La scelta giusta

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Il fatidico momento della scelta era arrivato, a seconda della classifica dei talenti si avrebbe scelto. Per prima Lorene, seconda Stacy, terza Io, quarta Desire e quinta Cassie. Lorene prima di scegliere mi guarda poi si avvia verso Lewis determinata, sento il mondo crollarmi sulle spalle e mi volto involontariamente verso Austin e Caleb uno di fronte all'altro, mentre Caleb sembra furioso Austin mi sorride e annuisce, come per dire meglio così cerca altrove. Nonostante questo sento gli occhi pizzicarmi per le lacrime che sto trattenendo, Stacy sceglie un ragazzo di un paio d'anni più di lei, credo sia il figlio di un conte italiano. Toccherebbe a me ma lascio il turno a Desire che con mia grande sorpresa sceglie Stefan, che titubante gli stringe la mano, lì avevo visti ballare bhe buon per loro. Noto che sia Caleb che Austin sarebbero pronti ad evitarmi una notte indesiderata soprattutto perché Cassie sceglie Charly. Strano cercando di far infuriare gli zii? Bhe allora toccava a me giocare adesso, avrei sconcertato gli zii senza che loro possano farlo, soprattutto dopo le loro scoperte sconcertati, avrei ferito Ian e Lewis, avrei persino fatto incazzare Lorene che sapeva tutto. L'unica che però ci perdeva ero io, ma infondo lo facevo da tutta la vita. Dopo il video ogni partecipante dei sette delle altre famiglie sapeva chi era, lo sapeva Stefan come Charly e tutti qui eccetto Austin. Mi volto proprio verso di lui mentre mi consegno al mio carnefice gli sorrido come per dire che andava tutto bene, ma ogni passo che facevo sembrava più pesante. Ma volevo ferirli e spaventarli tutti dopo che i miei zii mi avevano costretta a piegarmi, dopo che le mie cugine si erano alleate, dopo che Ian mi aveva dato il colpo di grazia. Mi fermo davanti a Tyler con il cuore in gola, lui mi guarda come spaventato ma gli afferro la mano portandomelo a fianco. Voltandomi vedo le facce di tutti loro spaventati, avevano terribilmente paura, incredibile potrei quasi credere che gli importi qualcosa di me. Sono la prima a trascinarmi dietro Tyler su per le scale quasi di corsa. Entro in camera chiudendola a chiave dietro di me. Tyler si butta a peso morto sul divano
"Essere usato non mi piace per niente" Sbuffo restando a debita distanza da lui
"Da che pulpito"  rimaniamo in silenzio ognuno perso nei propri pensieri mentre io mi sfilo le scarpe lanciandole vicino al letto. Passa almeno un' ora in cui io o smontato l'acconciatura e il trucco mentre lui ha acceso il televisore. Mi metto all'angolo opposto della stanza rispetto a lui. Lui mi guarda e ride, un ghigno spaventoso
"Forza Kyra non avrai ancora paura di me. Non mi interessi come a tutti qui. Sono cresciuto"
"Il lupo perde il pelo ma non il vizio" spegne la televisione trucidandomi con lo sguardo
"Vaffanculo. Ora forza se ne saranno tutti andati mentre gli altri scopano e noi invece no perché ti faccio vomitare. Che ne pensi di andare a mangiare qualcosa di decente? MC?"
"Non possiamo uscire" gli ricordo, si alza avvicinandosi, inizio a tremare incontrollabilmente, mi afferra dolcemente le spalle fermando il mio copro
"Non ci scoprirà nessuno. Vatti a cambiare" si allontana, afferro le cose con cui sono arrivata qui, un jeans chiaro se una felpa chiusa con il cappuccio, nera. Con le vans ai piedi e lego i capelli in una coda disordinata. Noto che sta uscendo dalla finestra, con l'aiuto del tetto più basso della veranda in piscina si cala giù ed io faccio lo stesso. Non dovrei fidarmi, ma per qualisi cosa ho il cellaulre, non ho bevuto ne sono drogata e so difendermi bene. Scendo in giardino aggrappandomi al tetto e poi lascandomi cadere. Scavalchiamo il muro della casa ritrovandoci sulla strada. A piedi ed in silenzio raggiungiamo la fermata dell'autobus.
Così trascorriamo la serata in silenzio, abbuffandoci come dei maiali mentre ci spostiamo da una parte all'altra di Washington, lui si perde affascinato almeno quanto me da questa città. Ricordo quando eravamo uniti, l'arte ci aveva uniti e non potevo credere che delle mani così viscide fossero in grado di creare cose tanto belle. I suoi occhi vivaci mi facevano sempre vedere l'altro lato del mondo, quello bello e vero, mi ha insegnato a guardare i dettagli eppure mi metteva così paura. Osserviamo il fiume dal Memorial Bridge. Sentiamo la musica provenire da un locale lontano. Ma prima che possa incamminarmi di nuovo verso la fermata lui parla finalmente.
"Mi dispiace per ciò che ho provato a farti" sento davvero l'aria scappare dai polmoni, il mondo sembra fermarsi, mi stava chiedendo scusa? Sul serio. Sento le mani tremare e non provo nemmeno a trattenere le lacrime ricordando ciò che poteva farmi.
"Perché?" Singhiozzo, lui titubante mi prende la mano facendomi voltare
"Ti volevo davvero bene, anzi ti amavo proprio, ma eravamo cugini non si poteva. Quella sera Lorene mi disse una cosa sconcertate, mi imbottii di alcol e droga, te lo giuro nemmeno ricordo come ho fatto a farti quello, me lo ha raccontato Lorene il giorno dopo. Io mi sono sentito mancare. Ma non potevo mentirti, avevo scoperto tutta quella merda e mi sentii morire. Volevo dirti tutto perché te lo meri, ma ti avrei ferita ancora di più, tu non volevi più vedermi ed avevi ragione. Eri il mio angelo e ti avevo spezzata non potevo continuare a farlo ma non potevo nemmeno mentirti, così ti ho fatto credere di averlo fatto di proposito e ti ho trattato male. Ma sono così stanco di non poter discutere con te della vita, quanti discorsi che avremmo avuto stasera eh" ride amaro. Certe cose non potevo dimenticarle, sapevo però che mi stava dicendo la verità, provavo tanta pena per lui. Non sarei mai riuscita a tornare ad essere come prima ma potevo provare a farlo ma non se mi sta mentendo ancora
"Che cosa hai scoperto quella sera?" Lui Scuote la testa e si asciuga le lacrime. Non dice nulla e si avvia verso la fermata. Una volta a casa sono ormai le sei di mattina. Lui resta fermo davanti alla porta mentre mi guarda e sorride
"Sei ancora così dolce e fragile, dietro quella fortezza che ti sei creata, ma resti la stessa che odia chi impartisce ordini e che prende a schiaffi che ci prova. La provocatrice per eccellenza e oggi sei stata brava. Tutta la famiglia mi odia ormai. Vado via sai, ho ottenuto un posto di lavoro in Australia, nessuno lo sa quindi per favore mantieni il segreto. Ma non voglio saperne più nulla di questa famiglia malata" annsuico lo capivo, anche io sarei scappata appena i miei amici sarebbero stati al sicuro, lì odiavo per ciò che avevano fatto a noi.
"Ma non mene andrò sapendo che mi odi e che sei in pericolo. Ho scoperto che non sei una Williams, sei stata adottata Kyra mi dispiace. Ma l'unico a sapere il nome della tua famiglia Natale è tuo fratello che è stato rapito non ucciso con i tuoi genitori. Mi dispiace" mi lascia un bacio in fronte e tremo sto tremando come una foglia, stava mentendo mentiva per forza, altrimenti nulla aveva più senso.

White rose ~broken soul~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora