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«Di che stai parlando? Il mio nome è Leila Reyes» chiesi balbettando, avevo così tanta paura che qualcuno mi avesse scoperta; lo vidi avvicinarsi a me di qualche passo, «Non serve fingere...» iniziò prendendo qualcosa dalla tasca.

«Luke Horton, agente dell'F.B.I., codice matricola 07284, incaricato di proteggere Chloe Anderson da una minaccia ricevuta a fine Agosto» disse con voce seccata, probabilmente per dover ripetere sempre la stessa cosa a cantilena, mostrandomi un distintivo dell'agenzia.

Sbattei più volte le palpebre scettica, presi poi un lungo respiro ed acquisii il mio sguardo freddo, «Si dà il caso che quello sia il mio caso» affermai fredda guardandolo negli occhi ed indicandomi con un dito; «Gattina, non sputare fuori gli artigli, sono ordini di Ryan Foster, mio e tuo capo» continuò lui diretto rimettendo il distintivo nella tasca della sua giacca.

«Tra tutti dovevi essere proprio tu? A questo punto avrei preferito il professore irritante» continuai con lo stesso tono freddo, «E non chiamarmi "gattina", altrimenti questa collaborazione finirà qui, con una bella pallottola» dissi acida.

«Allora sei davvero provata dal tradimento di Peter Walker» affermò scrutandomi attentamente; strinsi i denti, «Non sono cose che ti riguardano» risposi cercando di non immergermi nei ricordi ed incamminandomi verso l'uscita del parco.

Lui però mi fermò, mettendo una mano sul mio braccio che mi apprestai a spostare fermando i miei passi e girandomi verso di lui con sguardo irritato.

«Che altro c'è?» chiesi dopo uno sbuffo; «Dovresti almeno darmi il tuo numero, almeno non perdiamo tempo» chiese con un ghigno in volto; «Sei un agente federale, cercatelo da solo» risposi soltanto per poi dargli nuovamente le spalle ed andare verso l'auto.

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«Stai scherzando, vero?» chiesi dopo aver messo il vivavoce, stavo guidando per tornare a casa degli Anderson; «Data la tua reazione hai incontrato Luke Horton» dedusse lui con tono pacato.

«Quindi è così che si chiama? L'avevo già dimenticato» risposi io ironica e fermandomi per un semaforo rosso irritata.

«Perché non me l'hai detto prima? È qui da molto tempo» chiesi poi ticchettando le dita sul manubrio, «Lavorava per un altro caso sottocopertura, non potevo dirtelo» continuò con lo stesso tono.

«Quindi lavoravamo entrambi per un caso sottocopertura e solo uno dei due poteva sapere l'identità dell'altro?» continuai sbuffando, «Ti avrà vista in sede e ti avrà riconosciuta sul momento» dedusse lui.

«Piuttosto... anche se sembra non sopportarlo, cerca di lavorarci insieme, è un bravo agente» continuò, nel mentre notai fosse scattato il verde e ripartii, «Vedrò» risposi solo come ultima cosa prima di chiudere la chiamata, non mi ero ancora placata per la notizia.

"Ci mancava solo questa" pensai infatti, irritata, accellerando.

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Erano passati dei giorni ed ormai eravamo quasi a metà Gennaio.

Luke non smetteva di chiamarmi e cercare la mia attenzione, era riuscito a prendere il mio numero e da allora continuava ad assillarmi con messaggi e chiamate.

«Ciao, ragazzi!» iniziò Chloe raggiante come al solito mentre ci avvicinavamo al solito gruppo; «Buongiorno, ragazze» rispose Peggy con un sorriso.

Sorrisi in risposta e passai lo sguardo verso i 4 e Matt come al solito mi ignorava.

Neanche il tempo di dire o fare qualcosa che la solita voce irritante mi richiamò, «Lee! Sei libera? Vorrei parlarti di qualcosa» iniziò il ragazzo avvicinandosi a noi; presi il telefono, ignorandolo spudoratamente.

In No Time [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora