CAPITOLO 33
QUANTICOCostanza sta entrando nel bagno degli uomini e io la seguo, richiudendo la porta alle mie spalle. Ha già preso posto con le spalle al muro, piegando una gamba e poggiando un piede contro le piastrelle, come se non aspettasse altro che essere scopata da me, come se aspettasse che io faccia qualcosa per procurarle piacere.
Non di certo lo farò a lei. Sono eccitato per un'altra donna e non dovrei essere neanche contento di dirlo.
Sorride non appena le vado addosso, forse perché non ha ancora capito le mie intenzioni, non di certo quelle che brama.
<<Ascoltami bene>>la minaccio, mettendole le mani al collo. Forse sarà abituata perché non si scompone.<<Sono sposato e a questi giochetti da puttanella non ci casco. Non so perché tu abbia puntato me, ma non credo che dopo anni che non ti sei fatta vedere, torni qui per parlare con Agnese. Lasciala stare, sta affrontando la sua vita dopo il coma, non ha bisogno di te>>
Cosa mi tocca fare per evitare che quelle due si strappino i capelli. Sarà inevitabile, soprattutto quando la verità su Costanza e Rexan salterà fuori. Allento la presa non appena finisco di parlare e scuoto le mani sulla stoffa dei pantaloni, come per ripulirmi della pelle di un'altra donna che ho dovuto per forza toccare.
<<C'è qualcosa tra di voi>>insinua.
Fino a quanto posso spingermi a mentire con lei?
<<Non c'è niente tra me e Agnese. La sto solo aiutando e tu, se un po' le vuoi bene e vuoi aiutarla, stalle lontana>>le raccomando.
Chissà come la prenderebbe la mia piccola se sapesse di ciò che la sua amica in passato le ha fatto. E' tremendo quando gli amici ti rubano la donna e per le femmine credo che faccia male uguale.
<<Come vi guardate...lei ti guarda nello stesso modo in cui io guardavo...>>e poi si blocca.
<<Guardavi chi?>>
<<Lascia stare...>>scuote il capo.
Della ragazza spavalda non vi è alcuna traccia. Che si fosse davvero innamorata del bosniaco?
<<Rexan? Non è così?>>
<<Ma tu che ne sai? Non sono affari tuoi>>sbotta.
''Ne so eccome tesoro, Rexan mi ha raccontato tante belle cose. Alcune sono bugie ma quella che riguarda te, è pura verità.''
<<Beh, fino a pochi secondi fa volevi succhiarmelo e lo hai anche toccato. La prossima volta ti mozzo le mani e non m'importa che tu sia donna>>mi blocco non appena sento la porta del bagno aprirsi. E' un ragazzino che appena ci vede, torna di nuovo in sala chiedendoci scusa.<<Inoltre, ammesso che lei provi sentimenti per me, se le vuoi bene come dici, ci proveresti con me? Ti sei già portata a letto Rexan mentre era con Agnese, proveresti ancora ad andare con la persona che piace alla tua amica? Di solito il tempo ci insegna qualcosa, soprattutto a non commettere gli errori del passato>>
Mi meraviglio quasi di me stesso e delle parole che escono dalla mia bocca. Proprio io che conduco una vita di merda, faccio la morale agli altri. Quando Agnese ha bussato alla porta di casa mia, mai avrei pensato che l'avrei difesa o che avrei avuto a cuore il suo benessere mentale.
Faccio di tutto per farla impazzire, vado a caccia, la faccio sentire in colpa ricordandole continuamente il passato e poi, dopo aver preteso attenzioni, sparisco, fumo come un turco e m'incazzo se qualcuno la tocca.
Costanza non risponde, devia lo sguardo.
<<E' una sfida per vedere chi sceglie chi?>>domando.