Capitolo 38.

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Alex's Pov

-"Cosa mi stai chiedendo Alex?"

Tania era ormai da due ore in casa mia e ancora non aveva capito appieno il motivo per il quale io l'avessi chiamata lì, in compenso si era però finita due birre e tutti i salatini che avevo in dispensa mentre io cercavo di spiegarle non troppo esplicitamente quello che volevo fare.

-"Semplicemente un ristorante elegante e non troppo lontano nella quale sei stata, Tania." Dissi io nuovamente, frustrata.

-"Ma a cosa ti serve se mangi ogni giorno da asporto? Cosa c'è? Improvvisamente ti tratti bene o c'è un motivo in particolare...?" Chiese col suo solito sguardo inquisitorio.

-"So che hai capito, perché vuoi farmelo dire per forza?" Chiesi io alzando gli occhi al cielo.

-"Perché devi ammetterlo, e magari guarda in camera grazie." Disse lei afferrando il telefono e facendo partire un video.

-"Cosa? Tania togli quel coso oppure scordati che io parli." Dissi incrociando le braccia al petto.

-"E va bene, va bene, abbasso l'arma. Ora parla" Disse lei girando il telefono tra le sue mani. Feci un lungo respiro prima di decidere se dirlo o meno, imbarazzata da quella situazione.

-"Devo chiedere a Sara di essere la mia ragazza e volevo portarla a cena fuori. Solo...è complicato okay? Sai che non sono il genere di persona che fa queste cose." Dissi io sospirando e vedendo un sorrisetto felice sulle sue labbra.

-"Ma per lei vuoi farle..." Disse con lo sguardo di chi la sa lunga. Alzai nuovamente gli occhi al cielo, ridendo per quella situazione.

-"Già, per lei sì." Dissi io ridendo nuovamente.

-"E perché la mia migliore amica improvvisamente sta diventando una romanticona?" Chiese lei accavallando le gambe sullo sgabello sopra il quale era seduta.

-"Non sono romantica. E comunque lei è diversa...è così dannatamente perfetta in tutto ciò che fa, vede de buono in chiunque, fa del bene a chiunque...è-è come se pensasse a chiunque all'infuori di lei, quando in realtà non capisce di essere così..."

-"Perfetta?" Disse lei ridendo e citando le mie parole di poco prima. Annuii, abbassando la testa e portandomi una mano dietro la nuca, imbarazzata.

-"Perfetto tesoro, ora che ho la giustificazione che mi serve posso chiamare il ristorante e prenotare a nome Jackson." Disse lei fiera prima di digitare il numero.

-"Non serve che anche qui mi fai da segretaria..." Dissi io, mi zittì prima che potessi dire altro, facendomi capire che avevano risposto.

-"Jacob? Si sono io...si anche a me manchi particolarmente..." Quando pronunciò queste parole risi, vedendola sbuffare in silenzio per ciò che era costretta a dire.

-"Si ho bisogno di un favore...va bene verrò a cena con te ma ora mi serve che prenoti un tavolo per due a nome Jackson...sì quel tavolo, perfetto okay...a domani sera allora." Disse prima di attaccare e sbuffare sonoramente, le rivolsi uno sguardo confuso.

-"Per colpa tua domani dovrò uscire nuovamente con uno, non c'è di che Alex." Disse lei portando la testa indietro. Risi pensando a quanti ragazzi Tania avesse visto nudi, schifandomi abbastanza al solo pensiero.

-"È preso?" Chiesi io ridendo ancora.

-"Cotto. Cavolo, è successo una volta e solo perché non sapevo come pagare un drink e da allora mi sta addosso." Disse scuotendo la testa.

-"Sai vero che si chiama prostituzione questa?" Chiesi io incrociando le braccia al petto.

-"Si chiama essere una buona amica, ora, tutto ciò che dovete fare è vestirvi eleganti e comprare i preserva- ah okay no, come non detto." Disse lei riflettendoci sù.

How You Remind MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora