Nulla si crea nulla si distrugge, tutto si trasforma. La fisica mi sembrava immediatamente parte della mia vita, l'essenza e la condizione di ogni scelta. Le scelte non si creano ci vengono poste davanti, non si distruggono perché non possiamo ignorarle ma cambiano. Se prima la scelta era se rimanere o no a New York ora la scelta era diventare o no una criminale. Di certo la risposta avrebbe cambiato me. Ho trascorso una vita intera nella piena devozione alla mia famiglia, nonostante tutte le cattiverie ammetto di non essere certo una ragazza facile ma chi poteva pretenderlo da me. A quanto pare tutti, io per loro dovevo restare l'esclusa, la parte sana quando sapevano bene che sono marcia quanto loro. Mi hanno cresciuta nella beatitudine e nonostante ciò non mi hanno mai salvata, questo non bastava come risposta, forse per salvarmi bisognava lasciarmi alle spine. Tuttavia decidere ora di voltargli le spalle, essere nemici sotto lo stesso tetto mi destabilizzava. Come potevo io che non ne sapevo nulla del comandare. Ma questo voleva la famiglia fantasma e se non mi fossi messa in gioco io le altre tre famiglie mi ci avrebbero trascinata. Forse la scelta era più facile di quanto credessi eppure avevo paura di deludere le persone che mi circondavano. Tanta paura che l'unica cosa che sono riuscita a fare è stata afferrare e le chiavi e chiamare Austin il prima possibile. Non potevo sopportare di deluderli nonostante fosse solo colpa loro. Mio zio non mi aveva voluto come alleata allora mi avrebbe avuta come nemica. Forse la scelta era già presa ma dovevo esserne più che certa. Suono al citofono della villa ormai completamente bagnata, persino il cielo sembra in pena per me. Eppure il mio unico istinto era quello di scoppiare a ridere per quanto assurda e diversa si fosse fatta la mia situazione.
"Kyra entra veloce" mi trascina dentro casa guardandomi accigliato e aiutandomi a togliere la giacca bagnata che lascia alla governante.
"Ehi cosa succede?" Mi guarda accigliato. Odiavo averlo disturbato e aver dovuto ricorrere a lui ma non ho nessun'altro fuori da quel mondo. Non riesco ad emettere un solo fiato la mia mente sta elaborando e va troppo veloce per le mie parole.
"Va bene ora ti fai un bagno caldo, ti porto dei vestiti asciutti ci mangiamo qualcosa e poi mi racconti tutto ok?" Annuisco impercettibilmente.
Nella vasca mi immergo sotto l'acqua bollente lasciando il silenzio accanto a me. Cosa vorreste per me?
"Arriverà il tuo giorno principessa e allora non dimenticare di prendere l'armatura perché sarà difficile"
"Difficile cosa papà?"
"Resistere piccola mia, resistere sarà difficilissimo"
*****
"Sai sei la persona più forte che io conosca" mi sorride dolce
"Perché sei asociale Allison"
"No perché so che affronterai grandi cose e vincerai. Io credo in te come dovresti fare tu"
Riemergo dall'acqua senza fiato, il mio cervello aveva rimosso gran parte dei ricordi legati a loro, faceva male, male come mille coltellate ricordarli eppure ora mi sentivo invasa dalla pace. La riposata era già stata presa tempo fa, prima ancora che io conoscessi la domanda.
"Ti senti meglio" indosso dei jeans neri probabilmente di una delle domestiche ed un maglione morbidissimo celeste molto grande rispetto a me, sicuramente di Austin. I miei stivaletti sono umidi ma meglio di nulla. Mi lascia un tè verde caldo in mano mentre ci sediamo nel salotto e lui accede la televisione mettendo la partita. Sorrido vedendolo concentrato con il suo caffè in mano, questa dovrebbe essere la mia vita, normale e divertente, senza troppi alti e bassi, tranquilla e rilassante. Vorrei che fosse così ma lo stomaco mi diceva che ormai non c'era più scelta.
"Ti senti meglio?" Gli sorrido e annuisco
"Molto meglio grazie. Chiedo scusa per il disturbo"
"Nessun disturbo mi sento solo in questa grande Villa. Vuoi vedere il roseto? Ti piacerà tantissimo"
"Prima finiamo la partita" ero certa che non volesse perderla ed il suo sorriso me lo conferma. Al termine della partita e del mio tè caldo mi porge il braccio conducendomi verso le porte in vetri scorrevoli, la pioggia a cessato ed il sole sembra farsi spazio tra le nuvole grigie. Raggiungiamo l'altra parte del grande giardino e dentro una serra noto un immensità di fiori, ma non fiori qualunque rose, rose di ogni colore. Mi lascia entrare ed io rimango ammaliata da quelle specie di cespugli che sono ovunque con delle rose incastrate.
"Perché le rose?"
"Mia moglie era malata e tra i molteplici significati delle rose uno era il segreto ed il suo svelarsi lentamente. Proprio come era successo a lei con la sua malattia, si era mostrato poco alla volta" sua moglie, la donna che gli aveva cambiato la vita, era morta? Una domanda così mi sembrava indiscreta
"E se te lo stai chiedendo no non è morta è solo andata via" Annuisco in modo impeccabile. Fino a quando la mia mano non arriva a sfiorare i petali bianchi, rose bianche il mio tormento.
"Che significano le rose bianche?"
"Rappresentano l'amore innocente e spirituale, il più alto grado di amore che esiste, ed anche l'innocenza e l'umiltà" già quale controsenso migliore. Una famiglia di criminali, ricattatori, senza scrupoli e che considerano i morti danni collaterali: scelgono come premio un fiorire cha rappresenta l'umiltà, l'innocenza e l'amore vero. Che ipocriti. Mi pungo con una spina della rosa
"Ahi" allontano il dito dalle foglie, una goccia di sangue scivola lungo il mio dito per poi cadere sui petali candidi della rosa, i quali assorbono il sangue lasciandolo espandersi leggermente. Ecco a cosa porterà questo gioco a tanto sangue.
"Andiamo a medicarti"
"Non c'è problema è un taglietto" lo seguo fino fuori la serra ma non prima di essermi girata a guardare le rose bianche, avevo stretto un patto di sangue con quel gioco alla mia nascita ora toccava rispettarlo.
"Mi vuoi dire che hai?" Mi Chiede una volta a pranzo, mangio lentamente mentre le cameriere continuano a servire portate, tute guardandomi male
"È complicato semplicemente ho paura di deludere le persone che amo anche se loro mi deludono in continuazione!" Alzo la forchetta gesticolando prima di infilare il broccolo in bocca
"Ogni tanto fa bene amare se stessi, altrimenti si sprofonda" lo dice come se parlasse di un ricordo lontano, una vita passata, ma lo leggo nel suo sguardo che si riferisce solo alla sua ex moglie, che non è morta ma non è qui.
STAI LEGGENDO
White rose ~broken soul~
RomanceWhite rose parte due: consiglio vivamente di leggere il primo libro per capire il filo logico ******** Kyra si è sempre sentita fuori posto e di certo non è una casualità. Dopo aver scoperto i segreti che le avevano nascosto le bugie che le avevano...