Maria

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In realtà quella notte non passò velocemente e con tranquillità. Ogni tanto infatti Maria si era spostata nel letto e aveva cambiato posizione, e più volte si era svegliata, il tutto facendo in modo che il suo ragazzo non si svegliasse (non voleva che non si riposasse a causa sua). Aveva come la costante sensazione di essere osservata. L'ultima volta decise di alzarsi di scatto in modo fumineo e di accertarsi di persona.

Così fece e ZAC!, lo vide. Vide il dio Thanatos appollaiato sulla finestra che la fissava. Lei si alzò rabbiosa e gli andò vicino, sussurrando (con un tono alterato): -Che diavolo ci fa lei qui?- disse e lui sembrò studiarla.

-Volevo vederla- disse solamente con un tono gelido. 

-Vedere..me?!- disse lei stizzita. Era assurdo che un dio della morte piombasse in camera sua nel cuore della notte e la spiasse. 

Lui fece un cenno con la testa e aprì la finestra: -Se vuole le posso spiegare meglio, ma mi dovrà seguire-

Maria ci riflettè un pò su, ma poi la curiosità ebbe a meglio e pronunciò un 'ok' sommessso e lui la abbracciò velocemente. Lei avvampò e poi il dio la strinse, per poi buttarsi fuori dalla finestra.

Si strinse al ragazzo per paura di cadere. Le uniche persone di cui si fidava quando stava in volo erano Brian e Sammy e per giunta non conosceva per niente quel dio.
Nel mentre Thanatos la teneva e volava tranquillo, osservando in basso, come a voler trovare un punto preciso. Poco dopo, infatti, sembrò illuminarsi e scese di quota.

Arrivarono in un luogo brullo, dove volavano solo qualche arpia e qualche altra strana creatura. Thanasos la posò delicatamente sopra ad un masso.

-Quindi? Mi hai preso nel mezzo della notte, in pigiama, per portarmi a vedere cosa, esattamente? E in più devi ancora spiegarmi il perchè di tutto questo!- era spazientita e confusa.

Lui abbozzò un sorriso: -Mi scuso, principessa, ma la sua grande forza vitale mi ha spinto a volerla conoscere meglio. Sa, io ho a che fare con la morte e riesco a percepire benissimo quando le forze vitali vengono meno in una qualsiasi creatura. Ma in lei... c'è talmente tanta forza vitale che mi sembra non si possa spegnere mai-

-..Sicuro che non sia questo?-  chiese Maria incendiandosi una mano.

Lui rise e scosse la testa: -No, non è quello. E' qualcosa che è dentro di lei. E ,dato che non ho molta pratica con questo genere d'energia, mi piacerebbe conoscerla meglio, per capire che cosa la fa scaturire, tutto qui- disse poi.

Lei lo guardò. Se toglievi le ali sembrava davvero un bel ragazzo della sua età, e invece è un macabro dio secolare che probabilmente non aveva mai avuto un momnto emzionante o interessante in tutta la sua esistenza. Maria sospirò: -E va bene... ma cosa dovrei fare di preciso?-

-Parlami di te..di qualsiasi cosa ti venga in mente. Basterà per farmi capire l'origine della tua forza vitale-

E così parlò. Gli raccontò della sua infanzia, di ciò che aveva passato con i suoi genitori e con i suoi fratelli, dei suoi amici e del campo, della piccola impresa, di Brian e dei bambini. Le sembrò di parlare per ore, ma la cosa non le dispiacque. Il dio era un buon ascoltatore e riportare alla memoria quegli avvenimenti le scaldò il cuore. Perchè parlò al dio? Non lo sapeva, ma come detto prima, le sembrava di conoscerlo da tempo. La morte è, sfortunatamente, qualcosa sempre presente.

-...e quindi questo è tutto, spero di non aver parlato troppo..- disse infine.

-No no,tranquilla... penso di aver compreso a pieno da dove proviene tutta questa vitalità. L'amore che provate per le vostre persone care è talmente smisurato da coinvolerla completamente- disse. Maria pensò alle sue parole e si rese conto che effettivamente era ciò che provava ogni giorno della sua vita.

-... comunque adesso però è meglio tornare- aggiunse poi e Maria annuì. Lui la prese in braccio e la portò di nuovo a palazzo.

***

Appena arrivarono... beh, Maria sperò che non accadesse quello che poi effettivamente accadde. Rientrarono dalla finestra e trovarono Brian in piedi ad aspettarli. Era preoccupato ma anche visibilmente arrabbiato, sempre di più man mano che si avvicinavano a lui.

Appena Thanatos toccò terra, Brian si avvicinò e gli strappò Maria dalle mani, stringendola possessivo a sè. Il dio fece poi un mezzo sorriso e una riverenza, e scomparve.

Brian la mise sul letto e lei si affrettò a dire qualcosa ma lui la zittì: -Dimmi che non ti ha fatto niente...Maria, devo saperlo. Mi metterei contro chiuque per te, lo sai bene..-

Lei arrossì: -Non è come pensi... nè lui nè nessun'altro mi ha mai fatto niente- disse e gli spiegò la faccenda. Lui sembrò leggermente sollevato, anche se ancora titubante.

La abbracciò: -Sei solo mia Maria...-

-Si, lo so... e tu sei solo e soltanto mio- disse lei e lui annuì.
Si baciarono e si strinsero. Brian scese e cominciò a baciarle il collo con avidità. Maria lasciò scappare piccoli e soffocati gemiti di piacere mentre si stringeva a lui. Voleva sentire il suo corpo unito a quello del ragazzo che amava.

Brian le tolse piano il pigiama e si mise  a baciare il suo corpo nudo lentamente, come a volersi imprimere nella mente nuovamente ogni centimetro della sua pelle. Lei lo lasciò fare, sentendo l'eccitazione salire a dismisura. Si mise dunque poi a spogliarlo e, quando i loro corpi furono entrambi nudi, Brian salì su di lei appoggiandosi sui gomiti per evitare di gravarle addosso.

Gli sorrise e gli mise le braccia intorno al collo: -Ti amo-

-Anche io,Maria- disse lui prima di scendere a baciarla, mentre il suo membro entrava piano dentro di lei.

I loro corpi cominciarono a muoversi all'unisono e Maria fu travolta dal piacere. Brian continuava cercando di darle più piacere possibile e Maria lo stesso.
Quando poi raggiunsero insieme l'orgasmo, lui si accasciò accanto a lei.

Maia si strinse ansimando al corpo caldo del ragazzo e, ricordandosi delle parole di tempo prima, disse: -Anche quella sera avevo sentito la voglia di far l'amore con te.. di sentirti mio..-

-Anche io Maria... ma non sapevo che sentimenti provassi per me e anche tu eri molto insicura... non ti avrei mai permesso di fare qualcosa che poi ti avrebbe fatto avere qualche rimorso-

-Lo so.. anche se sono sicura che non avrei avuto nessun rimorso- disse lei e gli sorrise. Lui ricambiò il sorriso e insieme si strinsero in un abbraccio.

***

Il giorno dopo si avegliarono e sistemarono i bambini. Fecero colazione e Nico disse che gli sarebbe piaciuto fare un bel picnic sulle rive tutti insieme.

Persefone, che teneva in braccio Lizzie, sorrise contenta: -Mi piacerebbe partecipare-

-Allora andremo pure noi, mia cara, se è quello che desideri- aggiunse Ade e suo padre Nico sospirò.

Così presero l'occorrente e partirono per il picnic e a loro si aggiunse il dio della morte. Maria sapeva e sentiva che l'osservava mentre camminavano ma non disse  nulla, per evitare di far impensierire Brian.

William stava già per mano al dio degli Inferi che nel mentre gli parlava contento. Lizzie invece stava ancora tra le braccia della dea e Nicholas camminava tra Nico e Will. Maria si strinse a Bian e per un attimo dimenticò lo sguardo gelido dell' ormai dio stalker.

Trovarono un posto adatto e si sistemarono. Maria prese la tovaglia  ei bambini la aiutarono a mettere tutto l'occorrente sopra. Ade e Persefone li guardavano sorridendo metre Will stava aizzando suo padre Nico. Maria rideva ogni volta che lo faceva, soprattutto perchè Nico, anche se non voleva ammetterlo, amava quel comportamento del figlio di Apollo.

Pranzarono poi e dopo pranzo suo padre Nico le venne vicino: -Maria mi piacerebbe mostrarti una cosa- le disse facendo segno di seguirlo. I bambini stavano dormendo mentre Ade stava facendo il civettuolo con Persefone. Brian le rivolse un sorriso come  volerle dire di andare. Lei annuì riconscente e seguì Nico.

Camminarono l'uno affianco all'altra mentre Maria si chiedeva che cosa mai volesse farle vedere il padre. E a risponderle fu la frase del padre pronunciata poco dopo: -Sai, vorrei mostrarti il posto dove ho incontrato la tua madre biologica- disse.

[Solangelo] Our Happiness♥️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora