Capitolo 25.

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Sara's Pov

Quando aprii gli occhi e trovai il profumo Alex sulle lenzuola il ricordo della sera precedente mi balenò alla mente. Dopo essere state in spiaggia tornammo in hotel e, sfinite, ci addormentammo. Le immagini che avevo in mente scorrevano come fossero frammenti di un cortometraggio, i suoi occhi combattuti, il modo dolce e allo stesso tempo deciso con cui le sue mani prendevano possesso di me, il mio sapore sulle sue labbra, le risate tra i baci, Alex che con il sorriso sulle labbra sfrecciava verso l'albergo con la camicia aperta, dato che le avevo fatto saltare i bottoni, sulla Maserati.

Ripercorrevo i ricordi ancora in dormiveglia, quando la luce del mattino mi costrinse ad aprire gli occhi e ad accorgermi che fossi completamente nuda. Recuperai velocemente il lenzuolo alla base del letto e me lo portai fin sopra la testa.

-"Peccato, era veramente un bel modo per iniziare la giornata." Sentì la voce di Alex ed uscii timidamente dalle coperte con gli occhi.

Era in piedi di fronte al letto, mentre indossava solamente un pantalone elegante e largo bianco con sopra una camicia color acqua marina che le risaltava gli occhi, sembrando quasi del loro medesimo colore. Mentre si abbottonava i polsini si affacciò ridendo sulla fessura dalla quale uscivano i miei occhi.

-"Credo sia un po' tardi per vergognarsi non pensi?" Chiese lei quasi con tono fiero, riferendosi alla notte precedente. Pensandoci era assurdo che mi vergognassi ancora, ma ciò che avevo vissuto e quel che mi avevano fatto mi portò quasi ad odiare il mio corpo. Un raggio di sole colpì nuovamente i miei occhi, portandomi a lasciare un leggero verso di stanchezza e a coprirmi ancora.

Poco dopo sentii un peso sula base del letto, non volevo mi vedesse alla luce del sole, così strinsi forte le lenzuola quando sentii qualcuno tirarle verso il basso. Ovviamente, Alex aveva più forza di me e in quella piccola lotta vinse lei. Quando il tessuto morbido e candido sparì da sopra di me lasciò spazio al viso di Alex così come non l'avevo mai visto, sorrideva, era spensierata, mi guardava come se fossi la più bella rivelazione che potessi farle.

Il suo copro era quasi completamente steso sul letto, le sue braccia la sorreggevano mentre il suo viso era leggermente piegato da un lato, osservandomi attentamente. Mi sentivo nuda, più di quanto lo fossi letteralmente, come se potesse vedermi dentro.

-"Non guardarmi in quel modo." Dissi io coprendomi il viso con le mani e arrossendo, la sentii ridere.

-"Si dice ammirare, e di solito si fa di fronte le cose belle." Disse lei vicino al mio orecchio, spostai di poco le mani dal mio viso, portandole sul suo volto e tirandola a me, facendo scontrare le nostre labbra. Dopo un momento di iniziale sorpresa si lasciò andare, ridendo in quel bacio quando le leccai piano il labbro inferiore.

-"N-Non possiamo bimba." Disse lei staccandosi piano, la baciai ancora, non avendo intenzione di lasciarla andare. La zittii piano riportandola sulle mie labbra. Portai una mano dal suo collo fino alla sua camicia, la quale era ancora sbottonata, facendola scendere lentamente su una spalla, rise ancora. Non mi piaceva quando rideva così tanto, volevo mi prendesse seriamente, così le  morsi il labbro inferiore con forza, sentendola rilasciare un gemito strozzato e spingendo d'istinto il bacino verso il mio.

-"No no no, fermati piccola pervertita, dobbiamo andare." Disse allontanando piano la mano dalla sua schiena. Prima che potesse tirarsi su le legai le gambe intorno alla vita, spingendola sul mio copro ancora nudo, sentii i miei seni richiedere le sue attenzioni.

-"Ah è così? Bene, ti alzerò io." Disse lei seria. Non l'avrebbe fatto sul serio, non ne sarebbe stata in grado. Vedendomi sorridere e baciarla ancora mise una mano dietro la schiena e l'altra sotto il mio sedere. Alcuni brividi percorsero interamente il mio corpo a quel contatto, finché non mi alzò di peso dal letto. La guardai seria.

-"Cosa? Ti avevo detto di sbrigarti." Disse lei guardandomi dal basso verso l'alto per la prima volta, dato che mi trovavo praticamente legata al suo busto. Mi portò poi nel bagno, adagiandomi piano nella vasca, la quale era già stata riempita di acqua calda. Il mio corpo rabbrividì all'acqua bollente a contatto con il mio corpo nudo.

