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Quando entra in casa, l'appartamento è deserto.

'Kevin?'

Prova a chiamarlo ma non si stupisce quando le risponde solo il silenzio. Non è in casa, guarda il telefono ma non ci sono chiamate, prova di nuovo a contattarlo ma il suo telefono è ancora staccato.

Non è possibile!

Dove può essere andato?

Prova a pensare ... è stanco, è abbattuto, non vuole essere riconosciuto da nessuno e sicuramente non vuole vederla altrimenti sarebbe a casa a quest'ora ... Kevin non ha molti a amici, sicuramente nessuno così stretto da cui si rifugerebbe in questo momento.

E' solo, da qualche parte, a leccarsi le ferite.

Ma dove? Prova a mettersi al suo posto, dove può essere andato? E' in una città che non conosce, Toronto dopo tutto per lui è una città come tante, si è trasferito da poco e non c'è mai, gli unici posti in cui è stato sono probabilmente quelli in cui sono andati insieme.

Ripensa a dove l'ha portato, se c'è qualche luogo particolare che può aver colpito la sua immaginazione, dove potrebbe essere andato ... è sera ormai, non sarà facile trovalo ma deve provarci. Scarabocchia un biglietto che lascia sul tavolo della cucina in cui gli dice che è uscita a cercarlo ed esce di corsa, senza neanche cambiarsi.

Quando l'ascensore arriva a piano terra decide di chiedere al portiere, è un ragazzo giovane a cui non ha mai davvero rivolto la parola da quando è lì, solo brevi saluti, ma sembra gentile

'Salve, sono Samanta Fox abito all'ultimo piano.'

Il ragazzo la guarda allibito, è ovvio che sa chi è...

'Certo mi dica, posso esserle d'aiuto?'

'Ha per caso visto passare Kevin? Kevin Hunter? Pensavo di trovarlo a casa ma deve essere uscito..'

Il ragazzo si schiarisce la voce

'Sì, è rientrato nel pomeriggio in auto. Ha parcheggiato in garage prima di salire in casa, poi l'ho visto uscire a piedi ... più o meno un'ora fa.'

Sam annuisce, Kevin ha sempre amato camminare per schiarirsi le idee.

'Non ha idea di che direzione abbia preso?'

Esita.. incerto se parlare o meno, ma probabilmente la sua espressione implorante lo convince ad ammetterlo.

'Ha chiesto quanto dista la spiaggia a piedi da qui..'

Sam gli regala uno dei suoi sorrisi più splendenti, ed è già alla porta quando gli urla un grazie.

Sa bene come si arriva alla spiaggia, corre tutte le mattine e conosce i dintorni del quartiere come il palmo della sua mano, sicuramente meglio di Kevin.

Se è in zona lo troverà.

Stà già camminando a passo spedito da più di mezz'ora quando vede il locale dove l'ha portato una delle prime volte che sono usciti a pranzo insieme. Hanno mangiato l'aragosta sulla spiaggia ed è stata una giornata magica.

Il chiosco è ancora chiuso, ma qualcosa le dice che anche per Kevin quella è stata una giornata memorabile. Decide che vale la pena di esplorare i dintorni e vedere se ha pensato di fare due passi sulla spiaggia.

Si leva le scarpe, con i tacchi non può decisamente avventurarsi là dietro. E' quasi buio ormai la luce sta lentamente svanendo all'orizzonte, sa che è una follia pensare di trovarlo, ma in ogni casa non riuscirebbe a stare in casa con le mani in mano.

Scavalca il muretto e affonda i piedi nella sabbia fredda. Si guarda intorno, individua il punto in cui il proprietario del locale aveva piazzato il loro tavolino, in una zona riservata, perché potessero chiacchierare lontani da orecchi indiscreti.

Mai più senza di te ( Continuo di  : Mai più con te)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora