Indosso un leggings in pelle con una maglietta bianca elegante con uno scollo a goccia, tacchi alti. Mi trucco lo stretto indispensabile per non sembrare un mostro.
"Sicura che non vuoi che veniamo?" Domanda Dennis mentre gli passo in braccio Oliver
"No tranquillo. Porta il mio piccolo uomo a vedere New York" Annuisce mentre io lascio un bacio sulla fronte a mio figlio. Scendo al bar dell'hotel. Riconosco la chiama buona è mossa, indossa un completo elegante come tutti lì. Mi avvicino sedendomi sullo sgabello accanto a lui
"Un Martini" ordino al barista che mi sorride suadente prima che io mi rivolga a Kendall, mi osserva attentamente mentre sorseggia il suo bicchiere di scotch.
"Ciao Kendall" gli sorrido. Era sempre mio fratello, ero cresciuta con i suoi abbracci e i suoi rimproveri, anche quando credevo fosse morto avevo ascoltato la sua voce come tutte quelle dei morti nel mio passato. Lui mi sorride a sua volta
"Ciao Kyra. Ho letto la tua lettera quasi tutti i giorni da quando te ne sei andata, mi dispiace" dice guardando davanti a se e mai nei miei occhi. Sapevo che doveva sentirsi in colpa la mi dispiaceva, in fondo ero sopravvissuta anche senza lui evidentemente non era fondamentale come credevo.
"Non fa niente. Come stai?" Domando per poi iniziare a sorseggiare il mio bicchiere
"Bene, stressato per il lavoro ma bene. Mi sto per sposare sai" ero contenta che la sua vita fosse stata piena e felice, che avesse evitato tutto lo schifo. Lo ero davvero. Mi dispiaceva solo di non essere stata parte della sua felicità
"Davvero la tua fidanzata è qui?" Annuisce facendo segno verso le scale, suppongo sia in camera.
"Sono contenta" Si volta per la prima volta a guardarmi i suoi splendidi occhi azzurri sembrano così limpidi.
"Davvero?" Lo guardo confusa, davvero pensava che gli augurassi ogni male?
"Me certo, spero di conoscerla un giorno" dico sincera
"Certo" risponde immediatamente agitato. Riesco a vedere il suo sudore anche da qui, spaventavo tanto le persone?
"Portala al ricevimento" ormai Austin doveva aver inviato tutti gli inviti. Lui mi sorride annuendo.
"Comunque ero venuta qui per uno scambio ti va?" Avevo imparato a mie spese che nessuno dava nulla per nulla.
"Di cosa hai bisogno?" Domanda facendosi subito serio
"Un nome. Chi era la mia famiglia?" Noto la sua mano iniziare a tremare, tanto che è costretto a lasciare il bicchiere. Mi avevano detto che lui era l'unico a conoscere la vera identità della mia familiare ed io voglio conoscerla. Non li avevo cercati per il semplice fatto che se non mi avevano voluta un motivo doveva esserci. Volevo sapere il loro nome solo per capire che destino mi avrebbe riservato la vita se solo qualcuno mi avesse amata.
"Kyra io non credo che tu voglia saperlo davvero. Io non lo vorrei sapere fossi in te" sembrava spaventato, come se davvero temesse qualcosa per me. Deduco subito che abbia a che fare con il mondo criminale. Ma certo! Tiro fuori dalla borsa quella pennetta che mi ero portata appresso per così tanto tempo, ormai vecchia.
Per me era stato un macigno, una grossa catena che mi teneva legata a quella parte della mia vita, per ricordarmi di stare attenta. Ma ne avevo abbastanza, ero arrivata alla fine, d'ora in poi avrei preso solo il bello della vita.
"Cos'è?" Domanda confuso
"È La Rosa bianca" rispondo subito lui si alza leggermente traballante e scuotendo la testa
"Perché ora? Kyra era tutto finito perché ora?"
"Perché io ne ho bisogno. Avanti Kendall non negarmi anche questo. Mi hai tolto abbastanza nella vita" serra le labbra come se
Gli avessi appena tirato un pugno. Poi li guarda allungo, come se vedesse un fantasma, fino a quando un dolce sorriso non gli illumina il viso.
"La mia sorellina" mi alzo in piedi avvicinandomi a lui, mi sovrasta come sempre in altezza.
"Nostro padre stava capendo troppo, probabilmente aveva intuito come te che le sfide fossero solo un gioco contorto per far divertire un malato ma che non ci avrebbero mai condotto alla soluzione. Un giorno un uomo della famiglia fantasma lo chiamò gli disse che sarebbe arrivata l'unica cosa in grado di rivelare chi loro fossero. Passò un mese prima che una mattina ci trovammo una bimba di due anni davanti alla porta, con il dito in bocca ed un orsacchiotto stretto al petto. E degli splendidi capelli rossi. Eri tu. Io non potevo essere certo che tu fossi figlia loro, anche perché chi abbandonerebbe la propria figlia per un gioco. Probabilmente gli stessi che ci guardano ammazzarci a vicenda. Ho capito che sei figlia sua solo quando Tessa mi ha fatto vedere le foto di quello stronzo, in una di queste c'era una donna..." ricordo quella foto, avevo subito pensato che avesse un aspetto familiare, capelli rossi e gli occhi color ambra. Ero io, mi ricordava me stessa. Perché io ero stata scartata dal peggiore dei criminali, nemmeno lui mi aveva voluta come nessuno. Tutti mi avevano abbandonata. Mio padre era morto, torturato e ucciso dai miei amici e famigliari.
"Tua madre si è suicidata dopo..." lo fermo subito con un gesto di mano. E così era già deciso che io vivessi una vita da criminale, che soffrissi per non aver avuto una famiglia, che fossi diffidente verso il mondo. Era già stata decisa la mia fine prima che mi abbandonassero. Avevo avuto una bella infanzia fino ai miei dieci anni. Per questo dovevo ringraziare i miei genitori, non mi avevano abbandonata e mi avevano reso felice. Forse ero stata persino fortunata. Ero stata abbandonata per anni, tutta la vita. Non avrei abbandonato i miei amici, le persone che amo ne la mia famiglia. Non avrei fatto i loro stessi errori. Perché io non ero ne come i miei zii ne come i miei genitori di sangue. Io sono come mia madre attenta e sempre pronta a perdonare, ho la testardaggine e la determinatezza di mio parte e la voglia di vivere e di essere felice di Alyson. Questa sono io e non avrei permesso che quelle notizie mi cambiassero che il mio passato mi cambiasse. Gli lascio la pennetta sulla mano. Era finita, da oggi mi riprendevo ciò che la mia famiglia di sangue mi aveva tolto a qualsiasi costo.
"Ci vediamo domani" forzo un sorriso lui mi ferma per un polso guardandomi attento
"Sicura di stare bene?"
"Tranquillo non mi ubriacherò, non mi drogherò ne escluderò le emozioni dalla mia vita. Penso che salirò su, forse piangerò un po' ma Dennis troverà il modo di farmi sorridere, lo trova sempre. E domani voglio perdonare tutti. Sono stanca di prendere la vita come viene. Negli ultimi anni me la sono costruita da sola una vita ora voglio fare lo stesso anche qui. Buona notte" senza aggiungere altro praticamente fuggo dentro l'ascensore, so perfettamente che andrà come ho previsto, perché le prime lacrime mi rigano il viso quando l'ascensore non si è ancora fermato, ma ad aspettarmi a braccia aperte dentro la stanza c'è Dennis. Andrà tutto bene.
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White rose ~broken soul~
RomanceWhite rose parte due: consiglio vivamente di leggere il primo libro per capire il filo logico ******** Kyra si è sempre sentita fuori posto e di certo non è una casualità. Dopo aver scoperto i segreti che le avevano nascosto le bugie che le avevano...