppo imbarazzante e mi avviai al bancone per prendermi un altro drink.
Naturalmente il giorno dopo facemmo la prima assenza di massa dell'anno.
"Buongiorno!" Urlò mia madre spalancando porte e finestre.
"Sono stata buona, siccome è sabato vi ho lasciato un po' di tempo per dormire. Sono le 10:30. Io vado a lavoro, mettetevi a studiare!"
E uscì.Zambo mi guardò come se la colpa fosse mia.
"Che vuoi? Ha svegliato anche me" dissi.
"Tu sei tornato prima" si giustificò."Che ore hai fatto?" Chiesi.
"Le 3 credo."
"E Federico?" Chiesi quasi senza pensarci.
"Federico?" lui era stranito.
"Si, è andato via con quella ragazza.. è tornato poi?"
Rise "effettivamente hai ragione, chissà che cosa sarà andato a fare" rise ancora.
"In che senso, scusa?" Forse era ancora vergine, pensai.
Mi guardò alzando le sopracciglia "tu credi che se la sia scopata?"
Alzai le spalle.
"No?"Rise "beh se è successo vuol dire che era combinato veramente male."
Uscì dalla stanza.Non capivo le sue parole: Federico aveva un po' l'aria da don Giovanni e la ragazza non mi sembrava così tanto un cesso.
Ci stava tutto, però Zambo conosceva Federico e se lui diceva di no, allora probabilmente non era successo niente.Accantonai questo pensiero fino al lunedì.
Non avevo sentito Federico per tutto il tempo.
Non mi aveva risposto ai messaggi quando gli avevo chiesto se riuscisse a visualizzare il voto di biologia sul registro elettronico, né alle telefonate di Giovanni sabato sera al bar."Hey, stai bene?" Gli chiesi, vedendolo arrivare e sedersi al suo posto.
"Così così" disse, mi sorrise, ma non era il suo sorriso.
Annuii.Non potevo davvero immaginare niente, se ci ripenso vorrei solo proteggerlo.
Vorrei solo quel giorno averlo trascinato fuori dalla classe e portato ovunque, ovunque che non fosse la scuola.Ma non feci niente.
E fino alla terza ora non successe nulla di così eclatante, poi quella di filosofia ci diede un quarto d'ora di pausa.
Guardai Federico, aveva tenuto la testa sul banco tutto il tempo. Evidentemente non aveva voglia di parlare.
Mi alzai e feci per uscire ma mi bloccò stringendo in pugno la mia maglia."Ti serve qualcosa?" Lo guardai preoccupato, avrebbe potuto semplicemente chiamarmi per nome
"Resta qui." Disse quasi sussurrando.
Ritornai a sedermi, ancora più preoccupato."Ti senti male? Vuoi che ti dia dell'acqua?"
Gli chiesiScosse la testa "resta qui, per favore."
Non ebbi il tempo di formulare una domanda, un nostro compagno di classe aveva sbattuto la porta richiamando l'attenzione di tutti.. ma non su se stesso:
Su Simone.Esatto, quello che mi aveva quasi pestato.
"Come tutti sapete, qualcuno qui, di questa classe, venerdì sera ha avuto la brillante idea di fare lo spaccone al MO.MA."
Qualcuno guardò Federico, io stesso guardai Federico ricordando quella sorta di balletto sul cubo.
Federico chiuse gli occhi, forse se lo aspettava. Sicuramente se lo aspettava.Poi improvvisamente li riaprì e alzò la testa, rivolgendo lo sguardo verso Simone che parlava da dietro alla cattedra.
"E non solo, ma ha deciso di prendere mia sorella e portarla via davanti a tutti, ma dico, Rossi.."
Rivolse lo sguardo solo a lui, e tutti si girarono a guardarlo
".. è questo il comportamento adatto con una quindicenne? Che tra l'altro è la sorella di un tuo compagno di classe?"
Spalancò le braccia per mostrare la sua finta indignazione.
Qualcuno in classe cominciò a parlottare.Giovanni si alzò di colpo dal suo posto, già con i pugni chiusi.
Yuri lo fermò.
Zambo fece qualche passo verso di noi.
Federico non rispose, forse perché sapeva non fosse questo il punto della situazione.
Continuava a guardalo e io non riuscivo a capire perché non dicesse qualcosa."Stai calmo Ghinelli, non ho intenzione di prendere a pugni un frocio, che poi mi danno dell'omofobo."
Simone continuò, e tutti si zittirono di nuovo.
"Perché è così no? Fai tanto lo spaccone e poi non ti si alza neanche il cazzo, Federico?"
Vidi i suoi occhi diventare lucidi.
Sentii tante risate soffocate, qualcuno invece si lasciò andare.
Zambo si avvicinò lentamente deglutendo.
Sapevo volesse fare qualcosa per proteggerlo, ma notavo non riuscisse a fare niente.Giovanni si liberò dalla presa di Yuri e lanciò un astuccio nella direzione di Simone.
Poi venne di nuovo bloccato contro al muro da Yuri, fortunatamente più alto di lui.
Io non riuscii a dire una parola, né a fare un solo movimento.
Federico si alzò e sotto gli occhi dell'intera classe, uscì dall'aula.
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Ti dedico tutto. // fenji
FanfictionNon sentirsi mai nel posto giusto e non avere nessuno su cui appoggiarsi tormentava Benjamin da tutta la vita. Benjamin Mascolo ha da poco compiuto 18 anni e si trasferisce insieme a sua madre a Modena. È di nuovo costretto a ricominciare da capo co...