Lettera

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La mattina seguente mi giustifico per non andare a lavoro, Dennis esce di casa la mattina presto così sono il ad accompagnare Olly a scuola. Al mio ritorno trovo sotto la porta di casa una lettera, una lettera da parte di Stefan che inizia ad insinuarsi in me con le sue parole.
Mia cara Kyra, o Elena come preferisci.
Ho studiato un po' di cosa su di te da quando sono a Londra e ho capito. Hai sconfitto i tuoi demoni, hai sconfitto noi e sei rinata. Ti sei costruita una vita meravigliosa, non farei mai nulla per turbare il tuo equilibrio. Il mondo letteralmente ti ha salvata, hai trovato te stessa nei paesaggi più differenti e nelle culture più sconosciute, ed era proprio lì che io immaginavo che fosse nascosta la tua felicità, dove tutti possono vederla ma nessuno può raggiungerla. Tu perché sei tu hai preso la felicità dalla natura del mondo e ne hai fatto il tuo tesoro, come biasimarti se ora voi proteggerlo da noi. Ti abbiamo spezzata, distrutta e poi incolpata. Nemmeno io mi perdonerei, ma tu sei certamente mille volte migliore di me ed è solo questo a darmi speranza. La prima volta che ci siamo visti io era mezzo morto e tu eri bellissima...ricordi cosa ti ho detto? Ho detto che non potevi essere una Williams perché gli Williams non hanno pietà. Avevo ragione in fondo...tu sei piena di compassione ed empatia ed è questo che ci ha salvati tutti quanti. Grazie davvero di tutto, grazie per essere stata la luce sulla nostra strada, per averci mostrato il bello della vita, grazie per averci liberato per sempre dalle nostre catene, grazie di tutto. Siamo così infinitamente in debito con te che non mi sento proprio in diritto di chiederti qualcos'altro. Vorrei essere più egoista ma una ragazza in passato mi ha insegnato che pensare anche gli altri fa stare bene. Sto pensando a te mentre scrivo, la scelta se ci vuoi o no nella tua vita spetta a te e noi non potremo far altro che rispettarla. Te lo dobbiamo. Ma sappi una cosa mia dolcissima Kyra, abbiamo imparato dal passato, non siamo più gli stessi grazie a te. Scusaci per ogni graffio e pezzo di cuore che ti abbiamo preso. Ma se torni potresti rimanere colpita, perché noi insieme abbiamo ancora il tuo cuore. Quindi ti prego vieni a prendertelo. Dacci una possibilità non si sa mai che sono rimasto almeno sincero come un tempo.
Con il più sincero amore
Stefan
Ps. Stiamo andando via tornerò dopo Natale
Delle lacrime hanno bagnato il foglio ed io le asciugo il più in fretta possibile. La mia scelta? In passato non avrei titubato nemmeno un secondo del dire loro, loro sempre e nonostante tutto ma ora? Chiudo gli occhi facendo un profondo respiro, e lui è qui, in ogni mio battito di cuore, in ogni mio respiro e azione, lui è sempre stato con me, mi teneva la mano conducendomi per tutto il mondo. Le sue promesse mi avevano spinta a cercare la felicità, lui mi ci aveva spinta a costo di rinunciare alla sua. Lui sarebbe sempre stata la mia scelta...aveva scelto me in passato ed era il momento che facessi lo stesso. Apro una valigia al volo infilandoci un vestito elegante, due paia di jeans, tre top stivaletti bassi e scarpe con il tacco ed una felpa. Indosso dei leggings con un maglione color crema ed il piumino nero sopra, stivali alti fino al ginocchio con il tacco, nella borsa infilo i trucchi e tutto ciò che mi serve per il bagno, una sciarpa con i guanti abbinati. Entro in stanza di Tyler e lo trovo ancora addormentato
"Perché non fai venire Cassie per una settimana? Parto e proto con me Olly e Dennis"
"Scegli ancora loro allora?" Domanda con un sospiro ancora mezzo addormentato
"Ho sempre scelto lui, ho scelto le sue promesse dall'inizio ora vado a prendermi la mia ricompensa" vedo un sorriso anche con il suo viso schiacciato al cuscino
"Finalmente quella luce"
"Quale luce?"
