Capitolo 10.

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Sara's Pov

"Dov'è la Sara con la quale ho scopato la prima volta?"  Dov'è la mia bimba? Avanti... voglio sentirti gemere ." 

Mi strinse l'inguine. Urlai.

-"Hey Sara, svegliati... " Una voce familiare. 

"Andiamo, è solo un sogno. Svegliati" Ancora. 

Mi sentii scuotere. Sussultai. Aprii gli occhi. Un incubo, sempre lo stesso incubo, lo stesso ricordo. Le lacrime mi annebbiavano la vista. Una figura seduta sul bordo del mio letto.

-"Sono qui, shh ci sono io calmati."

 Due braccia mi strinsero forte. Riconobbi il suo profumo, la sua voce era più roca del solito. 

-"S-Scusa se ti ho svegliata." Le dissi piano con la voce ancora rotta dal pianto. 

-"Tranquilla, ero già sveglia. Allora, cosa stavi sognando?" Mi chiese. 

La stanza era completamente buia, ma la luce fioca del mattino entrava serena, illuminando il suo profilo. I suoi occhi brillavano, fissando i miei. Scossi la testa, non potevo raccontarle quel sogno, avrebbe capito troppo e non potevo permettere che scoprisse quel ricordo. 

-"Solo un incubo...u-un incubo molto reale." Dissi io cercando di girarci intorno. 

-"Se non ti va di parlarne va bene, ma vuoi che ti porti qualcosa? Che so, dell'acqua o direttamente la colazione dato che sono le sei." Disse.

-"U-Un bicchiere d'acqua andrà più che bene, grazie." Le dissi.  Annuì e uscì dalla porta.

Mi voltai e vidi che erano sul serio le sei del mattino, odiavo alzarmi presto, ed era anche sabato, quindi non sarei neppure dovuta andare a lavoro. Mi chiedevo cosa avremmo fatto io ed Alex, a casa da sole, per tutto il weekend, non trovando una risposta. Probabilmente avrei portato avanti il lavoro che avevo interrotto il giorno prima. 

 Cercai di fare leva sulle braccia per mettermi a sedere sul letto, poggiando la testa sulla spalliera. Poco dopo entrò Alex e la luce la illuminò maggiormente, solo ora mi ero accorta che dormiva senza maglia ma solo con il reggiseno ed un paio di pantaloncini sportivi. 

Il suo addome era scolpito e inciso con alcuni tatuaggi, così come le sue braccia. Notai poi un tatuaggio familiare sul fianco sinistro. Rimasi a bocca aperta dal suo fisico, dai tatuaggi che nascondeva sotto il  completo da capo severo e rigido. 

-"Oddio scusa, mi metto una maglia e torno." Disse accorgendosi del modo in cui la guardavo. Dio... che figura. Arrossii e bevvi l'acqua avendo improvvisamente la gola secca. 

Rientrò mentre stava indossando una t-shirt grigia. 

-"Di solito non sono abituata ad avere ospiti in casa a meno che non siano i miei due migliori amici, perciò quando mi sono svegliata non ho pensato di vestirmi." Si giustificò. Sorrisi per il suo imbarazzo, si trasformava da un leone affamato voglioso di sbranare ogni individuo, a un cucciolo in un attimo.

-"Tranquilla, non pensavo avessi tanti tatuaggi sotto il completo da lavoro." Dissi sorridendo. 

-"Beh ti ci sei soffermata parecchio ho visto." Disse facendomi arrossire, la vidi sogghignare con quel suo solito sguardo di chi ci gode nel vederti in difficoltà. 

-"Come mai eri sveglia tu?" Le chiesi cercando di cambiare discorso. 

-"Non ho dormito benissimo e così ho deciso di anticipare la mia corsa mattutina." Ma come faceva a correre di mattina? La mia faccia stava crollando a pezzi solo per essermi svegliata alle sei. 

How You Remind MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora