43-Ti dichiaro in arresto III PARTE

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CAPITOLO 43
AGNESE

Perché mi ha fatto questo? Perché non mi crede e mi considera piuttosto la peggiore delle puttane? Lo amo, gliel'ho giurato guardandolo negli occhi. Ho provato in tutti i modi a toccare la sua pelle per tentare di trasmettergli le mie emozioni ma come al solito ha innalzato un muro invalicabile e a me non resta che rimuginare, come sempre, su ciò che pensa davvero.

Ha fatto uscire dalla sua bocca le parole più brutte ed io ero sempre lì che tentavo di fargli capire che mai lo avrei tradito perché è l'unico uomo che i miei occhi vogliono vedere, l'unico per il quale io abbia mai provato qualcosa di così intenso e forte. Il sentimento che custodisco gelosamente nel cuore, brucia al centro del petto, lo sento vivere in ogni cellula di me.

E invece lui cos'ha fatto? Mi ha arrestata, mi ha sbattuta in una cella, al buio, senza acqua e senza cibo. Non ha pensato che a un certo punto, dovessi andare in bagno. E papà, oddio chissà cosa gli avranno detto. Combino solo guai. Come mi è saltato in mente di chiedere a Bruna le chiavi di casa di Quantico? E' vero, dall'esterno potrebbe sembrare violazione di domicilio ma non lo è. Non sono andata lì con l'intenzione di rapinare casa sua, volevo solo sistemarla, come quando prepari una festa a sorpresa al tuo amico e chiedi ai genitori di prestarti le chiavi di casa sua.

Perché non mi ascolta? Perché non si lascia baciare?

Troppe domande frullano nella mia testa. Non riesco a prendere sonno all'interno di questa cella piccola e puzzolente. Secondo me sono anni che non vi rinchiudono una persona. Stavano aspettando me. Le mura sono piene di ragnatele e le lenzuola di questa specie di materasso adagiato su una branda scricchiolante, sono piene di polvere. Di conseguenza, starnutisco per via dell'allergia.

Cioè, non posso pensare che mi abbia fatta seguire da un investigatore privato e che non voglia dirmi di Ron. Ho il diritto di sapere dove si trova mio figlio. Gli sembra un gioco questo? Posso anche tenermi gli insulti, non sono una che si scandalizza se le danno della puttana. Non m'importa, non do peso alle chiacchiere altrui, ma che lui mi tenga volontariamente nascoste le informazioni su mio figlio, questo sì che mi fa arrabbiare.

Ha detto che abbiamo chiuso, che è finita. Sì, ma quanto durerà? E' davvero finita tra di noi? Da oggi in poi ci comporteremo come se tra di noi non ci fosse stato nulla? Evidentemente, nel suo viaggio di lavoro, non ha sentito affatto la mia mancanza. Ed io che speravo, in cuor mio, che Quantico avesse fatto un po' di chiarezza. Non comprendo la sua gelosia e non penso si tratti di questo motivo. E' arrabbiato perché Dimitar ed io siamo entrati in casa sua, perché vede il mio avvicinamento a suo fratello come un tradimento nei suoi riguardi, ma non è così. Non si può parlare di tradimento perché Q ed io non siamo fidanzati.

Avrei dovuto porre più domande a Dimitar, chiedergli come mai non avesse avuto l'idea di mettersi in contatto direttamente con Quantico. In effetti era strano, parecchio strano che lui avesse chiesto aiuto a me, come se potessi essere importante per Quantico. Non sono niente.

Quantico-L'ombra di leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora