A colazione rimango in silenzio ma loro sembrano più concentrati sul mangiare che sul parlare, fatta eccezione per Will che invece tenta di fare conversazione.
"Hai scelto dei morti per caso?" Si rivolge a me ed io rido annuendo, è vero non hanno proferito parola.
"Forza dobbiamo essere una squadra, presto inizieremo l'allenamento è fidatevi se siete in sintonia vi conviene" la prima a parlare è Grace che leggermente schietta chiede a Tessa come abbia fatto ad avere un bambino così giovane, lei risponde senza problemi che amava l'uomo con cui l'ha fatta, ma che purtroppo lui è stato ucciso e per questo ora era qui. Ne parla tranquilla ma leggermente tremante, stava ascoltando il mio consiglio voleva vincere anche a costo di mostrare le sue debolezze. Così anche Violet spiega che è qui non solo per i soldi ma anche perché vuole usare l'unica cosa che fa bene per uno scopo giusto.
"Sono certo che non sai solo scopare" ride Will guadagnandosi un cazzotto da quest'ultima che lo fa cadere a terra
"Infatti meno anche" sorride e tutto il tavolo scoppia a ridere compreso Will che si rialza dolorante. Lui invece spiega che io gli avevo promesso che non sarebbe più stato sottomesso a nessuno, per tutta la vita era stato alle regole degli altri e se con me poteva riscriverle allora ci sarebbe stato fino alla morte. Grace spiega che ha sempre fatto la ladra per guadagnarsi da vivere, in modo da aiutare sua madre ed i suoi numerosi fratelli, questo posto le avrebbe fruttato più soldi inoltre anche lei avrebbe usato ciò che fa bene per uno scopo preciso e limpido.
"Quanti anni hai?" Parla per la prima volta Ian, lei lo guarda leggermente truce
"Ha importanza?" Lui annuisce con uno sguardo che non ammette obiezioni
"Quindici" una scintilla diversa sembra attraversargli gli occhi, compassione, si volta verso di me leggermente interdetto
"Mi avevi detto sedici" mi volto verso di lei
"Infatti lì compio tra un mese" la fulmino e lei sembra farsi piccola, sembrava pentita
"Nuova regola non provate a mentirmi, lo fanno tutti da tutta una vita e non intendo tollerarlo ancora. Non sarà difficile vero?" Parlo tranquilla ma tutti improvvisamente smembrano seri e Grace leggermente intimorita, le sorrido rassicurante e lei sembra rilassarsi lentamente. Sapevo che sarei dovuta essere dura avvolte e l'avevo avvista ora era una sua responsabilità.
"Tu da dove vieni?" Domanda Will a Ian di fronte a lui
"No, io sono nato e cresciuto all'inferno mi spiace per voi che vi siate fatti trascinare qui da lei" lo guardo male mentre lui si alza indifferente
"Beh hai chiesto di essere sinceri no, lo sai bene quanto me che sarà una merda. Pensi di farli uscire tutti sani e salvi sei un illusa" mi ringhia contro ma io non accenno a distogliere lo sguardo, li avrei salvati e di questo ne ero profondamente convinta, non ero illusa semplicemente sapevo di doverlo fare e lui non mi conosceva affatto. Si allontana senza aggiungere altro, tra di noi cala il silenzio, ognuno di loro ha il viso serio, quelle parole stavano già corrodendo le loro menti ed un idea non puoi toglierla dalla testa.
"Beh amici io ho ancora fame dov'è il resto?" Domanda Will
********
Trascorre un esatta settimana il periodo in cui ho lasciato che si adattassero, mi faccio aiutare molto spesso da Tessa con la piccolina nella serra che gestiremo noi, mi sono fatta regalare i semi di rosa da Austin. Mentre io sono via per lavoro a controllare gli altri c'è Violet che mette timore pure ad Ian con il suo sguardo truce. Per il resto Will non fa che sparare cazzate mentre Ian se ne sta per le sue.
"Ciao ragazzi" urlo mentre mi chiudo la porta alle spalle. Sento la voce acuta di Grace che Sbraita anche se sembra parlare da sola. Lascio la borsa all'ingresso ed entro subito in salone. Mentre Will mangia tranquillo seduto sul divano Ian e Grace stanno litigando.
"Ci ho provato a fermarli" Mi affianca Violet
"Tessa?"
"Nella serra il bambino si era spaventato" alza le spalle indifferente mentre esce di lì.
"Che cosa vi prende?" Urlo sopra la voce di Grace che si gira furiosa verso di me
"Ian non vuole che io esca, non è mica mio padre" si volta verso di lui incazza nera, Ian sembrava non essere minimante toccato era fermo sulla sua scelta, la sicurezza l'avevo affidata a lui quindi avrà preso questa decisione con intelligenza.
"Magari si" la provoca, vedo gli occhi di Grace riempirsi di lacrime, prima che si scagli contro Ian, comincia a lanciargli dei pugni per niente forti sul petto mentre lui resta fermo ed impassibile, lei lo insulta in ogni modo possibile, lui gli blocca i polsi allontanandola.
"Sei una ragazzina"
"Tu uno stronzo" gli tira un ceffone e non ho nemmeno visto arrivare, uno schiocco sordo rimbomba in tutta la sala prima che lei corra via seguita da William. Incrocio le braccia sotto al seno osservandolo severa, lui non accenna a distogliere lo sguardo da me, i suoi occhi così magnetici mi provocano un brivido lungo la schiena.
"Che diavolo vuoi, tu l'hai trascinata qui e mi ha dato il compito di proteggerla lo sto facendo"
"Non puoi rinchiuderla"
"Certo che posso è piccola e non sa difendersi per ora" mi si intenerisce leggermente il cuore, lui l'aveva fatto per lei, per fare in modo che non le accadesse nulla, lei non poteva ancora capirlo ma lo avrebbe ringraziato un giorno. Ian ha 23 anni quindi ben sette più di lei poteva davvero essere suo fratello.
"È arrivato" scatta sentendo il rumore del citofono
"Chi è?"
"Il nostro acker. Si chiama Harry è un vecchio amico" Annuisco prima di uscire ad accogliere l'ultimo membro della banda. Dovevo licenziarmi, per quanto fosse doloroso ammetterlo la mattina l'avrei dovuta dedicare agli allenamenti, inoltre fare l'assistente non era mia stato il mio sogno. Il ragazzo è basso per essere un uomo, un leggero strato di barba castana, magro come un chiodo ed i capelli ricci gli conferivano un aria tenera oltre agli occhiali dalla montatura spessa, due splendidi occhi castani si nascondevano dietro.
"Harry io sono Kyra"
"La proprietaria di tutto questo" Annuisco
"Grazie per l'opportunità" aggiunge. Mi feci raccontare la sua storia, studiava tecnologia da tre anni ormai, mai un merito o un complimento, così un anno fa aveva deciso di ackerare un sistema di ricerca per rintracciare persone importanti in quel campo e ricattarle. Certo fare quello era molto più divertente che stare seduto ad ascoltare, tuttavia troppo codardo era scappato non lasciando più traccia a nessuno di lui. Ian lo conosceva dal liceo è già allora era un mezzo genio ed usare le sue abilità ora lo entusiasmava molto. Nella sua stanza era già stato isolato ogni tipo di computer e software un intera parete di schermi, con anche le telecamere di sicurezza che sarebbero stati compito suo oltre all'allarme e sistemi di sicurezza aggiuntivi. Dopo averlo sistemato salgo raggiungendo Grace in camera, non faccio in tempo ad entrare che sento la voce di Will
"Dai ragazzina non devi ascoltarlo è un coglione"
"Ma ha ragione"
"Che importanza ha, tua madre ti ama, i tuoi fratelli anche, un padre non è indispensabile. Io cel'ho e non ha fatto altro che peggiorarmi la vita" sbircio dalla porta socchiusa, lei è sdraiata sul letto tutta rannicchiata mentre lui seduto lo guarda leggermente intenerito.
"Dai piccola vieni qui" apre le braccia e lei non se lo fa ripetere perché lo stringe al petto fortissimo. Sorrido uscendo di lì. Domani mattina avrebbero avuto il loro primo allentamento e mi avrebbero odiata.
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White rose ~broken soul~
RomantikWhite rose parte due: consiglio vivamente di leggere il primo libro per capire il filo logico ******** Kyra si è sempre sentita fuori posto e di certo non è una casualità. Dopo aver scoperto i segreti che le avevano nascosto le bugie che le avevano...