| 47° capιтolo |

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«Mi spieghi dove stai andando?» chiese Luke a voce alta vedendomi camminare a passo svelto verso l'uscita; «Non è ovvio? Alla villa, tieni tu d'occhio Chloe, falle avvisare Paul che non c'è bisogno che venga, l'accompagnerai tu, è più sicuro» risposi continuando a camminare.

«Mi spieghi cos'è successo?» chiese ancora lui, afferrandomi il braccio una volta varcate le porte della mensa; «Una nuova lettera minatoria» dissi staccandomi dalla presa con impazienza.

Guardali l'ora accendendo lo schermo del telefono, «Poi ti faccio sapere» continuai senza neanche pensare alla sua espressione in quel momento e continuando ad avanzare.

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«Sono qui» esclamai entrando in salotto e vedendo Clare con lo sguardo perso e John che girava per la casa con fare nervoso; appena mi videro alzarono la testa con speranza nello sguardo.

«Dov'è la lettera?» continuai guardando più attentamente il salotto; «È qui» disse Clare con voce preoccupata, prendendo la lettera dal tavolino e porgendomela.

"Non vi abbiamo dato nostre notizie, vi siamo mancati? Grazie di aver ospitato la nostra cara Kinley per questo mese, vi restituiremo il favore. La prossima volta non vincerete, agente White ed agente Horton ;)" recitava la lettera questa volta.

«Anche questa volta hanno usato lettere prese da giornali» pensai ad alta voce, sedendomi sul divano, «Sembra proprio abbiano ripreso i contatti con Kinley, eh? Scappare dalla sede dell'F.B.I., sono in gamba» continuai, lasciando la lettera sul tavolino e congiungendo le mani.

«E sembra sappiano dell'esistenza di Luke, ma c'era da aspettarselo, dato il ricongiungimento con Kinley» continuai ancora, con sguardo pensante, poi sospirai e rilassai lo sguardo.

«Controllare le impronte fa parte della procedura, ma non ne ricaveremmo nulla, non stanno giocando» dissi infine, portando la testa sulla spalliera del divano sconsolata.

Mi rimisi poco dopo composta, non volendo perdere la concentrazione e mandai una foto della lettera a Luke, proprio come feci con la prima poco tempo dopo il nostro incontro al parco.

Poco dopo mi mandò un messaggio di risposta,"Un emoticon? Questi ci stanno sottovalutando" pensai leggendolo.

"Avvisa Ryan, cerco di capire se ha da dirci altro quel pezzo di carta" scrissi io per poi spegnere lo schermo del cellulare.

Alzai la testa verso i due genitori, in quel momento erano entrambi seduti sul divano a guardarmi preoccupati.

«Andrà tutto bene» li rassicurai per poi uscire dal salotto con serietà ed andando verso la stanza dove dormivo, stanza che non sarebbe stata mia ancora per molto.

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«Ehi, novità con la lettera?» mi chiese Luke speranzoso, come ogni mattina da quel giorno; negai con la testa tornando a fissare lo schermo del telefono con la foto della lettera minatoria che stavo fissando già poco prima.

Erano ormai passate alcune settimane ed io e Luke non avevano fatto progressi nel caso.

Il mio umore peggiorava ogni giorno di più, vivevo perennemente con l'ansia che quei selvaggi attaccassero Chloe ed io non fossi pronta ad affrontarli.

La gamba non mi dava quasi più problemi ed è proprio quel quasi che mi portava a dover contare sull'aiuto di Luke.

Pensavo non sarei riuscita ad affrontare tutta quella gente da sola nella mia situazione in quel momento e la cosa mi irritava non poco.

Mi sentii osservata e girando la testa per capire chi fosse vidi Matt preoccupato che mi guardava.

Inarcai un sopracciglio, confusa dalla sua apparente preoccupazione; «Va tutto bene?» mi chiese per poi abbassare lo sguardo dalla sua bibita e berne un sorso.

In No Time [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora