42-Ti dichiaro in arresto II PARTE

4.3K 279 433
                                    

Allerta linguaggio scurrile ⚠️⚠️

CAPITOLO 42
QUANTICO

Quando Kargon mi ha fatto recapitare ciò che gli avevo chiesto, ero quasi felice, ma la felicità è durata meno di un istante

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Quando Kargon mi ha fatto recapitare ciò che gli avevo chiesto, ero quasi felice, ma la felicità è durata meno di un istante. I miei occhi hanno subito captato Agnese in compagnia dell'uomo che più detesto al mondo: Dimitar, un vile, vigliacco, bastardo, essere deplorevole e schifoso. Tutti gli aggettivi più squallidi possono essere accostati al suo nome.

E' riuscito a rovinare tutto e continua a farlo anche adesso, dopo anni dalla scomparsa di Sabby e Skyler. Si è intromesso nella mia vita e si è fottuto Agnese. Così, quello che doveva essere oltre ad un viaggio di lavoro, anche un viaggio per schiarirmi le idee, è andato a puttane a causa sua.

Insomma, in meno di ventiquattrore l'investigatore privato mi manda le immagini di Agnese e mi riporta, dettagliatamente, tutti i suoi spostamenti...e quelli di Dimitar. E più andavo avanti con le immagini, più gli occhi mi sanguinavano e le mani quasi avrebbero spaccato il cellulare, come se poi, distruggendolo, avessi distrutto loro. Eh no, l'immagine sarebbe sempre rimasta, così come le loro mani unite, i loro corpi vicini e quel rapporto consumato all'interno di quel lurido motel.

''Per non parlare delle presentazioni in famiglia. Si faceva tanti problemi a stare con me, aveva timore che il padre ci avesse scoperti ma dopo soli pochi giorni ha avuto il coraggio di portare nella sua casa, quell'essere ignobile di mio fratello. Stuart lo avrà accettato? Io, al suo posto, gli avrei spaccato la faccia. Non avrei mai permesso che mia figlia stesse con un uomo così.''

Le sono bastate poco meno di due settimane a trovare l'amore della sua vita? E perché poi avrebbe dovuto portarlo anche a casa mia? Perché scoparlo dove avevamo scopato noi? E pensare che proprio lì, davanti a quel fuoco, per la prima volta, eravamo stati una coppia. Faticavo ad ammetterlo prima, figuriamoci adesso.

Sentivo la sua mancanza, volevo aprirmi un po' di più a lei e dirle cosa mi passasse per la testa e invece...mi ha pugnalato alle spalle. Mentre io prendevo sonno pensando che fosse tra le mie braccia, lei era tra le braccia viscide di un altro.

Come ho potuto lasciare che una donna prendesse il sopravvento su di me? Come ha potuto tradirmi? Diceva d'amarmi, mi faceva capire che voleva altro da me e che era pronta ad avere un rapporto importante, non solo di sesso, eppure, appena mi sono voltato, ha pensato di mettersi con mio fratello. Cosa le dice il cervello? Stanno malissimo insieme, mi viene da vomitare a guardarli. Lui è più piccolo di me ma porta malissimo i suoi anni. Sembra suo nonno e lei la sua nipotina.

Ho lasciato che Agnese occupasse i miei pensieri e soprattutto il mio letto, quando a farlo doveva essere MIA MOGLIE, solo lei. Le donne ci fanno sempre fessi, ma questa me la paga e quando avrò finito con lei e ci sarò andato giù pesante, mi aspetta Dimitar.

Vorrei fargli le cose peggiori del mondo, ma vivo già di mio in una galera e per lui, dietro le sbarre non voglio finire.

Parcheggio la volante della polizia nella zona retrostante al distretto e spengo l'auto. Scendo, sbattendo la portiera e apro quella di Agnese, ma solo perché è ammanettata. Non sono il tipo che fa questi gesti romantici, soprattutto adesso, dopo quello che ha fatto, per me può solo scomparire dalla faccia della Terra. Traditrice del cazzo, succhia cazzi di merda. Troia.

Quantico-L'ombra di leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora