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«Tesoro svegliati» disse dolcemente la voce di una donna, aspettando che aprissi gli occhi.

Mi misi seduta sul letto guardandola felice.
«Buon compleanno Hailey» disse porgendomi una scatolina.
Tolsi il nastro ed aprii il coperchio trovando una collana d'oro semplice.

La misi e la abbracciai, ritrovandomi, subito dopo averla sfiorata, in una cucina dov'erano seduti un uomo, e la mia sorellina di 5 anni, Grace.

«Principessa, per il tuo compleanno che ne pensi di andare al Luna Park tutti insieme?» propose lui facendomi fare i salti di gioia.

«Sorellona, ti ho fatto un regalo! È in camera di mamma e papà, vieni!» continuò Grace prendendomi per un braccio trascinandomi su per le scale ridacchiando, lasciando in cucina i genitori.

La bambina prese da sotto un comodino un disegno che mi porse con un sorriso angelico.
Eravamo raffigurati noi quattro, come una famiglia e ci tenevamo per mano con dietro una casetta col tetto a punta ed un albero con una mela.

"Auguri LeeLee! Ti voglio bene!" recitava la scritta in alto al disegno con una scrittura infantile.

Delle lacrime iniziarono a scorrere lungo il mio viso pensando che nulla potesse andare meglio.

Poi venni riportata alla realtà nel peggiore dei modi, uno sparo mi catapultò in un armadio e sentì il suono della risata di Grace al mio fianco.
Iniziai a capire cosa stesse succedendo e corsi fuori dall'armadio.

«Grace, restare nascoste nello stesso posto ci farà perdere a nascondino, tu resta qui!» recitai, per non farla preoccupare, lei annuì ed io scesi al piano inferiore trovando i corpi inermi dei miei genitori ed un ombra scura in piedi fra di loro.

Ombra che appena mi notò mi guardò dritta negli occhi e con un sorriso raccapricciante mi disse una sola cosa:

«Buon compleanno, Hailey»

Mi alzai di soprassalto con i battiti accelerati.
Toccai le guance sentendole umide al mio tocco.

Cercai di regolare i battiti, vidi l'orologio che segnava le 5:30 e mi alzai con l'intento di andare nel bagno della stanza per fare una doccia sperando avrebbe portato via anche i miei ricordi.

Portai una mano al collo, fortunatamente la collana era ancora lì.
La strinsi tra le mani come se potesse scappare, poi presi dei vestiti comodi ed andai in bagno.

Rinfrescata, misi i pantaloni a vita alta ed un top senza maniche bianco.
Presi la mia Desert Eagle mettendola nella tasca inferiore dei pantaloni e la nascosi con una giacca leggera color rosa carne uscendo poi dalla camera con la sacca che avevo preparato prima di addormentarmi la sera prima.

«Buongiorno» dissi dolcemente notando Chloe, John Anderson e Clare Anderson fare colazione.

Per un attimo intravidi la stessa scena del sogno, poi scrollai la testa ritornando alla realtà.

«Buongiorno, tra cinque minuti Paul vi accompagnerà all'università, sei pronta?» mi chiese il signor Anderson; «Sì, signor Anderson, sono pronta» risposi con un sorriso.
«Chiamaci pure John e Clare, e dacci del tu visto che staremo insieme per un po'» si introdusse Clare nella conversazione rivolgendomi un sorriso a 32 denti; «Bene, allora io inizio ad andare verso l'auto, non ho molta fame» continuai io, uscendo dalla sala da pranzo dopo aver visto avessero annuito.

"Ma in tutto questo, Paul chi sarebbe?" pensai interrogandomi come se potessi conoscere la risposta.

«Signorina, vuole accomodarsi?» disse un uomo alleviando i miei dubbi.
Mi girai trovandomi l'uomo che mi aveva fatta entrare nella villa il giorno prima.
Annuii, entrando in auto aspettando l'arrivo di Chloe che poco dopo si sedette al mio fianco.

______________________

15 minuti dopo di viaggio, intravidi un enorme palazzo con vari universitari in giro per l'area esterna all'università.

Paul si fermò poco dopo, «Potete uscire, signorine» ci disse.
Appena uscite, ancora quell'aria di San Francisco mi invase le narici portandomi brutti ricordi.
Scrollai la testa, ed io e Chloe ci avvicinammo a Kinley.

«Ciao ragazze, quanto è stato traumatico il vostro risveglio oggi?» disse Steven arrivando insieme a Matthew e mettendo un braccio sulle spalle di Chloe; «Sentire quella sveglia mi ha rotto un timpano, non mi é mancata affatto» si lamentò Chloe.

«Proprio così, alla prossima spaccherò la sveglia» disse Kinley facendo ridacchiare il gruppo con la sua risata contagiosa.

«Forse dovremmo entrare... n-non credete?» mi introdussi io sperando mi dessero retta; «E perché mai? Non è ancora ora di lezione» mi rispose Matthew con tono scocciato.

Fortunatamente subito dopo si sentì il rumore assordante della campanella e non riuscii a trattenermi un sorriso provocante.

Matthew sbuffò, ed insieme agli altri tre ci dirigemmo verso il primo corso della giornata, ingegneria civile.

_______________________

Io e Chloe e Kinley eravamo a metà della seconda ora, al corso di ingegneria sanitaria, quando la vibrazione del telefono mi avvisò dell'arrivo di una chiamata.

Senza far leggere il nome a Kinley, che era al mio fianco, in caso si trattasse dell'F.B.I., mi allontanai dall'aula dirigendomi verso il bagno.

Aprii tutte le porte dei bagni per controllare che non ci fosse qualcuno e dopo essermi accertata per poi rispondere.

«White, con chi parlo» dissi riacquistando il mio tono freddo, sicura non fosse qualcuno con cui mantenere la mia identità di Leila; «Lee, sono Ryan» rispose il mio patrigno prima di continuare, «ho una buona notizia per te» disse felice.

«E quale?» chiesi confusa e un po' curiosa; «Pin ti aiuterà nel caso!» rispose felice per me, lasciandomi sorpresa e facendomi sorridere spontaneamente.

Pin ed io eravamo come fratelli, un giorno, uno o due anni dopo essere stata adottata da Ryan, lui mi portò ad un uscita con degli amici pensando che, visto ci sarebbe stato anche Pin e suo padre, avrei potuto fare amicizia col mio coetaneo.

Inizialmente la mia freddezza ebbe la meglio ma quando ci rincontrammo altre volte scoprì una gentilezza immonda in lui che mi lasciò colpita e che mi aiutò molto a legare con lui.

Consideravo Pin come il mio miglior amico, e sapere che mi avrebbe aiutata col caso mi rese davvero sollevata.

«È fantastico! Quindi? È già qui? Dove?» dissi emozionata; «Frena con le domande. Alla quarta ora vai in biblioteca, lo troverai lì» rispose tra le risate Ryan.

«Dovevi dirmelo prima però! Perché me l'hai detto solo ora?» chiesi triste di esserne rimasta all'oscuro; «L'ho saputo solo ora dal capo, non prendertela con me» rispose il mio patrigno discolpandosi.

«In ogni caso, aspetterò con ansia la quarta ora, ci sentiamo» dissi chiudendo la chiamata per poi mettermi a saltellare nel bagno.
Non lo vedevo da molto, non vedevo l'ora di rincontrarlo.

Poi mi ricomposi e tornai in aula dove la lezione stava andando avanti.

~°~°~°~

Hailey é sollevata di avere qualcuno al suo fianco in quella città dove non può essere sé stessa.

Chi è Pin?
Quale ruolo avrà nella storia oltre l' "informatore" di Hailey?
Ci si può fidare di sicuro di lui... o forse no?

Lo scoprirete solo leggendolo.
Qui è la vostra autrice, con il terzo capitolo.
Spero vi piaccia!

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