Alex's Pov
Ci trovavamo di fronte l'appartamento di Sara, era tornata a casa per mettere qualcosa di più adatto del vestito che indossava la sera precedente. Io ero rimasta in auto per delle chiamate di lavoro, aspettandola mentre le mie dita tamburellavano piano sulla parte superiore del volante.
Dopo circa venti minuti la vidi uscire di casa con addosso una gonna nera a vita alta e un maglioncino corto a collo alto, con sopra un bomber bianco. La guardai dirigersi verso la macchina e sorridendole.
Quando finalmente si sedette al mio fianco mi sorrise di rimando, notando che non avevo smesso per un attimo di osservarla.
-"Cosa?" Chiese lei sorridendo.
-"Nulla, pensavo a quanto fossi fortunata." Dissi io, ricevendo un bacio a fior di labbra come risposta.
-"Grazie tesoro, ma comunque dovrai venirci a questo pranzo." Disse facendomi l'occhiolino. Rilasciai una risata nervosa e scossi la testa, mettendo in moto l'auto.
Per tutto il tempo, durante il viaggio non riuscivo a smettere di pensare al fatto che dopo tanti anni avrei rivisto quella famiglia, chiedendomi se si ricordassero di me e soprattutto come fosse il padre di Sara. Mi aveva sempre detto che con lui aveva un rapporto unico, era la sua principessa e ne soffrì molto quando dovette lasciar casa per andare all'università.
Ad interrompere i miei pensieri fu la mano di Sara che si poggiò sulla mia coscia protetta dai jeans neri.
-"C-Cosa..."
-"Shhh, io credo tu debba rilassarti." Disse poggiando dolcemente le sue labbra bollenti sulla mia mascella.
-"Io credo che debba guidare..." Dissi rilasciando un sospiro profondo per calmarmi, sentendo la sua mano continuare a viaggiare sempre più vicino al mio inguine.
-"Andrà benissimo, fidati di me." La sua voce ovattava le mie orecchie mentre mi lasciavo distrarre dal suo profumo e dal suo respiro che si scontrava sul mio collo.
-"Comunque, gira a sinistra, la casa la ricordi credo." Disse allontanandosi dopo aver lasciato un ultimo bacio sul mio collo. Feci come mi aveva detto e, dopo aver superato alcune case, riconobbi finalmente quella che in tutti quegli anni non avevo mai dimenticato.
Parcheggiai l'auto di fianco la villetta, e quando scendemmo Sara mi afferrò il braccio per darmi sicurezza e io la strinsi più vicina a me.
-"Sei sicura che vada bene vestita così? Ti avevo detto che dovevo indossare uno dei miei completi." Dissi io guardando come ero vestita. Mi aveva detto di indossare una camicia a quadri di flanella nera e verde dentro a dei semplici jeans neri a vita alta con sopra una giacca di pelle.
-"Vai benissimo così, e poi non ti avrei permesso di venire a casa mia come se stessi facendo un incontro di lavoro." Disse guardandomi ormai di fronte la porta di casa sua. Sospirai e mi misi di fianco a lei mentre suonava il campanello.
La porta fu aperta da una donna che ricordavo bene, rimasta tale e quale alla prima volta nella quale l'avevo vista, solo alcune rughe segnavano indelebilmente le espressioni che era solita fare e le quali volevano spiccare su quel volto tanto delicato e femminile.
-"Tesoro!" Disse prima di gettarsi tra le braccia di Sara, la quale aveva poggiato il mento su una delle spalle della donna, mimando verso di me un leggero "scusami", scossi la testa sorridendole, facendole capire di non preoccuparsi.
-"Dio...sei così dimagrita, mangi vero? Spero ti facciano mangiare in quell'azienda dove lavori ora." Disse la donna sfregando piano le mani sulle braccia della ragazza, la quale al suono di quelle parole si voltò immediatamente verso di me, imbarazzata. Io invece tentai di ridere nel modo più silenzioso possibili, abbassando di poco la testa.
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How You Remind Me
Teen FictionSequel di "I Wanna Be Yours." Passati anni dall'ultimo incontro in quel parco. Passate storie. Passati amanti. Passato il ricordo. Passata, quasi, la storia.