-"Lavati e cambiati, se fai la brava magari stasera ci staremo in due in quella vasca." Disse ridendo ed uscendo dal bagno. Dio...quella donna mi avrebbe fottuto il cervello, oltre che il corpo. Decisi di assecondarla e di "fare la brava" come aveva detto lei. Mi lavai molto velocemente e decisi di stuzzicarla solo un po', uscendo dal bagno senza asciugamano, col corpo gocciolante di acqua ancora calda e profumata. Mi fermai di fronte l'armadio per scegliere cosa avrei dovuto indossare.

Potevo sentire il suo sguardo bruciare su tutto il mio corpo e fermarsi sul mio sedere.

-"Ho capito cosa stai facendo e fatti dire che sei una stronza." La sentii dire, era seduta con la gambe divaricate e le mani poggiate su entrambe le ginocchia.

-"Perché mai? Sto solo cercando i vestiti, sai, devo sbrigarmi" Dissi io, usando le parole che lei stessa aveva usato poco prima. La sentii sbuffare.

Ma non mi bastava, volevo farla cedere. Decisi quindi di alzarmi i capelli legandoli disordinatamente, come piaceva a lei, e mi piegai lentamente per prendere una gonna avvitata che mi arrivava poco sopra il ginocchio.

Le sue mani non tardarono ad arrivare sui miei fianchi, il suo corpo piegato combaciava perfettamente con il mio, mentre potevo sentire il suo petto premere sulla mia schiena.

-"Forse posiamo farlo un po' di ritardo." Mi sussurrò all'orecchio, risi silenziosamente, voltandomi verso di lei dopo essermi messa un reggiseno in pizzo bianco.

-"Non possiamo." La citai nuovamente io, alzò un sopracciglio, sorpresa, e la spinsi piano sul letto, dove si lasciò cadere seduta. Poi rientrai nel bagno con i vestiti che avevo scelto.

Quando uscii la vidi seduta sul bracciolo di una delle due poltrone poste di fronte le grandi vetrate. I suoi capelli le ricadevano ribelli sopra le sue spalle larghe, perfettamente racchiuse nella camicia di seta. La raggiunsi lentamente fino a poggiarle piano le mani sulle spalle che erano come una calamita. Si voltò guardandomi da capo a piedi, sorridendomi.

-"Signorina Smith, è bellissima." Disse lei, la sua voce graffiante quasi la potei sentire fare lo stesso effetto su tutto il corpo. Mi sedetti sulle sue gambe per un attimo, sorridendole.

-"Se continua a dirmelo finirò col crederci A.J." Dissi io. La presa sui miei fianchi si fece leggermente più forte, poi dei denti si piazzarono sul mio collo, facendomi sussultare dal dolore e dall'eccitazione.

-"Lo è." Disse lei, risi di gusto. Dio, il tono che usava, le sue mani decise, tutto di lei mi faceva quasi credere che avessi ragione, che c'era veramente qualcosa di bello da vedere in me, ma non capivo cosa, cosa ci vedesse, se lo pensasse sul serio.

Le presi il polso, leggendo l'ora dal suo orologio e alzandomi, capendo che fosse l'ora di andare.

Quando arrivammo di fronte l'azienda notai che fosse imponente ma non quanto quel che Alex aveva costruito. Respirai affondo, finché non sentii una mano stringere la mia.

-"Stai tranquilla bimba, andrà tutto bene." Disse Alex al mio orecchio. Non capivo, di solito non ero mai stata così ansiosa per questo genere di affari, poi capii a cosa fosse dovuta quell'agitazione. Io ed Alex avevamo fatto sesso, era stato tutto stupendo e io non riuscivo a pensare ad altro. Ma se lei lo avesse fatto invece? Se per lei non fosse stato un granché? Se una volta tornate fosse cambiato tutto?

-"Alex, non posso farlo." Dissi tutto d'un fiato in ascensore.

-"Non sono nessuno queste persone, stai tranquilla." Disse lei sorridendomi.

-"Non parlo dell'affare, parlo di noi. Che cosa stiamo facendo? Ha avuto un qualche tipo di significato per te ieri sera? I-Io non faccio altro che pensarci e-e-" Venni interrotta da due labbra morbide, bollenti, sulle mie. Fu un semplice bacio a stampo, ma conteneva tutte le rassicurazioni di cui avevo bisogno. Quando riaprii gli occhi Alex mi sorrise e l'ascensore si aprì.

-"Le basta questa risposta signorina Smith?"

How You Remind MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora