| 39° capιтolo |

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«Come se potessi permettertelo» affermai disgustata dalle sue parole; «Sai, ho letto che voi dell'F.B.I., C.I.A., o quel che sia, dovete pensare prima alla salute dei civili prima di poter agire» iniziò girando lo sguardo verso di me, «Vogliamo provare se c'è del vero in ciò che ho letto, Agente Solitaria?» continuò con un ghigno a dir poco raccapricciante.

"Maledetto Horton, vieni sempre quando non ne ho bisogno ed ora che dovresti esserci hai preferito non rimandare la tua roba di lavoro" pensai mordendomi il labbro dal nervoso.

«Matt, caro» reiniziò Kinley, «Peccato, mi piacevi sul serio...» continuò spostando la pistola verso di lui.

Capii all'istante cosa stesse per fare «Ora però dovrò usarti come pedina» pronunciò ed in quel momento mi lanciai su di lui, prendendo la pallottola al suo posto.

Venni colpita alla gamba per mia sfortuna e non riuscivo più ad alzarmi, «Oh, che cosa dolce! L'hai salvato» disse con ironia Kinley prendendo con forza il braccio di Chloe che sforzò un verso di dolore.

«Se volete scusarmi, questa la prendo io» continuò per poi avvicinarsi alla porta sul retro; cercai di impugnare la pistola ma sentivo solo debolezza in corpo, come se la ferita alla gamba stesse risucchiando le mie energie, stavo tremando.

Strinsi i denti e cercai di alzarmi ma Matt mi costrinse a stendermi nuovamente.
Lo guardai per bene in volto, aveva uno sguardo estremamente spaventato ed era nel panico, come se volesse fare qualcosa ma non riuscisse a capire cosa.

«Non muoverti» disse con voce insicura e con lo sguardo fisso sulla ferita.

"Sembra proprio che prenda più proiettili che colpevoli" pensai frustrata, cercando di restare lucida.

La mia convinzione però fu smentita dal suono di vetro che si rompeva; guardai verso la direzione della porta a vetro e vidi Luke che bloccava la porta, anche se non si poteva più chiamare tale.

In quel momento aveva davanti Kinley e Chloe che sembrava rasserenata dal vederlo; «Luke Horton, agente dell'F.B.I. e lei è in arresto» si presentò Luke con un sorriso in volto e la pistola puntata verso Kinley.

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Era passata un'ora ormai ed io ero seduta su un divano di casa di Kinley facendomi medicare la gamba da un medico della sede di San Francisco dell'F.B.I..

Avevo di fianco Matt e Chloe seduti vicino a me con sguardo preoccupato.

La stanza era piena di agenti della scientifica e da un lato della stanza c'era Luke che stava parlando con una persona con una una cartella in mano.

Notò che lo stavo guardando e si scusò con la persona, per poi avvicinarsi a noi con un ghigno, «Non mi hai ancora ringraziato, sai?» disse mettendo le mani in tasca.

«Me la sarei cavata benissimo da sola» risposi fredda e con troppo orgoglio, sforzandomi dal non fare smorfie di dolore per la mia gamba ferita; «Oh, non dubiterei mai delle sue capacità, Miss Invulnerabilità» rispose a tono lui facendo un inchino.

«Irritante» esclamai alzando gli occhi al cielo per poi lasciarmi sfuggire una smorfia di dolore per ciò che stava facendo il medico in retroscena; «Che ferita profonda, mi sorprende che tu sia ancora cosciente» continuò osservando la mia gamba; «Finiscila di mandare frecciatine, altrimenti ti ritroverai nella mia stessa situazione» minacciai.

«Fatela finita» si intromise Matt, «"Luke", giusto? Torna a parlare con quella tipa con la cartella» continuò stufo di sentirci.

«Tranquillo, non ruberò la tua donna» disse infine facendo un occhiolino ed allontanandosi da noi.

In No Time [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora