CAPITOLO 11
QUANTICOPRESENTE
<<Toglie quelle cazzo di mani dalle piantine di mia moglie. Adesso>>tuono.
<<Perché ti agiti? Vorrei solamente darti una mano. E' un vero peccato che una casa così bella abbia delle piantine morte in primo piano>>dice, toccando ancora una volta il terriccio ormai grigio.
<<Come devo dirtelo che non voglio il tuo aiuto? In serbo?>>
Lei, probabilmente ricordando Rexan e il suo passato, abbassa le palpebre, bloccandosi. Siamo slavi quell'uomo ed io, veniamo da Terre vicine e qualcosa ci accomuna, altrimenti non saremmo mai giunti ad un accordo.
<<Volevo solo essere gentile con te, in fondo tu mi stai aiutando con il processo o comunque da questa sera lo farai e mi dispiace farti perdere tempo>>
<<Aiutarti>>dico, facendo fuoriuscire dalla mia bocca un ghigno divertito.
Un giorno capirai che non ti sto aiutando per niente piccola Campbell.
<<Hai gli occhi rossi>>sussurra.
Si sta prendendo troppa confidenza questa ragazzina.
<<Fila dentro e non mettere più le mani in cose che non ti appartengono, chiaro?>>
Scuote il capo mentre la linea del sorriso che aveva sul volto fino a pochi secondi prima, si trasforma in una curva di tristezza.
<<Dato che dobbiamo collaborare, puoi anche smetterla di avercela con me. Non ti ho fatto niente>>
''Hai fatto bingo piccolina...eh sì, mi stai sul cazzo eccome e anche sui coglioni. Proprio non ti digerisco, a tal punto che sei già scesa sulle palle.''
<<Chi ti dice che ce l'abbia con te? Pensi di essere al centro dei pensieri di tutti?>>
<<Ti ho visto eccome sai? Quel giorno, quel maledetto giorno, tu mi hai guardata con disprezzo>>
Sostiene il mio sguardo senza guardarsi intorno, come se poi non avesse già visto tutto. Chissà, magari avrà anche giudicato la mia auto, molto diversa da quella di suo padre. Certo, non posso paragonare la mia situazione economica alla loro. Ne hanno così tanti che probabilmente usciranno anche dal buco del culo, soprattutto da quello di Agnese dove Rexan avrà scavato per bene.
<<Ti sarebbe piaciuto se t'avessi guardata ma non è così>>
<<Lo hai fatto>>ribatte, assottigliando gli occhi come meravigliata dalla mia bugia.
Potrei averlo fatto, forse sì, ma non ti darò mai questa soddisfazione.
E' tutta colpa tua, tutta! Se solo avessi tenuto a bada gli ormoni quando dovevi...<<Ehi Agnese, ti aspettavamo>>esordisce Samuel, spuntando fuori dalla porta.
''Spero che qualche pitone gli strangoli il collo mentre è cosciente.''
<<Non io>>preciso.<<Hai rovinato il mio momento dedito al fumo>>
<<Non c'era bisogno di precisarlo, lo avevo capito>>risponde la scozzese.
''Che poi, è italiana, però mi piace chiamarla così perché ha la pelle chiarissima come suo padre e come quelli del suo Paese.''
Samuel fissa Agnese, nell'attesa che lei gli rivolga la parola ma la giovane di casa Campbell, ha occhi solo per me. Farebbe prima a mettersi in testa che sono intoccabile.