Capitolo 15.

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Alex's Pov

Una volta che Tania e Sara chiusero la porta io e Chris ci affrettammo a prendere qualcosa da bere, ancora affaticati dalla corsa mattutina. 

-"E-E quindi ti dicevo... si, che... scusa, che ti dicevo?" Chiesi al mio amico, avendo perso ormai il filo del discorso. Quando mi voltai vidi Chris sorridermi, con lo sguardo di chi la sa lunga. 

-"Cosa?" Chiesi, cercando di decifrare quel suo sguardo complice. Lui non rispose, continuando a guardarmi nello stesso modo. 

-"Parla, avanti so che hai qualcosa da dire." Dissi io conoscendolo da una vita. 

-"Qualcuno è finalmente riuscito a domare Alex Jackson signore e signori." Disse lui ridendo.

-"Che intendi dire?" Chiesi io, curiosa della sua risposta.

-"Lei era la famosa Sara giusto?" Chiese, annuii "Beh e vuoi dirmi che vi comportate sempre in quel modo?" Chiese. 

-"In che modo? Ci siamo solo salutate." Dissi io, non capendo a cosa si riferisse di preciso. 

-"Se avesse potuto ti avrebbe scopato di fronte i nostri occhi e poi dai, hai balbettato. Sarà una vita che ti vedo fare ogni tipo di discorso e non hai mai balbettato per nessuno di questi, neppure nelle occasioni più importanti. Deve essere veramente speciale questa ragazza." Disse sorridendomi. 

Risi grattandomi il retro della nuca, imbarazzata. 

-"Ecco, questo tuo gesto è la conferma che ho ragione." Disse. Era vero, ogni volta che mi sentivo in imbarazzo o nervosa mi portavo una mano sul retro della nuca, era più forte di me, dovevo gesticolare e toccarmi, spostandomi gli anelli o facendo quel gesto. E il mio amico lì lo sapeva benissimo, forse mi conosceva anche meglio di quanto io conoscessi me stessa per certi aspetti, e questa cosa gli piaceva, lo potevo vedere dal sorriso che faceva ogni volta che indovinava. Quelle sue fossette si creavano per contornare un sorriso talmente fiero che mi snervava. 

-"Sei veramente un dodicenne alle volte Chris." Dissi io ridendo. 

-"Ma mi ami." Disse poi mettendomi un braccio intorno alle spalle. 

-"Ti amerò pure ma puzzi come una latrina, tu fatti una doccia nel bagno della mia camera, io me la farò in quella di Sara." Dissi togliendo il braccio muscoloso intorno a me. 

-"E va bene, ma sbrigati, non voglio che impieghi un'ora come tuo solito per farti una doccia." Disse poi spingendomi. Alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa, poi ci dirigemmo nei rispettivi bagni.

Una volta finita la doccia lasciai i miei capelli leggermente umidi e misi una semplice tuta aderente con una t-shirt grigia sopra. Quando scesi le scale vidi già Chris aspettarmi sul divano. 

-"Come al solito ci hai messo troppo." Disse porgendomi il joystick. 

-"Che c'è? Hai fretta di perdere?" Gli chiesi scherzando. 

-"Ma fammi il piacere, ti farò il culo. Comunque dovresti seriamente prendere uno shampoo meno forte, odorerò di mandorla per almeno due settimane." Disse annusandosi. Ma cosa...

-"Quello era il bagnoschiuma idiota!" Gli dissi tirandogli uno schiaffo sul retro della testa. 

-"Cosa vuoi che cambi, sempre sapone è, avanti, iniziamo." Disse prima di iniziare a giocare. Alle volte era veramente un cretino, poi ricordavo che fosse semplicemente un uomo, perciò se glielo avessi chiesto si sarebbe lavato anche con il sapone per auto. 

Per pranzo ordinammo una pizza. La mia testa era invasa dai pensieri, continuavo a pensare a quella situazione, a quel bacio, se avrei dovuto dirlo al mio migliore amico che era quasi un fratello per me o se avrei dovuto lasciar stare. Pensavo poi a come stava Sara in quella situazione, a come non potevamo far altro che aspettare e a come io mi sentissi impotente. 

How You Remind MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora