Mi rifugio nella mia stanza chiudendo a chiave dietro di me. Urlo con tutto il fiato che ho in corpo, volevo far uscire tutto quel dolore. Troppo per una sola sera, il mio passato aveva di nuovo rovinato tutto, io avevo di nuovo rovinato tutto. Come poteva perdonarmi se nemmeno io stessa lo facevo. Butto a terra tutto cio che era sulla mia scrivania, cade tutto a terra rompendosi in mille pezzi, cornici ed il computer. Qualcosa dentro di me mi stava soffocando e doveva uscire, uscire al più presto. Tiro un calcio la materasso facendolo cadere a terra, non bastava, la rabbia continuava ad aumentare. Con tutta la forza che avevo in copro, concentrando ogni briciolo di quella rabbia tiro il pugno allo specchio dell'armadio che si frantuma. Non sentivo nemmeno il dolore di tutte quelle scheggia tra le nocche. Sentivo solo il vuoto ed era molto peggio. Crollo a terra calmando i singhiozzi e le urla. Vorrei essere più forte ma non lo sono ed ora era il momento di far tornare la vecchia me o quel dolore mi avrebbe paralizzata.
"Io non volevo ve lo giuro" alzo gli occhi al cielo gattonando verso l'armadio, ignoro i pezzi di vetro taglienti.
"Lui non doveva fare la vostra fine" apro l'armadio tirando fuori Quella scatola.
"Ma io non lo voglio questo dolore, non lo voglio più sentire. Scusatemi tanto" chi sa quanto era delusa Allyson da me ora, lei che mi aveva sempre detto di essere forte mentre io mi stavo arrendendo. Chi sa i miei genitori quando avrebbero voluto un'altra figlia, una donna degna di questo nome ma di me non restava altro che un ricordo lontano. Ci avevo provato. Per quattro anni avevo resistito, negli ultimi sei mesi avevo fatto entrare le emozioni nella mia vita ma come sempre mi aveva distrutta. Afferro la droga che mi procuro ogni mese nuova, come se in realtà avessi sempre saputo che ci sarei ricaduta. Preparo una striscia e ci mette tre secondo a svanire nelle mie narici. Afferro la bottiglia di rum bevendola a grandi sorsi. Lentamente ogni minuto che passava il viso di Lewis come quelli di ogni mio demone si sbiadivano fino a diventare impercettibili. Il vuoto non era poi così male.
Pov's William
Non ho fatto nemmeno in tempo a fermare la macchina che lei era già fuggita fuori e corsa in casa. A velocità normale io e gli altri raggiungiamo l'ingresso in completo silenzio. Io avevo visto il video, sarei voluto andare da lei a consolarla ma non ci riuscivo. La stavo incolpando me ne rendevo conto ma i fatti erano chiari, ovunque ci fosse lei c'erano morti. Aveva detto niente sangue sulle mani ma lei ne era già stracolma. Mi dispiaceva davvero tanto perché per essere come era ora doveva aver lottato tanto. Ma non potevo farlo, mia sorella era morta di overdose e lei ne aveva condannate altre a questa morte. Seguo Grace che corre al bagno nello studio si china sul water e vomita quel poco che aveva mangiato.
"Stai bene piccola?" Era così fragile tra di noi, aveva bisogno di mille scudi e ne aveva solo uno: me. Lei Scuote la testa rannicchiandosi su se stessa, mi guarda con gli occhi lucidi
"L'hai vista?"
"Il video ha turbato pure me"
"Non me me frega un cazzo di ciò che ha alle spalle. Lei ha perdonato ogni nostro crimine e errore senza mai farcene una colpa. Intendevo hai visto, sembrava come impazzita mentre Ian tentava di allontanarla da lui, come se una furia le fosse entrata dentro. Ho avuto paura perché Quella rabbia irrefrenabile lei ce l'ha nascosta dentro e nessuno riesce a controllarla. Ora Lewis..." Si morde il labbro per non piangere, avevo visto la disperazione dentro Kyra, mentre si guardavano sembravano parlare tra di loro, lui sembrava una maschera di freddezza ma lei ci aveva visto un mondo. Quando lo aveva supplicato avevo capito che lui la stava abbandonando come tutti nel suo passato, abbandonavano quel buio che sapeva rosicchiarla. Improvvisamente sento delle urla, dei tonfi, rumore di vetri rotti, altre urla. Grace si avvicina a me ed io le stringo le spalle per proteggerla. I singhiozzi e le urla di Kyra erano un suono straziante, sembravano lacerarti l'anima. Persino a me vennero le lacrime agli occhi la stavamo perdendo e lei ci aveva avvisato che non doveva succedere per il nostro bene. Vado in salone dove il mio sguardo incontra quello di Ian, sembra distrutto
"Non va Bene" Lui la conosceva da sempre, anche se l'aveva vista solo da lontano, conosceva ogni sua colpa s dolore. Sapeva cosa stava per scatenarsi.
"Che succede?"
"Meglio prepararsi. Scordatevi le dolce Kyra, altruista e sensibile perché è andata via"
"Secondo voi ha fatto tutte quelle cose?" Chiede Violet raggiungendoci con gli altri compresa Tessa.
"Le ha fatte, l'ho vista farle. Ma davvero dopo tutto quello che ha passato non riesco proprio a biasimarla. Non ha ucciso nessuno di loro di proposito ma di certo ha aiutato il caso"
"È un mostro, non l'ho mai vista sentirsi minimamente in colpa" ringhia Tessa
"Certo la metà di quelle giornate probabilmente non le ricorda. E quelle che ricordava ha deciso di ignorarle per sopravvivenza. Lei non è forte per niente. Sa solo come allontanare il mondo e tutte le sue emozioni" poi nella casa cala il silenzio, niente più urla, singhiozzi o rumori di oggetti che si rompono, semplicemente la calma dopo la tempesta. Ognuno di noi si dirige stanco verso la propria camera mentre io seguo Gace che si rifugia sotto le coperte. Era così maledettamente bella che per quanto poco la conoscessi mi sentivo succube di lei. Non in modo cattivo o penoso, semplicemente avrei voluto che mi guardasse come guardava Ian rispetto e ammirazione, di certo meglio che indifferenza.
"Will puoi andare non cadrò in mille pezzi"
"Certo che no ma se anche una sola crepa si facesse sul tuo bel cuoricino vado di là e la uccido" le accarezzò dolcemente lei non risponde chiudendo gli occhi, come aveva fatto Kyra a condannarla così piccola. Lentamente il suo respiro si fa regolare facendomi capire che si è addormentata.
"Buna notte piccola" le lascio un dolce bacio sulla fronte prima di scendere nella mia stanza. Domani sarebbe stato orrendo.
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White rose ~broken soul~
RomanceWhite rose parte due: consiglio vivamente di leggere il primo libro per capire il filo logico ******** Kyra si è sempre sentita fuori posto e di certo non è una casualità. Dopo aver scoperto i segreti che le avevano nascosto le bugie che le avevano...