"Ti avevo detto che ci saremmo rivisti" mi sorride presuntuoso, nel suo completo elegante, con dietro la schiena la città di Londra, in uno studio mozzafiato poteva quasi convincermi che avessero chiuso con tutta quella merda.
"Sono qui perché tu parli con me non con lei" ringhia Tyler. Il sorriso dal Ciao di Stefan scompare, diventata una maschera di marmo seria ed indecifrabile.
"Tu non sei sulla lista delle persone con cui voglio parlare. Kyra che ci fai con lui?" Mi guarda serissimo
"È l'unico che pur di non mentirmi mi ha tenuta lontana, l'unico che alla fine mi ha detto la verità, sempre lui mi ha aiutata a cambiare identità ed ora sponsorizza i miei quadri. Quindi lui ha tutto il mio rispetto che tu hai perso" sorrido con la sua stessa presunzione, Tyler mi accarezza la mano e quello è un tacito ringraziamento, sapevo che ricordare cosa mi aveva fatto lo faceva crollare nella tristezza più assoluta e si isolava dal resto, quindi ora questo argomento non poteva uscire, mi serviva rabbioso qui accanto a me. Stefan ci guarda mentre ci sediamo, sembra afflitto, come se guardarmi lo ferisse.
"Voglio sapere come avete fatto" ringhia Tyler, Stefan lo guarda e dopo un lungo silenzio inizia a parlare. Parlano di denaro, azioni, percentuali, altre famiglie criminali, eredità e cose del genere alla fine Tyler sembra soddisfatto.
"Possiamo andare" Si volta verso di me sorridendomi
"No, ora spetta a me una domanda" Si volta verso di me e sembra rifletterci, come se dovesse usare le parole giuste.
"Lo ami ancora?" Se non fossi seduta sarei certamente caduta a terra. Perché ora si interessava tanto a me e Lewis? Sento le mani iniziare a tremare per l'abitazione, i ricordi sembrano investirmi come uno tsunami.
Io e lui abbracciati al letto, io e lui che ridiamo sotto quella cascata, gli sguardi nascosti, le parole sussurrate, i pugni uno dopo l'altro, le stelle sopra di noi. I baci, le carezze tutto ciò che noi eravamo stati e che ora non c'è più.
"Voglio dire che ci sarò sempre" avevo promesso
Sbatto le palpebre ripetutamente per tornare alla realtà, non avevo amato nessun altro, non avrei potuto, lui di me si era preso la parte più importante il cuore e ancora non sembrava intenzionato a restituirmelo. Guardo gli occhi celesti di Stefan ma lui Annuisce.
"Quindi tu e quel ragazzo state insieme?" Scuoto la testa. Dennis è il mio migliore amico e padre adottivo di mio figlio. Ma non sarebbe mai stato Lewis.
"Ok potete andare" ci alziamo pronti ad uscire ma in quel momento la porta si apre
"Deficiente..." le loro risate si bloccano e la frase rimane sospesa in aria. Davanti a me ci sono Austin, Tessa e Ian. Non potevo credere ad i miei occhi, erano proprio loro. Sorridevano e scherzavano, noto le mani intrecciate di Austin e Tessa, mentre con l'altra mano Austin tiene stretto una bambina di sei anni e Tessa tiene in braccio un bambino di circa due anni. Tessa ha tagliato i capelli corti sopra la spalla ma le donano, aveva ancora quell'aria elegante e persa di un angelo sceso in terra. Austin non era cambiato affatto, sembrava ancora un orsacchiotto spettinato. Ian sembrava più muscoloso, aveva qualche tatuaggio che si notava sulle braccia. I capelli biondi erano stati tagliati corti, leggermente rialzati sulla parte davanti, si era fatto crescere un pizzico di barba che donavo molto alla sua mascella definita.
"Kyra" Austin prova ad avvicinarsi ma istintivamente faccio un passo indietro. Non potevo, dovevano restare nel passato, non potevo rischiare di mischiare le mie vite. Non volevo rischiare. Non avevo abbastanza coraggio ero terrorizzata da ciò che erano capaci di fare e che in passato mi avevano fatto.
"Non posso" Scuoto la testa. Sento una manina sul mio polso, abbasso lo sguardo sulla bambina, era Bella proprio come la madre. Mi inginocchio davanti a lei notando che gioca con uno dei miei bracciali d'argento, con tanti piccoli ciondolo a forma di stelle.
"Ti piacciono le stelle?" Domando lei con il dito in bocca Annuisce. Lo sfilo legandoglielo al piccolo polso.
"Sono certa che anche tu piaci tanto a loro" le faccio l'occhiolino e lei ride prima che io mi alzi e affianchi Tyler. Ian mi fissava come si guarda un cadavere resuscitato.
"Tu sei sempre stata qui?" Boccheggia Tessa. Scuoto la testa
"No sono stata ovunque. Sono qui solo da tre anni"
"Non hai mai pensato a noi?" Ringhia Ian, incredibile come tutti avessero la stessa domanda. Allora era il momento di rispondere seriamente
"Ho pensato a voi, sbaglio o sono stati i miei soldi a farti diventare pugile. A dare una casa a te Tessa. Ho pensato a voi quando vi salvavo dalla vostra autocommiserazione.
Voi quando avete pensato me?"
"Negli ultimi cinque anni sempre" risponde Ian
"Peccato troppo tardi" lì supero senza aggiunge altro e Tyler mi affianca in pochi secondi. Esco da quel edificio quasi di corsa, sento il fiato corto, l'ossigeno lontano e la testa pesante.
"Ehi, ehi calma, respira Kyra, non sei più con loro, sei salva, nessuno ti farà mai più del male. Respira"
"Voglio andare da Dennis" Tyler mi carica in macchina e nel giro di dieci minuti siamo a casa mia, dove Dennis ed il mio piccolo Oliver stanno entrando dal portone, scendo velocemente e Dennis alza subito lo sguardo sorridendomi, probabilmente lo vede nel mio viso, oppure dai miei movimenti ma si fa subito serio venendomi incontro
"Cosa succede?"
"Sono qui, é tutto finito" mi accarezza dolcemente la guancia prima di attirarmi al suo petto e stringermi, mi accarezza i capelli come faccio io con Oliver quando lui lo sgrida. Lascio che le mie lacrime gli bagnino la maglietta mentre chiudo i pugni attorno alla sua vita per la rabbia, lui lascia che io mi sfoghi, che faccia venire fuori tutto.
"Andiamo lontano?" Mi Domanda con dolcezza, me lo chiedeva ogni volta che gli incubi mi raggiungevano anche nei paesi più lontani, allora prendevamo un aereo e andavamo altrove
"A questo non si può scappare" sospiro
"Ci penso io a te. Tranquilla"
Pov's Dennis
Appena mi sono assicurato che Elena si fosse addormentata sono uscito diretto verso il nuovo studio delle aziende Williams.
Mi sbatto lo sportello alle spalle arrabbiato. Odiavo vedere la mia piccola Elena piangere, ricordo che quando ci siamo conosciuti le capitava di bloccarsi in alcune situazioni e poi piangere per giorni, ricordo per quante ore piangeva dopo essersi svegliata dai suoi incubi, le urla durante la notte. Ricordo bene quando fosse spezzata in alcuni, dopo Olly però gli incubi erano diminuiti, con il lavoro non aveva tempo per pensare ad altro ed intristirsi, aveva noi ragazzi, ma so perfettamente che questo non l'ha ancora guarita del tutto e loro erano un coltello in quella cicatrice.
"Vorrei incontrare il proprietario di questo posto"
"È in riunione e deve prendere un appuntamento" risponde acida lei, osservo la piantino dei piani e poi sorrido
"Vorrà dire che farò da solo" le sorrido sempre con il mio tono pacato prima di correre verso l'ascensore e salutarla con la manina. Arrivo di fronte una porta, l'unica su questo piano quindi suppongo che sia il suo studio. La apro di scatto e noto che sono in videochiamata con altre cinque persone oltre alle quattro già presenti
"Buongiorno" saluto e tutti si voltano verso di me
"Chi sei e cosa fai nel mio studio?" Osservo il ragazzo che avrà circa la mia età con i capelli ossigenati che mi osserva truce, come il ragazzo tutto muscoli accanto, di certo per Elena dei pugni me li sarei presi
"Dovete stare lontani da Elena"
"Non so di chi parli" giusto aveva cambiato nome
"Kyra o come cavolo la chiamavate prima voi. State lontani da Kyra"
"Perché dovremmo? Siamo la sua famiglia" dice un ragazzo che sta in videoconferenza
"Famiglia? Siete stati la sua rovina e se le volete bene farete in modo di non incontrarla più"
"Non ci penso nemmeno, è scappata per troppo tempo"
"Scappata? Voi siete degli egoisti pezzi di merda! Non è scappata ha solo trovato il modo di aggiustarsi e si non vicino a chi l'aveva distrutta"
"Il modo saresti tu?" Ringhia il ragazzo tutto muscoli, sapevo di conoscere i loro nomi
"Stefan, chiedi a tuo fratello, chiedigli cosa ha promesso ad Elena, digli che hai provato a parlarci e dopo allora vedremo chi dei due ti prende a pugni per primo"
"Come sai il mio nome?" Stupidi! Ma davvero Elena frequentava persone del genere?
"Io so tutto di voi, di ciò che le avete fatto e di ciò che non vi permetterò di fare. Gli Williams hanno l'America ma io ho alleati nel resto del mondo, persone importanti, se volete continuare la vostra stupidissima espansione sociale state lontani da lei. Potrei portarla in qualunque parte del mondo e vi ci vorrebbero altri dieci anni per trovarla. Perché lei mi seguirebbe, si fida di me come si fidava di voi, ma a differenza vostra Io ho capito il cazzo di regalo che Dio mio ha fatto. Siete stati tutti avvisati"
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White rose ~broken soul~
RomanceWhite rose parte due: consiglio vivamente di leggere il primo libro per capire il filo logico ******** Kyra si è sempre sentita fuori posto e di certo non è una casualità. Dopo aver scoperto i segreti che le avevano nascosto le bugie che le avevano...