"Quella che mi ha fatto innamorare di te, i tuoi occhi sono tornati a sfidare il mondo con arroganza. Lui è la tua vittoria. Vallo a prendere" entro in camera di Olly preparando una sacca dove oltre alla sua roba per tre giorni ci infilo anche quella di Dennis. Esco lanciando tutto in auto e mi dirigo prima all''asilo di Olly.
"Dove andiamo mamma?"
"A conoscere gli zii ti va?"
"Ma ho già zio Tyler, zia Felicity e zio Paul"
"Ma ne hai molti altri, sono la mia famiglia. Ora andiamo a prendere papà" così appena sono davanti al palazzo dove lavora Dennis lo chiamo.
"Non mi devi chiamare mentre sono a lavoro" risponde in uno sbuffo ma so che gli fa piacere
"Andiamo lontano?" Il silenzio dall'altro lato mi spaventa, sapeva dove era l'unico posto dove sarei potuta andare ora
"Elena..."
"Io lo amo, l'ho sempre amato" interrompo subito i suoi avvertimenti
"Dio, quanto ti detesto" subito dopo attacca e nel giro di cinque minuti è accanto a me, bellissimo nel suo completo da lavoro, sarei stata pazza di lui se non fosse che ero già pazza da tempo. Mi accarezza dolcemente durante tutto il viaggio verso l'aeroporto
"Mi avrà aspettata?"
"Se non lo ha fatto ti sposo io ok?"
"Va bene" i suoi occhi brillano divertiti mentre scoppia a ridere
"È un si? Devo comprarti un anello per caso" dice precludendo che lui non mi abbia aspettato gli tiro una gomitata, ma un sorriso leggero mi fa sentire più serena.
"Aveva ragione Tyler, quando non hai nessuno che ti protegge in una bolla di vetro brilli di luce propria"
********
Dopo nove interminabili ore di aereo siamo finalmente a New York, la mia città da ragazza, l'unica che oltre a vestiti e feste mi aveva regalato Alyson, la mia metà mancante. Sono già le sette di sera quando arriviamo al Plaza, ovviamente Dennis nemmeno per l'hotel bada a spese. Dopo aver lasciato le valige in una stanza decisamente troppo grande per solo tre persone mi cambio per andare la ristorante di Austin. Indosso un abito lungo rosa, che cade leggero su tutta la mia figura, accentuando i miei fianchi e accarezzando le mie gambe, uno spacco laterale mi permette di camminare più facilmente, lo scollo quadrato mette in mostra il mio seno, metto un copri spalle bianco in seta che lego con un legante fiocco sul davanti. Lascio i capelli lunghi e mossi. Aggiungo al mio trucco mascara, matita e lucida labbra. Dennis ha indossato un completo nero ed io nonostante i tacchi alti sono comunque molto più bassa di lui. Ha vestito anche Oliver con una camicia de un pantalone nero. Alla reception chiediamo un autista privato che però pago io. Saliamo sulla Bentley nera con i vetri oscurati.
"Dove vi porto signori?"
"Al gold and black Restaurant" l'autista parte diretto verso la parte più ricca della città. Mi sudano le mani per l'agitazione. Aveva promesso che ci sarebbe sempre stato un posto apparecchiato per me, spero che non l'abbia dimenticato. Arrivati davanti al ristorante sento il respiro farsi corto, l'aria attorno si rarefà è il mio battito cardiaco aumenta notevolmente. Se stavo così solo per vedere Austin non volevo pensare quando sarei andata al ristorante di Lewis. Dennis mi aiuta a scendere accarezzandomi dolcemente la schiena per tranquillizzarmi. Mi fermo di colpo davanti alle scale verso l'entrata Dennis mi guarda dubbioso.
"Ti fermi già?" Mi provoca ed io lo fulmino, mi tremano le mani per l'agitazione.
"Che hai mamma?" Oliver mi tira il vestito per attirare la mia attenzione, mi inginocchio accanto a lui accarezzandogli i capelli
"Ho paura, ho tanta paura" lui ride attaccandosi al mio collo in un abbraccio e stringendomi fortissimo per lui.
"Allora fai come diceva la zia Alyson, chiudi gli occhi e sorridi perché la vita ti ha appena notata"

White rose ~broken soul~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora