| 41° capιтolo |

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«Cosa pensi di fare coinvolgendo un civile nel caso?» esclamai guardando Luke ed indicando Matt; «Non alterarti. Non maneggerà pistole o metterà in pericolo la sua vita» rispose con le mani in tasca e tono pacato.

«Ciò che sa potrebbe esserci utile, è stato il fidanzato di una fuorilegge e suo caro amico» continuò per poi riportare il suo sguardo su di Matt, «Ci stai?» gli chiese infine con un ghigno.

Matt annuì con un po' di titubanza, ma proprio quando stava per aggiungere altro, mi intromisi, fermandolo, «Parliamone domani, oggi sono successe già troppe cose» tagliai corto per poi mettermi a rigirare le stampelle per capire come si usassero.

«A domani. Matt, resta per la notte così da non fare giri in più» continuai per poi girarmi, dando le spalle ai due per poi cercare di andare verso il salotto.

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«Piccola, dobbiamo dirti una cosa» disse quell'uomo dal volto ormai sconosciuto e dal tono di voce molto serio; io non riuscivo a muovermi, tanto meno a parlare.

"No..."

«Tesoro, tu...» continuò, però fu interrotto da una donna al suo fianco; «Caro, forse non dovremmo dirglielo» disse mettendo un braccio sulla sua spalla.

"No..."

L'uomo scosse la testa, «No, deve sapere» affermò in risposta, abbassandosi poi al mio livello.

Sorrise e mise una mano sulla mia guancia con dolcezza, «Sei stata adottata» affermò poi diretto.

«No!» esclamai alzandomi di scatto ed iniziando a respirare affannosamente.

Cercai di calmarmi e di alzarmi dal letto, però senti un dolore lancinante alla gamba mi riportò alla mente gli altri ricordi di ieri.

Roteai gli occhi e con calma cercai di afferrare le stampelle di fianco al letto e sistemarmele sotto le braccia.
Mi sistemai e presi il telefono per notare solo allora fosse a malapena sorto il sole.

"Di certo non mi rimetterò a dormire" pensai con convinzione per poi avviarmi verso le scale.

Il giorno prima non voletti salire al piano di sopra con le stampelle e Matt si propose di aiutarmi; per questo in quel momento non sapevo come scendere senza rischiare di cadere.

Sentii dei passi avvicinarsi a me, «Aiuto divino, sei tu?» chiesi ironica a bassa voce senza girarmi; apparve poi un foglio davanti a me, «Me l'ha dato quel tipo, Luke» affermò la voce di Matt.

«Dev'essere per ciò che è successo ieri, lo leggerò dopo, ora aiutami a scendere» dissi sbrigativa, tastando l'aria con la stampella.

Mi girai verso di lui, stava sorridendo per com'ero impacciata in quel momento; stavo per lamentarmi, però mi fermai quando lo vidi scendere qualche gradino per poi girarsi verso di me.

«Devi mettere le stampelle sul gradino sotto di te» iniziò, prendendo le stampelle dal basso e portandole sul gradino in questione.

«Poi dovrai scendere la gamba ferita...» continuò indicando la gamba, «Infine dovrai scendere l'altra gamba con l'aiuto delle stampelle» continuò ancora.

Cercai di fare come quanto detto, però persi l'equilibrio e finii addosso a lui che mi fermò dal cadere e si mise a ridere.

«Non ridere!» esclamai colpendolo lievemente per poi cercare di allontanarmi dalla sua presa.

«Anche tu non riuscivi a prendere sonno?» gli chiesi tenendomi poggiata alla ringhiera e con le braccia conserte.

Lui scosse le spalle e guardò altrove, «Con tutto ciò che è successo, mi è stato difficile addormentarmi» affermò rivolgendomi poi un sorriso e rialzando lo sguardo.

In No Time [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora