Capitolo 28.

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Alex's Pov

-"Voglio vederti perdere il controllo."

Al suono di quelle parole uscite con così tanta convinzione da quella bocca perfetta i miei occhi si posarono su di lei.

Non poteva averlo detto sul serio, non potevo farlo, non con lei, non ora. Continuavo a scuotere la testa, pronunciato dei "no"appena udibili. Fino a quando sentii le sue mani più delicate sfiorarmi la mascella per far alzare la mia testa.

-"Guardami, ti voglio. Voglio vederti in ogni tua sfumatura, ogni lato di te, ogni segreto. Voglio tutto ciò che vuoi darmi..." Disse lei poggiando una mano sul retro della mia nuca, spingendo il mio viso vicino al suo, fino a far combaciare nuovamente le nostre fronti.

In silenzio le presi la mano fino ad arrivare in auto. Per tutto il tempo sentivo il suo sguardo posarsi su di me. Come per controllare che lo volessi sul serio, come ad accertarsi che stessi bene. Ma non lo sapeva, non sapeva che non volevo altro a parte lei, che in quel momento non volevo trovarmi in nessun altro posto. Che se avessi dovuto esplodere lo avrei fatto solo di fronte a lei.

Per tutto il viaggio ripensai a noi, a quel che c'era stato, a tutte le volte nelle quali al liceo vide ogni mia ferita e la cercò di curare, letteralmente, a tutte le volte nelle quali la sua voce dolce mi calmava, nelle quali si preoccupava per me, per la persona complicata e del mostro che sono.

Non sapevo se quella sera avrei perso il controllo, avevo paura potesse fuggire, potesse spaventarsi e iniziarmi a vedere con occhi diversi.

Mi aveva appena confessato cosa le aveva fatto il suo primo ragazzo e tutto ciò che volevo fare era trovarlo ed ucciderlo con le mie stesse mani. Fargli provare lo stesso dolore che lui aveva fatto trovare all'angelo  che in quel momento sedeva al mio fianco. Con gli occhi sognanti di una bambina guardava la luna ed ogni stella mentre i suoi capelli si muovevano in disordine a causa del vento. La sua risata si eccitava sempre di più ogni volta che acceleravo, fino a che non strinse la mano che avevo sul cambio. Mi voltai guardandola negli occhi, vedendola fare lo stesso. C'era dolcezza, eccitazione, sensualità in quegli occhi. C'era ogni certezza di cui avevo bisogno. Ma aveva molto più di tutto questo...aveva la complicità.

Quella complicità che mi avrebbe fottuto la testa, che mi avrebbe fatto impazzire e perdere ogni freno inibitore.

Sara's Pov

Quando arrivammo in hotel mi voltai prima che potesse chiudere la porta e la baciai, spingendola su di essa. Lei rimase sorpresa dalla mia azione ma la sua presa ferma non tardò ad arrivare sui miei fianchi.

-"S-Sei sicura?" Disse lei. Sapevo che dopo averle detto quel che Jason mi aveva fatto sarebbe stata titubante nel toccarmi nuovamente. Ma io non avevo mai avuto dubbi su di lei, la volevo, non riuscivo ad immaginare il mio corpo sfiorato da una sola altra persona, lo immaginavo quando ancora non lo aveva mai fatto, figuriamoci ora che mi stava scoprendo.

-"Mai stata più sicura." Dissi io prima di baciarla nuovamente, facendo nascere un sorriso sul suo volto.

Poco dopo iniziai ad indietreggiare in direzione del letto, rimanendo costantemente attaccata alle sue labbra che continuavano ad esplorare dolcemente la mia bocca.

Quando finalmente sentii il lenzuolo sul retro delle ginocchia mi spinse dolcemente su di esso, fino a farmici cadere sopra, suscitando una risata da parte mia.

Eppure lei non fece altro, rimase lì a fissarmi, la sua figura imponente regnava ai piedi del letto, con i suoi capelli messi in disordine dalle mie mani e le mani infilate nelle tasche. La testa era leggermente piegata di lato, quasi a volermi scrutare da più angolazioni.

How You Remind MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora