CAPITOLO 49
QUANTICOTre mesi dopo
Io, te e il bambino.
<<Devi rintracciarlo, c'è qualcosa che non va>>
Sono al telefono con Rossano e nel frattempo sto camminando per andare dalla mia fidanzata. Ogni mattina le porto la colazione prima che cominci a studiare e colgo l'occasione per stare un po' con lei, mi piace farlo, mi da una carica pazzesca e affronto meglio la giornata. Al padre rifilo la solita scusa, quella di volerla vedere per organizzare il lavoro della serata.
Sono tre mesi che vedo Agnese tutti i giorni, più o meno, dipende molto dai turni di lavoro. Quando c'è un caso da seguire o appostamenti da fare, non possiamo incontrarci a casa mia ma generalmente, cerco di farmi segnare per il turno della mattina. Impazzisco senza vederla, divento troppo nervoso e a lavoro tratto tutti male. Appena la riabbraccio, divento una specie di koala appiccicoso e comincio a sorridere come un cretino. Non mi vergogno di ridere con lei, anzi, dice che sono bello quando sono me stesso.
Ogni tanto viene a trovarmi al distretto, dopo la terapia in clinica. Ha quasi finito il percorso di riabilitazione e ciò significa che avrà più tempo per stare con me...più tempo per fare ciò che ho in mente. Spero tanto che mi dica di sì, fremo dalla voglia di chiederglielo.
<<Dove stai andando? Sei per strada?>>chiede il mio collega, probabilmente per via dello sfrecciare delle auto e per via del rumore dei clacson che fanno da sottofondo alla nostra chiamata.
<<Sì, sto raggiungendo Agnese a casa sua. Hai capito cosa ti ho detto?>>
Rossano sa che Agnese ed io stiamo insieme da tre mesi e non ha spifferato la cosa agli altri colleghi del distretto. Prima voglio parlarne con Stuart e con Bruna e poi dirò tutto a tutti, perché voglio ufficializzare la cosa. Voglio che tutti sappiano che la scozzesina è mia, che è la mia donna, ma questo non mi basta.
Voglio di più e spero che lo voglia anche lei. Mi spezzerebbe il cuore se così non fosse. E io lo so com'è un cuore spezzato, farei di tutto per non sentire più quel dolore lancinante.
La mia vita è cambiata il giorno in cui ho incrociato i suoi occhi chiari, un po' verdi e un po' celesti. Ho provato ad ignorare ciò che la sua presenza faceva scaturire nel mio cuore ma alla fine non ci sono riuscito. Così, tre mesi fa, all'Ivana Club, le chiesi di proseguire insieme il nostro cammino e grazie al suo aiuto e alla sua pazienza, siamo ancora insieme e abbiamo intenzione di non lasciarci più. Non credevo che sarebbe stato così il nostro rapporto, tutto in discesa, pieno d'amore e di lealtà reciproca.
Sarei un folle se me la lasciassi scappare.
Sono completamente cotto di lei, potrebbe fare di me ciò che vuole. Ho abbandonato la condizione di maschio alpha già da un po', perché come apre bocca, divento un burattino. Sono sempre follemente geloso e su questo non transigo, però mi basta guardarla per sciogliermi come un cubetto di ghiaccio al sole.
''E anche adesso, mentre ne parlo, sto ridendo come un cretino. Ah l'amore...''
Lei è dolcissima e mai si approfitta di me, nonostante abbia capito che, da innamorato, sono completamente diverso, sono protettivo e anche coccolone, forse più di lei. Agnese mi guarda sempre in quel modo meraviglioso e mi fa sentire amato e completo, anche se la malinconia a volte mi prende, facendomi chiudere in un lungo silenzio. Per fortuna capisce la situazione e quando ciò avviene, mi coccola, mi bacia e mi accarezza fino a quando non mi calmo. Mi vede piangere e asciuga le mie lacrime ed è assurdo ma mi ripete, quando mi vede in preda allo strazio, che non vede l'ora che tornino mia moglie e mia figlia, così che io possa riabbracciarle e conoscere la verità, perché merito di sapere tutto quanto.
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Quantico-L'ombra di lei
Literatura FemininaSe ci stai già pensando ci sei già dentro.