CAPITOLO 17
AGNESE<<Ho capito, dai a me il carrello, è meglio se lo porto io>>dico a papà, mentre siamo al supermercato.
''E' diventato così sbadato e distratto.''
Non vogliamo fare spesa per casa nostra, il frigorifero è già pieno, come se poi fossimo chissà quanti a mangiare ogni santo giorno. Siamo in due e ho detto mille volte a Stuart di contenersi con la spesa.
Lui teme che non mangi abbastanza ma non è così. La mia scelta di non cibarmi di carne non mi ha fuso totalmente il cervello. Cerco di mangiare molti legumi e molta verdura.
''Non è vero che noi vegetariani moriamo di fame. Ci sono tante cose buone che, se tutti le provassero, cambierebbero idea e comincerebbero a mangiarle.''
Stuart mi lascia portare il carrello mentre vaga, quasi smarrito, per i corridoi di questo piccolo negozio di alimenti.
''Ha urtato due persone prima e questo perché era molto distratto.''
La verità è che papà sta pensando al suo imminente incontro con Bruna e con Tommaso, ma non solo. Quantico, l'uomo che non mi sopporta, qualche giorno fa l'ha messo al corrente di una situazione spiacevole. Bruna ha sporto denuncia nei confronti di Stuart ed ha richiesto che non si avvicini a lei. Riguardo al bambino invece, papà potrà vederlo soltanto un giorno a settimana...anzi, un'ora alla settimana. La settimana prossima, il piccolo comincerà l'asilo e papà teme di non poter vedere il suo bambino con il grembiule e lo zainetto.
E' tutto molto triste e ingiusto ma non posso fare altro che accettare la decisione della madre di mio fratello, anche se, non la condivido. Papà non si è dimenticato volutamente di sposarla ma riguardo alle bugie, ha torto marcio e quelle è giusto che le paghi. E' solo che il prezzo mi sembra troppo alto per un uomo buono come lui.
Sono stata io a scriverle il primo messaggio dopo la storia del rapimento. Abbiamo condiviso un'esperienza che purtroppo, non dimenticheremo mai e mi sentivo in dovere di ringraziarla. Voleva sacrificarsi per me, nonostante non mi conoscesse e se non fosse stato per il mio attacco d'asma, non so come sarebbero andate le cose.
''Mamma avrebbe davvero avuto il coraggio di uccidermi? Papà avrebbe salvato Bruna al mio posto?''
Sulla seconda domanda ho l'assoluta certezza che Stuart le avrebbe tentate tutte pur di non arrivare mai a quella scelta. Dal mio canto, non avrei mai voluto che la madre di mio fratello morisse e non solo perché, come ho appunto detto, è la madre del bimbo più bello del mondo ma anche perché è la donna di cui papà è innamorato follemente.
La sua assenza lo sta distruggendo e se non fosse per me, per la mia presenza, il mio aiuto e il mio sostegno, si sarebbe lasciato andare completamente. Quando posso, come da bambina, mi sistemo nel letto con lui, sotto le coperte e lo stringo forte.
Non ho il potere di risucchiare il dolore dal suo corpo però so che quando lo abbraccio, il flusso delle sue lacrime diventa meno abbondante. Un po' si calma e trova sollievo nelle mie braccia e nelle mie dolci parole, ma so che vorrebbe ci fosse Bruna al mio posto ed è giustissimo. Dorme abbracciato al suo peluche, uno che ha dimenticato a casa quel mese che hanno trascorso insieme, come una coppia, come una vera famiglia.
Spero che oggi, quando lo rivedrà, lei potrà cambiare idea. Leggerà di sicuro la sofferenza negli occhi di papà e forse, da donna si sentirà colpita nel profondo e tenterà di porre rimedio alla situazione. Al suo schiocco di dita, papà tornerebbe con lei.
Siamo pronti ad accoglierla in casa nostra, insieme a Tommaso, per diventare finalmente una famiglia.
Questa mattina mi sono svegliata presto. Sarà che ho dormito per otto lunghi anni e che mi sono persa gli anni più belli, quelli delle sere trascorse in piazzetta con gli amici, delle uscite il sabato sera, dei pomeriggi d'inverno, della scuola con i ragazzi della mia età. Mi sono persa tutto ciò che ognuno di noi, arrivato a ventidue anni, ricorda con il sorriso.